Autonomia11
Da Ortosociale.
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La bellezza del progetto è che: è gestito da una persona che abita lì (LOCALITA' di S.Latouche), coinvolge tutti gli aspetti del vivere sociale (è OLISTICO o globale). | La bellezza del progetto è che: è gestito da una persona che abita lì (LOCALITA' di S.Latouche), coinvolge tutti gli aspetti del vivere sociale (è OLISTICO o globale). | ||
Quanto al coinvolgiemnto delle piccole imprese ''locali'', bar, negozi, ristoranti, birrerie, e altre iniziative economiche, vedi [[ProgrammaEconomicoVeneto02|un progetto economico]]. | Quanto al coinvolgiemnto delle piccole imprese ''locali'', bar, negozi, ristoranti, birrerie, e altre iniziative economiche, vedi [[ProgrammaEconomicoVeneto02|un progetto economico]]. | ||
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+ | Proposta di Giordano | ||
+ | Attualmente la manutenzione dei beni culturali è suddivisa sul piano strettamente organizzativo in: | ||
+ | Beni ambientali, paesaggistici e architettonici (Sopraintendeza per...) | ||
+ | Beni Artistici Storici e EtnoAntropologici (Sopraintendeza per...) | ||
+ | Beni Archeologici (fino ad TardoAntico e Alto Medioevo) (Sopraintendeza per...) | ||
+ | Beni Archivistici e Librari (Sopraintendeza per...) | ||
+ | L'azione delle Sopraintendenze ha una valore di sola tutela nei confrontoi di modifiche dei beni fisici . | ||
+ | I beni culturali, dei vari tipi elencati, sono di proprietà di enti diversi: Stato, Comuni, Regioni, Province, Privati, Chiesa Cattolica ed Enti vari. Una Lista Civica che dovesse gestire i beni di un Comune si troverebbe ad affrontare complesse problematiche legali di appartenenza del bene. | ||
+ | Per gestire tutta la probelmatica comunale dei vari beni descritti sopra, proponiamo la costituzione di una commissione ad hoc della Lista Civica. Vedi sotto.. | ||
+ | La Lista Civica propone la partecipazione dei cittadini alla gestione concreta dei beni e dei servizi comunali, chiedendone il diretto coinvolgimento. La Lista propone un elenco di Beni Comuni alla cui manutenzione chiama tutti i cittadini. La lista propone una “cultura del fare” a beneficio della comunità. I cittadini si coordinano tra di loro e con il comune attraverso volontari o associazioni di volontariato. Esempio di beni comuni: il territorio, le acque, i beni culturali, gli spettacoli, lo sport, la didattica nelle scuole comunali, servizi sociali e cura alle persone, sanità. Tutte queste attività erano già in carica del paese o del quartiere cittadino fino a circa 50 anni fa e facevano parte della comune appartenenza ad una vera comunità organizzata e solidale. Il coordinamento tra gli assessorati comunali addetti a questi vari servizi e i cittadini che si prestano volontariamente a dare il loro contributo individuale avviene attraverso associazioni di volontariato. | ||
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Versione delle 15:34, 6 dic 2010
Via Savonarola, a Padova, ha conoisciuto anni fa un tentativo di recupero, organizzando mostre all'aperto, mostre di arte e mercatini. Parte delle case sono state ristrutturate, ma i negozi chiudono e l'età media degli abitanti si alza. E' un chiaro segnale di declino. Eppure siamo nel centro storico più bello, di fianco al fiume Bacchiglione, a 10 minuti dalle tre piazze storiche di Padova, a 5 minuti da Largo Europa. Ecco alcuni punti del progetto:
- metterci dentro degli orti sociali, orti urbani, orti comunitari, che producano per pranzi-cene nei luoghi di convivialità al punto 8 e per redistribuire il prodotto; giardini "da vivere" anzichè da "guardare", verde,
- riqualificazione del fiume (è il vecchio Bacchiglione storico, quello dei Mulini medioevali, cuore energetico della città del tempo), riqualificazione dei ponti, delle rive,
- assistenza anziani, bambini, handicappati, istruzione-formazione-ripetizione per i ragazzi e i bambini,
- rilanciare le botteghe alimentari sparite, adesso ne è spuntata timidamente una bio.
- cura organizzata degli animali domestici e non (piccioni, gatti "randagi), utilizzando la sede LAV che si trova proprio in via Savonarola
- centro di servizi informatico per spedire e ricevere posta, per stampare mappe o info varie (come una volta gli scrivani per gli analfebeti) utile per gli anziani che vogliono tenersi in contatto (andrebbe bene il tabacchino che già lo fa).
- Ripartenza di mestieri antichi (calzolaio, falegname, recupero mobili, manutenzione apparecchi domestici, lavori per la casa, trasporto, forno per il pane fatto in casa),
- luoghi di convivialità, usando bar, locali sfitti, altro
- sicurezza (per cominciare basta organizzare un servizio di allarme, una mini intelligence di quartiere)
- Pronto soccorso di quartiere (farmacia, medico di base )
- recupero della memoria storica del quartiere con interviste casa per casa che permette anche di coinvolgere gli attuali abitanti. Nella memoria entrano ovviamente i NUOVI abitanti (studenti, immigrati,manager).
- gestione avanzata della raccolta differenziata dei rifiuti
- tendenzialmente recupero delle case sfitte per studenti, giovani coppie, immigrati, insomma vero e proprio restauro urbanistico Il progetto andrebbe visto nella sua specificità e nelle sue sinergie intrinseche (Ex cinema-ex discoteca-ex birreria, Collegio Don Mazza con il teatro e le sue strutture, Cimitero ebraico coinvolgendo la comunità ebraica, ex Istituto IPI per l'infanzia che faceva da mensa scolastica per i bambini, chiuso dove ha mangiato per anni la mia figlioccia Veronica, etc.) . La bellezza del progetto è che: è gestito da una persona che abita lì (LOCALITA' di S.Latouche), coinvolge tutti gli aspetti del vivere sociale (è OLISTICO o globale). Quanto al coinvolgiemnto delle piccole imprese locali, bar, negozi, ristoranti, birrerie, e altre iniziative economiche, vedi un progetto economico.