Sociologia13
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Versione delle 13:15, 5 lug 2010
Ecco le mie tesi, cito Paolo Jedlowski, Il mondo in questione, Carocci, 2009:
- La mia riflessione è sui movimenti sociali o meglio sulla trasformazione della società in senso egalitario-pacifico(no-guerra)-cooperativo.
- L'ipotesi è che sia avvenuta anticamente una rottura di equilibrio tra una cultura DOMINATORE ed una cultura MUTUALE con il sopravvento dell'una e la completa sussunzione della seconda, che sopravvive nelle pieghe della società ma che è condannata ad alimentare la cultura egemone DOMINATORE. Vedi Riane Eisler "Il calice e la Spada" Frassinelli.
- Le scienze sociali ignorano totalmente questa ipotesi (perchè bisognerebbe utilizzare l'archeologia e perchè implicherebbe uno squassamento drammatico di paradigmi) e ragionano tranquillamente ALL'INTERNO del FRAME dominatore
- La ricerca di ogni soluzione ai gravi problemi dell'umanità come specie (Ib.pag.292 prime righe e righe sui Limiti Dello Sviluppo pag.312) è quindi all'interno del frame dominatore con il tentativo di stabilire una nuova EGEMONIA, pacifica, semipacifica, culturale o militare o entrambe (vedi la strategia COIN del generale americano Petraeus in Iraq)
- Lo strumento di costruzione di questa nuova egemonia sono i movimenti sociali, i partiti, le sette religiose
- In tutti questi casi (movimenti sociali, partiti, sette religiose) è oggi fondamentale il potere carismatico (Ib.pag.255 "carisma" di M.Weber ed "effervescenza collettiva" di Durkheim)
- Ma (Ib.pag 288) Garfinkel dice: "la realtà e le sue norme apparenti si riproducono costantemente ma in fin dei conti anche PRECARIAMENTE". La riproduzione avviene attraverso pratiche individuali (individualismo metodologico) ma condizionate dalle "norme" (Durkheim-Parsons). Relazione dinamica individuo-società con l'individuo che modifica intenzionalmente o non, vivendole e rivivendole, le pratiche che costituiscono la società reale, non quella reificata e astratta.
- A.Giddens precisa la dualità ambivalente delle strutture (Ib. pag 288) e soprattutto il significato di crisi (caotica) della MODERNITA' dal suo apparire: instabilità e precarietà come segnali di trasformazione caotica.
- Il primo assaggio di questa trasformazione caotica è stata la IMPLOSIONE ENDOGENA del sistema sovietico, rimesso in vita artificiale dagli ex nemici e dalla mafia.
Per concludere, chi come me (e moltissimi altri) vorrebbe uscire dal frame DOMINATORE, almeno un attimo prima del suo collasso, si trova nell'impossibilità di usare i classici ruoli del leader carismatico (cito alla rinfusa: Beppe Grillo, Berlusconi, Gesù Cristo e infiniti altri, più o meno famosi), dei partiti (leninismo di ritorno come trozkjismo), dei movimenti (apparentemente e di fatto acefali). Non è facile uscire da questo tunnel ma è possibile in un quadro di cooperazione razionale:
- l'azione strettamente individuale si focalizza su nuovi stili di vita esaltando l'originalità, l'individualizzazione, la prassi quotidiana (femminismo)
- i leader carismatici danno il loro contributo e poi rifluiscono nell'anonimato (Cincinnato docet); vedi anche Free Software e wikipedia dove i leader si comportano in modo autoritario ma poi rifluiscono senza cristallizzazioni personali
- I movimenti ed i partiti sono sostituiti da federazioni in rete tra di loro con peso variabile nella struttura (funzionalismo).