Antropos15
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- | Il tema della intenzionalità è compreso in quello del rapporto tra soggetto osservante e oggetto osservato in epistemologia. Anzi lo spiega, nel senso che la scienza moderna ha eliminato l'intenzionalità in tutti gli ''oggetti'' della natura. Secondo Cartesio e Malebranche gli animali sono "macchine". In seguito anche gli umani verranno assimilati a macchine. Socrate ricorre al ''daimon'' per spiegare l'autonomia umana. Karl Marx si stupisce nello scoprire una certa minima umanità nei rarissimi proletari di fabbrica che incontra di persona (il sottoproletariato invece, il Lumpenproletariat, è semplice canaglia, fuori dalla storia, cioè ''non reale'', come | + | Il tema della intenzionalità è compreso in quello del rapporto tra soggetto osservante e oggetto osservato in epistemologia. Anzi lo spiega, nel senso che la scienza moderna ha eliminato l'intenzionalità in tutti gli ''oggetti'' della natura. Secondo Cartesio e Malebranche gli animali sono "macchine". In seguito anche gli umani verranno assimilati a macchine. Socrate ricorre al ''daimon'' per spiegare l'autonomia umana. Karl Marx si stupisce nello scoprire una certa minima umanità nei rarissimi proletari di fabbrica che incontra di persona (il sottoproletariato invece, il Lumpenproletariat, è semplice canaglia, fuori dalla storia, cioè ''non reale'', come la cagna che Malebranche prende a calci per puro divertimento giustificandosi: "tanto non soffre è una macchina!") |
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===Pensiero magico tribale=== | ===Pensiero magico tribale=== | ||
L'intenzionalità riconosciuta a tutto il mondo della natura è alal base del pensiero magico, della ''razionalità'' del pensiero magico di [http://it.wikipedia.org/wiki/Lucien_L%C3%A9vy-Bruhl Lucien L%C3%A9vy-Bruhl] e di [http://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Evan_Evans-Pritchard E.E.Evans-Pritchard]. Ma i ''primitivi'' molto realisticamente sanno distinguere con precisione i vari tipi di intenzionalità: le acque, le rocce, i fulmini, le piante, gli animali visti nelle loro più intime specificità, gli umani, gli antenati, il grande spirito immanente del tutto. | L'intenzionalità riconosciuta a tutto il mondo della natura è alal base del pensiero magico, della ''razionalità'' del pensiero magico di [http://it.wikipedia.org/wiki/Lucien_L%C3%A9vy-Bruhl Lucien L%C3%A9vy-Bruhl] e di [http://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Evan_Evans-Pritchard E.E.Evans-Pritchard]. Ma i ''primitivi'' molto realisticamente sanno distinguere con precisione i vari tipi di intenzionalità: le acque, le rocce, i fulmini, le piante, gli animali visti nelle loro più intime specificità, gli umani, gli antenati, il grande spirito immanente del tutto. |
Versione delle 13:05, 15 ago 2012
Indice |
Intenzionalità
Prendo spunto dalla storia di Sara per delineare lo sviluppo di una cultura adattativa che superi la barriera natura/cultura artificialmente costruita. Riconoscere i meccanismi della intenzionalità, non solo a livello umano, ma anche a livello animale e forse a tutto il mondo naturale potrebbe essere la via di uscita dalla crisi di civilizazzione e di cultura che stiamo attraversando.
Il Diario di Sara
Il Diario di Sara riporta una storia di una donna del Sud, con figli, che vorrebbe costruire una famiglia basata sulla sicurezza economica e sul dispiegarsi degli affetti. Il marito Gabriele, pur essendo un padre molto affettuoso, anche se assente nella prima fase di crescita dei figli (normale per i maschi), punta allo sport agonistico, che gli dà stati di coscienza dilatata ma che vive in modo solitario. Soprattutto punta a realizzarsi nel lavoro come piccolo imprenditore, assumendosi tutti i rischi dell'impresa. Sara si oppone al suo, di lui, tentativo che fallisce (self-fulfilling prophecy). Il fallimento fa precipitare la famiglia in una incertezza che disgrega la relazione di coppia. Economia domestica di cura versus economia di mercato competitiva. Un classico. Tra Sara e Gabriele nasce una diatriba continua. Gabriele (giustamente) incolpa la moglie del fallimento perchè "non lo ha appoggiato". Sara (giustamente) lo accusa di non aver mai preso in considerazione il suo, di lei, progetto: un quadretto famigliare lieto, fatto di picnic, amicizie, scambi culturali, relazioni, atmosfere intime e intense vissute assieme. I due coniugi vivono la "stessa" situazione famigliare? Due "intenzioni" diverse: il cacciatore con l'arco e le frecce che si avventura in territori inesplorati versus la "madre" che esplora e ama le più sottili vibrazioni relazionali della psiche. SE vogliamo Eros e Psiche, una sempre presente, in attesa, l'altro fuori tutto il giorno. E' dall'interno della nostra psiche/corpo-fisico che noi viviamo le nostre esperienze, sogni compresi. Quanto a Sara ed a Gabriele, entrambi non ri-conoscono le "intenzioni" dell'altro. Da qui nasce il dramma. Non comunicano perchè lo scopo principale del linguaggio è <<riconoscere le intenzioni dell'altro>>. Sara e Gabriele, specularmente, rifiutano le intenzionalità del patner e non le gestiscono, le subiscono. Vedi la Teoria della Pertinenza di Dan Sperber e Deirdre Wilson.
