Economia08
Da Ortosociale.
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+ | Pechino apre a Usa, yuan sara' piu' flessibile | ||
+ | People's Bank of China: l'economia globale si sta gradualmente riprendendo | ||
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PECHINO - La Cina cede alle pressioni degli Stati Uniti e annuncia: lo yuan sarà più flessibile. Dopo quasi due anni in cui la moneta nazionale cinese è stata legata a doppio filo al dollaro (ad un tasso di cambio rimasto praticamente immobile a 6,83 yuan per dollaro dal luglio 2008), alimentando il malcontento degli Usa, il Paese asiatico ha deciso di rendere "più flessibile" il valore della sua moneta. Il presidente Usa Barack Obama saluta l'annuncio come "un passo costruttivo". "La decisione della Cina di aumentare la flessibilità del suo tasso di cambio - ha detto Obama - è un passo costruttivo che può contribuire a salvaguardare la ripresa e contribuire ad una economia globale più equilibrata". | PECHINO - La Cina cede alle pressioni degli Stati Uniti e annuncia: lo yuan sarà più flessibile. Dopo quasi due anni in cui la moneta nazionale cinese è stata legata a doppio filo al dollaro (ad un tasso di cambio rimasto praticamente immobile a 6,83 yuan per dollaro dal luglio 2008), alimentando il malcontento degli Usa, il Paese asiatico ha deciso di rendere "più flessibile" il valore della sua moneta. Il presidente Usa Barack Obama saluta l'annuncio come "un passo costruttivo". "La decisione della Cina di aumentare la flessibilità del suo tasso di cambio - ha detto Obama - è un passo costruttivo che può contribuire a salvaguardare la ripresa e contribuire ad una economia globale più equilibrata". | ||
Ad annunciare che la moneta cinese sarà più flessibile è stata oggi la Peoplés Bank of China, la banca centrale cinese, spiegando che, considerato che nel 2010 il surplus commerciale della Cina si è ridotto "notevolmente non esiste una base per un apprezzamento su vasta scala del tasso di cambio del reminbi (o Rmb, un altro nome dello yuan)". Secondo gli osservatori Pechino ha ormai deciso di rinunciare ad un legame diretto con il dollaro. In altri termini, il comunicato della banca centrale significa che Pechino riprenderà la politica di graduale apprezzamento dello yuan che prima del blocco - causato, secondo la Cina, dalla necessità di stabilità dei cambi nel corso della crisi internazionale - si era apprezzato di circa il 20% in poco più di due anni. La decisione di Pechino, anche in vista del G20 di Toronto, rappresenta un piccolo passo verso il ricucimento delle relazioni tra Pechino e Washington, in crisi dall'inizio dall'anno su una serie di problemi che, oltre all'eccessivo surplus commerciale della Cina, comprendono i diritti umani, la libertà di espressione e gli equilibri militari nel Pacifico. Non è certo che questo basterà a placare i "falchi" americani, che accusano Pechino di tenere artificialmente basso il valore dello yuan per favorire le esportazioni, il cui basso costo è alla base del miracolo economico cinese. | Ad annunciare che la moneta cinese sarà più flessibile è stata oggi la Peoplés Bank of China, la banca centrale cinese, spiegando che, considerato che nel 2010 il surplus commerciale della Cina si è ridotto "notevolmente non esiste una base per un apprezzamento su vasta scala del tasso di cambio del reminbi (o Rmb, un altro nome dello yuan)". Secondo gli osservatori Pechino ha ormai deciso di rinunciare ad un legame diretto con il dollaro. In altri termini, il comunicato della banca centrale significa che Pechino riprenderà la politica di graduale apprezzamento dello yuan che prima del blocco - causato, secondo la Cina, dalla necessità di stabilità dei cambi nel corso della crisi internazionale - si era apprezzato di circa il 20% in poco più di due anni. La decisione di Pechino, anche in vista del G20 di Toronto, rappresenta un piccolo passo verso il ricucimento delle relazioni tra Pechino e Washington, in crisi dall'inizio dall'anno su una serie di problemi che, oltre all'eccessivo surplus commerciale della Cina, comprendono i diritti umani, la libertà di espressione e gli equilibri militari nel Pacifico. Non è certo che questo basterà a placare i "falchi" americani, che accusano Pechino di tenere artificialmente basso il valore dello yuan per favorire le esportazioni, il cui basso costo è alla base del miracolo economico cinese. | ||
L'annuncio della Cina ha comunque sollevato consensi unanimi da più parti. Ad esprimere soddisfazione dagli Usa, oltre ad Obama, è stato il segretario Usa del Tesoro, Timothy Geithner, che ha commentato favorevolmente l'annuncio, aggiungendo di attendersi che venga "messo in pratica vigorosamente" per un contributo positivo ad una crescita forte ed equilibrata dell'economia mondiale. Sullo stesso tenore il Fondo Monetario Internazionale, con il direttore Dominique Strauss-Kahn che "contribuirà ad incrementare il reddito delle famiglie cinesi e fornire incentivi necessari a reindirizzare gli investimenti verso le industrie che servono i consumatori cinesi". Anche la Commissione Ue plaude alla decisione presa dalle autorità monetarie cinesi: "Porterà benefici sia per l'economia cinese sia per l'economia globale". Parole positive arrivano infine dal vice ministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, che sottolinea il lato positivo per l'export tricolore ed il Made In Italy. | L'annuncio della Cina ha comunque sollevato consensi unanimi da più parti. Ad esprimere soddisfazione dagli Usa, oltre ad Obama, è stato il segretario Usa del Tesoro, Timothy Geithner, che ha commentato favorevolmente l'annuncio, aggiungendo di attendersi che venga "messo in pratica vigorosamente" per un contributo positivo ad una crescita forte ed equilibrata dell'economia mondiale. Sullo stesso tenore il Fondo Monetario Internazionale, con il direttore Dominique Strauss-Kahn che "contribuirà ad incrementare il reddito delle famiglie cinesi e fornire incentivi necessari a reindirizzare gli investimenti verso le industrie che servono i consumatori cinesi". Anche la Commissione Ue plaude alla decisione presa dalle autorità monetarie cinesi: "Porterà benefici sia per l'economia cinese sia per l'economia globale". Parole positive arrivano infine dal vice ministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, che sottolinea il lato positivo per l'export tricolore ed il Made In Italy. | ||
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