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Da Ortosociale.
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*RIUTILIZZARE= imparare a riaggiustarsi le cose o a farsele aggiunstare in modo da comprendere cos'è l'obsolescenza programmata , uno dei tre pilastri su cui è costruito il ns. sistema di mercato (insieme alla Pubblicita' e al Prestito bancario). | *RIUTILIZZARE= imparare a riaggiustarsi le cose o a farsele aggiunstare in modo da comprendere cos'è l'obsolescenza programmata , uno dei tre pilastri su cui è costruito il ns. sistema di mercato (insieme alla Pubblicita' e al Prestito bancario). | ||
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"''Non dobbiamo aver paura della parola rivoluzione''" (S.Latouche) "''...sii tu la vera rivoluzione che vuoi vedere fuori''" (M.Gandhi) | "''Non dobbiamo aver paura della parola rivoluzione''" (S.Latouche) "''...sii tu la vera rivoluzione che vuoi vedere fuori''" (M.Gandhi) |
Versione delle 09:18, 10 mar 2011
Il progresso ha realizzato meraviglie. Nello spazio di un secolo, gli abitanti del pianeta sono triplicati, le ricchezze prodotte sono state moltiplicate per venti, l'energia consumata è aumentata di trenta volte. Ma questo spettacolare exploit ha un rovescio della medaglia. Le risorse naturali si stanno esaurendo, alterando gli equilibri che regolano la vita. La crisi del sistema vivente coinvolge l'essere umano: per la prima volta nella storia, anche la nostra specie rischia l'estinzione. Non siamo capaci di rimpiazzare la natura, ma ci comportiamo come se potessimo farne a meno, chiamando questo atteggiamento progresso. Niente riesce a scalfire il consenso sull'ideologia progressista, che prevede un'incessante ed estenuante marcia in avanti, a colpi di crescita economica, innovazioni tecnologiche, urbanizzazione galoppante, mobilità senza freni e compulsione consumistica. La crescita infinita di beni e servizi, alla base dello sviluppo delle nostre società, non può proseguire, perché ci condurrebbe al disastro. Questa forma di progresso è incompatibile con la stabilità della biosfera ed è inaccessibile alla maggior parte della popolazione mondiale. L'umanità ha raggiunto il capolinea della strada intrapresa all'inizio della modernità. Se il nostro obiettivo è difendere la vita, dobbiamo scegliere senza esitazione la strada dell'evoluzione. Ma evolvere per andare dove? Non indietro, né in avanti, ma in una direzione diversa. Faremo in tempo?
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Orti Sociali
Gli orti sociali sono una realtà che comincia a svilupparsi anche nelle grandi metropoli del Nord del mondo tra cui Londra e New York. Ha fatto scalpore la notizia che Michelle Obama abbia creato un orto biologico per fornire cibo fresco e sano alle proprie figlie (e al consorte) dentro i giardini della Casa Bianca. In generale gli orti sociali potrebbero essere una delle vie per rivitalizzare socialmente le metropoli e riappropriarsi come citoyens dei non-luoghi spersonalizzati che esse rappresentano. Questo nel momento in cui la maggioranza assoluta della popolazione mondiale, sia del Nord (paesi ex-sviluppati) sia del Sud del mondo, vive in grandi aggregati urbani, che definire città sarebbe eufemistico.
A Chiasso nella Svizzera italiana è partito un progetto di orti urbani permanenti aperti a giovani, famiglie, anziani, coppie di mezza età, rifugiati politici. La novità di questi nuovi 60 orti consiste nella loro progettazione come luogo condiviso di socializzazione per tutti i cittadini. Il tipo di socializzazione previsto è quello basato sulla convivialità: una grande tavolata di legno di castagno per mangiare assieme, un grill, pergolati fatti di legno di robinia locale, una grande pianta di gelso sotto i cui rami ripararsi e dialogare, un campo di bocce. Non sono previste recinzioni o cancelli tra una parcella e l'altra. Il terreno è stato regalato dalle Ferrovie Federali Svizzere ed ammonta a 2000 metri quadrati. La progettazione è curata dall'architetto Sophie Agata Ambroise dell'Officina del paesaggio di Lugano. Le coltivazioni saranno rigorosamente biologiche anche per non inquinare il terreno che si trova in una zona di captazione dell'acqua. Coloro cui verranno assegnati gli orti seguiranno dei corsi di tecnica di coltivazione biologica.
La Decrescita secondo Serge Latouche
I principi della Decrescita di Serge Latouche, che d'ora in avanti chiameremo Transizione, sono:
- Ri-Valutare (rielaborare creativamente i Valori vecchi e nuovi)
- Ri-Durre (sobrietà dello stile di vita)
- Ri-Localizzare (vivere la propria vita sociale ed economica con la massima apertura culturale ma profondamente radicati nel proprio territorio. Vedi anche Federalismo Integrale)
Secondo SL gli obiettivi fondamentali sono due:
- Raggiungere una tendenziale autonomia alimentare. Vedi Orti Sociali
- Raggiungere una tendenziale autonomia energetica. Vedi Energia
Entrambi sono possibili.