La scienza: Soggetto vs Oggetto
Il tema della intenzionalità è compreso in quello del rapporto tra soggetto osservante e oggetto osservato in epistemologia. Anzi lo spiega, nel senso che la scienza moderna ha eliminato l'intenzionalità in tutti gli oggetti della natura. Secondo Cartesio e Malebranche gli animali sono "macchine". In seguito anche gli umani verranno assimilati a macchine. Socrate ricorre al daimon per spiegare l'autonomia umana. Karl Marx si stupisce nello scoprire una certa minima umanità nei rarissimi proletari di fabbrica che incontra di persona (il sottoproletariato invece, il Lumpenproletariat, è semplice canaglia, fuori dalla storia, cioè non reale, come la cagna che Malebranche prende a calci per puro divertimento giustificandosi: "tanto non soffre è una macchina!")
Pensiero magico tribale
L'intenzionalità riconosciuta a tutto il mondo della natura è alal base del pensiero magico, della razionalità del pensiero magico di Lucien L%C3%A9vy-Bruhl e di E.E.Evans-Pritchard. Ma i primitivi molto realisticamente sanno distinguere con precisione i vari tipi di intenzionalità: le acque, le rocce, i fulmini, le piante, gli animali visti nelle loro più intime specificità, gli umani, gli antenati, il grande spirito immanente del tutto.
Dominio religioso e politico
L'intenzionalità diventa monopolio del "dio" che tutto ordina e stabilisce, sin dall'inizio. Che sia Jahvè o Apollo, nessuno può manifestare al dio la sua propria, inferiore, intenzionalità. La ninfa Dafne per questo viene trasformata in alloro, e punito il satiro Marsia che aveva osato sfidare Apollo in una gara musicale. L'intenzionalità diventa monopolio di una autorità, di una religione o di stato o di entrambi. E' lo "ipse dixit", la infallibilità ex cathedra, il dominio politico e militare, lo sfruttamento della natura e l'allevamento di schiavi umani. Gli unici interpreti della volontà , cioè delle "intenzioni", di un dio astratto, celeste, ab-solutus (sciolto da ogni vincolo) come il re Sole, sovrano assoluto di Francia, staccato da tutti e da tutto. E' per questo che ha bisogno di un vicario e di un re che lo rappresentino ed eseguano i suoi ordini in questa dimensione terrena. La proliferazione di "vicari" e di "re per volontà divina" ha creato nei secoli imbarazzanti domande sulla unicità e coerenza di queste "intenzioni".
Dicotomia Spirito e Materia
Cartesio (Descartes) perfeziona questo schema spaccando la realtà in due campi distinti: res cogitans (il pensiero) e res extensa (la materia). E' incredibile quanto poco i filosofi si siano indignati davantia questa operazione assurda enon abbiano ferocemente ironizzato sulla proposta di Cartesio di riunificare le due realtà, i due domini dell'essere, attraverso la "ghiandola pineale"! Tutta la materia è dominio della meccanica. Cartesio ha ridotto l'incredibile varietà del vivente a "materia" indifferenziata! I processi biologici sono orologini tutti uguali. I pianeti pure. Sparisce la Natura. Rimane la Cultura e il suo vicario, la ghiandola pineale. Siamo nella prima metà del 1600. La cultura umana si stacca definitivamente dalla natura. Si affermano le macchine anche dentro la cultura umana. Le macchine nel 1800, 1900, 2000 diventano la realtà di riferimento. La divinità è una proiezione della razionalità umana meccanicistica. In realtà questa dicotomia era operante da secoli.