Economia06

Da Ortosociale.

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I politici si aggrappano ad ogni piccolo segno che indichi questa ripresa e lo enfatizzano. Un buon esempio è l'applauso al recente aumento dell'occupazione negli Stati Uniti mentre la invece questa creazione di posti di lavoro era minore della crescita della popolazione nello stesso periodo.
I politici si aggrappano ad ogni piccolo segno che indichi questa ripresa e lo enfatizzano. Un buon esempio è l'applauso al recente aumento dell'occupazione negli Stati Uniti mentre la invece questa creazione di posti di lavoro era minore della crescita della popolazione nello stesso periodo.
La paura non è irrazionale. E' la conseguenza della crisi strutturale del sistema mondiale. Non può essere risolta con i cerotti che i governi stanno usando per affrontare i seri malanni con cui oggi ci confrontiamo.
La paura non è irrazionale. E' la conseguenza della crisi strutturale del sistema mondiale. Non può essere risolta con i cerotti che i governi stanno usando per affrontare i seri malanni con cui oggi ci confrontiamo.
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[Nota di Remo: a ciò sia ggiunga che, anche se ripartisse, lo sviluppo si scontrerebbe con i limiti fatali della crisi ambientale]
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A ciò sia ggiunga che, anche se ripartisse, lo sviluppo si scontrerebbe con i limiti fatali della crisi ambientale. Vedi I limiti dello sviluppo.

Versione delle 09:40, 15 mag 2010

La crisi strutturale del sistema mondiale

di Immanuel Wallerstein - Anatomia della paura - Commento 281 - Yale University e Binghamton University

La paura è l'emozione pubblica più pervasiva di gran parte del mondo attuale. Questa paura non è irrazionale ma non necessariamente porta a comportamenti saggi per affrontare i presunti pericoli...[Parla di un crollo di borsa a New York innescato dalla paura di andamenti sfavorevoli e rinforzato drammaticamente dalle notizie sui disordini in Grecia] … Quello che preoccupa i Greci è la chiara possibilità di vedere ridotti i loro salari nei prossimi anni. Essi erano arrabbiati per questo e molto spaventati. Ed erano convinti che tutto ciò non fosse colpa loro, una colpa per cui dovessero pagare. Ma la paura dei cittadini greci è solo la punta di un iceberg mondiale, di cui i leader di governo di tutto il mondo e gli agenti di borsa sono ben consapevoli. Il problema del governo greco è molto semplice. Le sue entrate fiscali derivanti dalle tasse sono troppo basse mentre invece il suo livello di spesa è troppo alto per mantenere le sue entrate correnti e future. Così dovrebbe o alzare le tasse (se riuscisse a raccoglierle) o tagliare le spese o entrambe le soluzioni. E tutto questo in forma drastica. Questo comunque è anche il problema di Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e la lista potrebbe continuare. Né i pochi paesi, come il Brasile o la Cina, che sembrano avere al momento la loro testa fiscale sopra la linea dell'acqua sono esenti da questo contagio. I greci sono scesi in strada a protestare. Ma questo si estenderà. E come si estende il mercato mondiale diventerà ancora più volatile e la paura invece di contrarsi si espanderà.

La principale risposta politica ovunque è stata di prendere tempo stampando moneta di carta che viene presa in prestito o stampata. La speranza è che in qualche modo, nel tempo preso a prestito con questi massicci finanziamenti, si ricrei una nuova crescita economica e rinasca la fiducia ponendo fine ad un panico reale e latente. I politici si aggrappano ad ogni piccolo segno che indichi questa ripresa e lo enfatizzano. Un buon esempio è l'applauso al recente aumento dell'occupazione negli Stati Uniti mentre la invece questa creazione di posti di lavoro era minore della crescita della popolazione nello stesso periodo. La paura non è irrazionale. E' la conseguenza della crisi strutturale del sistema mondiale. Non può essere risolta con i cerotti che i governi stanno usando per affrontare i seri malanni con cui oggi ci confrontiamo.

Nota di ortosociale.org

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A ciò sia ggiunga che, anche se ripartisse, lo sviluppo si scontrerebbe con i limiti fatali della crisi ambientale. Vedi I limiti dello sviluppo.

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