L'attuale economia (neo-liberista o consumista o sviluppista) si basa su tre pilastri:
- la pubblicità (che costituisce una quota rilevante del costo di beni e servizi)
- il credito (carte di credito, finanziamenti, mutui come quelli che hanno portato alla crisi 2008)
- obsolescenza programmata e accelerata dei beni che ne rinnova la necessità (anche tramite la pubblicità)
CONCETTI IMPORTANTI DELLA DECRESCITA ( "transition towns" )
- RIVALUTARE= l'altruismo prevalga sull'egoismo, la cura della vita sociale sul consumo illimitato, il locale sul globale, il bello sull' efficiente (che parafrasato è far trionfare la bellezza sulla mera utilità), la cooperazione sulla concorrenza, rivalutare il "tempo libero", riuscire andare aldilà dell'immaginario in cui viviamo.
- RICONCETTUALIZZARE=cambiare il punto di vista, sopratutto i concetti di Ricchezza e Povertà, riconcettualizzare un sistema che trasmorma l' ABBONDANZA della Natura in SCARSITA' e che impone i suoi concetti di cos'è essere ricco e cos'è essere povero, riconcettualizzare il nostro immaginario secondo i valori della solidarietà e della pace.
- RISTRUTTURARE=i modelli di consumo e gli stili di vita (possiamo comprare cose con coscienza di far crescere chi le ha prodotte, un pò il significato sociale degli acquisti quotidiani) se compriamo cose prodotte da multinazionali facciamo crescere le multinazionali se invece compriamo da un contadino facciamo crescere lui ma anche la sua famiglia.
- RIORIENTARE=la ricerca tecnico-scientifica per consumare meno.
- RILOCALIZZARE=iniziative a Km 0, con aquisti di prodotti locali Latouche a tal proposito aggiunge "soltanto le idee devono superar le frontiere, non abbiamo bisogno di trasportare l'acqua San pellegrino in Francia e l'acqua Perrier in Italia" (si veda intervista)
- RIDISTRIBUIRE=ad ogni Paese la sua propria Ricchezza
- RIDURRE= l'impatto dei nostri modi di produrre e consumare sulla Biosfera (termine usato "l'impronta ecologica"). ridurre anche gli orari di lavoro . Smith dicieva che "un paese è Ricco se può permettersi di lavorare 6 ore al giorno"!Rimanda a Riconcettualizzare...la ricchezza... al 2°pnto del programma delle 8"R"
- RIUTILIZZARE= imparare a riaggiustarsi le cose o a farsele aggiunstare in modo da comprendere cos'è l'obsolescenza programmata , uno dei tre pilastri su cui è costruito il ns. sistema di mercato (insieme alla Pubblicita' e al Prestito bancario).
...poi delle 8"R" iniziali sui cui è stato costruito il programma ne aggiunge altre due : le trovate nel "Breve Trattato Sulla Decresita Serena" (o si veda l'intervista integrale su unipd)
"Non dobbiamo aver paura della parola rivoluzione" (S.Latouche) "...sii tu la vera rivoluzione che vuoi vedere fuori" (M.Gandhi)
Energie Rinnovabili
La fine prevista delle energie fossili (carbone e petrolio) è vicina. Si aspetta il picco del petrolio tra non molto, qualche lustro. Intanto i governi, tra cui quello italiano, ripropongono la via nefasta del nucleare, dopo le esperienze devastanti di Cernobil (ex URSS), di Three Miles Island (USA), ed altre più recenti in Francia e Slovenia oggetto di un accurato cover-up. La ricerca scientifica e tecnologica permetterebbe lo sviluppo di energie pulite e rinnovabili. Si tratta di investire socialmente in questa direzione, garantendo al tempo stesso ai cittadini il controllo di questa decisione vitale sull'energia, il controllo della sua attuazione e gestione, il controllo della sua distribuzione e produzione. Anche qui vedi Federalismo Integrale
Veneto: una Economia di Transizione
Per essere radicati nel territorio andiamo a studiare lo stato reale della economia veneta come realtà inserita nel più ampio contesto della società e del territorio veneti, pur con tutte le sue relazioni nazionali e internazionali ma anche nella sua specificità e autonomia. Ciò significa Ri-Valutare il contesto economico alla luce delle esigenze fondamentali della popolazione veneta e del rispetto dell'ambiente naturale veneto. Di quello che ancora è rimasto, dopo lo sprawl urbanistico e la trasformazione di una area agricola di eccezionale fertilità in una rete di viadotti stradali che crescono all'infinito su sè stessi. Gli obiettivi concreti fondamentali sono quelli della decrescita serena di SL: avvicinarsi sempre di più, come Regione Veneto, alla
- autosufficienza alimentare ed alla
- autosufficienza energetica da fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, idraulica, da biomasse.
Solo così si può salvare l'ambiente naturale ed umano della nostra regione.
Una ipotesi di sviluppo economico
Una mail al centro studi "Oltre il Pil" della Camera di Commercio di Venezia
Il progetto "Oltre il Pil" della Camera di Commercio di Venezia
Veneto: una Economia di Transizione
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