Autonomia14
Da Ortosociale.
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- | La mia esperienza e la storia d'Italia degli ultimi 40 anni dimostrano che i partiti (tutti i partiti, anche quelli alternativi) non solo hanno lasciato precipitare il paese nella crisi in cui ci troviamo, ma vanno essi stessi considerati | + | La mia esperienza e la storia d'Italia degli ultimi 40 anni dimostrano che i partiti (tutti i partiti, anche quelli alternativi) non solo hanno lasciato precipitare il paese nella crisi in cui ci troviamo, ma vanno essi stessi considerati una CAUSA fondamentale di questa crisi. Ciò si può dimostrare facilmente a chiunque sia disposto a ragionare con obiettività. Non rimane altra strada che quella della democrazia partecipata, dove i cittadini si organizzano, si informano e prendono iniziative sui temi che li riguardano direttamente nella vita quotidiana, controllando da vicino le istituzioni locali (i comuni, le provincie, le regioni) e proponendo e facendo accettare soluzioni validate dalle capacità cognitive delel comunità locali in merito ai vari problemi concreti che li pressano e che sempre più li presseranno. Mi riferisco ai referendum abrogativi e propositivi senza quorum. Gli interventi dei "cittadini" ieri sono stati di altissimo livello per intelligenza, passione civile, rispetto, conoscenza dei problemi, capacità di intervento, buon senso, trasparenza. Gli interventi delle istituzioni una melina (calcisticamente parlando) di pura propaganda o nel caso del sindaco una netta chiusura alla partecipazione dei cittadini. |
Versione delle 11:34, 12 dic 2010
Vi faccio un breve resoconto della vivacissima assemblea veneziana di giovedì 8 dicembre a Venezia. Organizzata da Luana Castelli di "Geografia di Genere" e Tiziana Plebani. Era invitato il sindaco di VE Giorgio Orsoni che è arrivato a metà assemblea ed ha preso la parola. Prima di lui aveva parlato Simionato, vicesindaco. Erano presenti alcuni assessori della giunta comunale. Erano rappresentate molte delle associazioni attive a Venezia. Dal NO Mose al Comitato Via Piave (Mestre) che gestisce in modo volontario il problema degli immigrati (1400 tra bengalesi e cinesi), che loro chiamano NUOVI CITTADINI.
- Luana Castelli di Geografia di Genere. Introduce la serata. Auspica che nel percorso di partecipazione diretta dei cittadini entrino anche le istituzioni, il sindaco, etc. La assemblea propone un PATTO con le istituzioni comunali per sviluppare iniziative, luoghi di incontro di democrazia partecipata.
- Tiziana Plebani: presenta delle slide semplici ed efficaci sulla democrazia partecipata, sostenendo che non vuole sostituirsi alla democrazia delegata ufficiale.
- Andrea Mariotto (IUAV - associazione Avventura Urbana) sono specialisti nella interazione tra cittadini e tra cittadini e istituzioni. Ha presentato le esperienze fatte in Italia: Toscana, Lazio e Firenze, con il sindaco Renzi (100 posti pubblici di interazione con la partecipazione ATTIVA di 8000 cittadini). La cosa interessante è che la democrazia partecipata VALORIZZA LE FIGURE TECNICHE DELLA PA, altrimente depresse. Inoltre i progetti vengono migliorati notevolemnte con le risorse cognitive degli abitanti locali. La iniziativa più interessante sono forse i PROGETTI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA. Tra le varie "tecniche":
- incontro di scala,
- world cafe,
- laboratorio progettuale,
- camminate di Quartiere (es. Guizza Padova per discutere del Tram),
- Open Space Technology,
- Electronic town meeting (tavoli di 10 persone),
- Town meeting progettuale, evento a scala urbana come quello sperimentato a Firenze con il sindaco Renzi,
- Dibattito Pubblico sul modello del Debat Public francese
- Simionato vice-sindaco VE: parla di un progetto di rigenerazione urbana nel quartiere degradato delle "vaschette", ed anche in via piave (vedi sopra). Si mantiene flessibile, rimandando ogni discorso all'arrivo del sindaco Orsoni.
- Toni Mola di Diritti Digitali. Parla di wikileaks, coem esempio da seguire e della necessità di far arrivare ai cittadini l'accesso a Internet per avere informazione ed esercitare controllo
- un docente di Cà Foscari: parla di passaggio epocale dalla chimica (dei veleni) alle biotecnologie. Dice di stare attenti di non passare dai veleni al "velenismo". Conversione del Petrolchimico di Marghera alle biotecnologie, per produrre energia con gli scarti della agricoltura.
- studenti del TRON: i piani di riduzione dei fondi per l'università comportano l'allontanamento in zone periferiche di aule e servizi con costi sociali altissimi per gli studenti
- Salzano, ex docente di urbanistica allo IUAV: rivolto al sindaco appena arrivato: dobbiamo discutere tutti assieme, apertamente, con tutti i cittadini interessati, il PAT di VE, il Piano Assetto Territoriale
- una signora che rappresenta il quartiere di Via Piave a Mestre. Ci siamo trovati ad affrontare la paura. Sono arrivati 1400 tra bengalesi e cinesi. Abbiamo cercato di integrae questi "nuovi cittadini", con feste comuni dove tutti portavano da mangiare. I nuovi cittadini sono al 10%, i loro bambini al 14%, quindi sono una presenza che si deve gestire. Per la sicurezza collaborano direttamente con il comune, la questura e le varie comunità di nuovi cittadini. Loro sanno che la polizia in borghese è presente nel quartiere ma si trova ad operare molto meglio in questo clima di collaborazione.
- rappresentante NO MOSE, rivolto al sindaco: il Comune ci deve dare risposte precise sui temi reali e IMPORTANTI che seguono:
- SUBLAGUNARE
- TAV
- QUADRANTE TESSERA
- MOSE
- GRANDI NAVI
- RICONVERSIONE DI MARGHERA
- rappresentante del Lido (isola del Lido), sempre rivolto al sindaco: al Lido esiste una situazione insostenibile dovuta al commissariamento. Il commissario non fa nulla. Non è stato rifatto il nuovo palazzo del cinema, si è proposto di procedere allo smantellamento del monoblocco, il vecchio ospedale del Lido, necessario alla popolazione anziana dell'isola, le USL hanno 250 milioni di € di debito. HANNO FATTO UN REFEREDUM PER LA CONSERVAZIONE DEL MONOBLOCCO CHE HA RACCOLTO 8000 adesioni su 17.000 abitanti dell'isola, senza ricevere alcun ascolto!
- parla il sindaco Giorgio Orsoni: esistono tre tipi di partecipazione dei cittadini: volontariato coem quelli di via Piave, pareri consultivi, un altro non ben precisato, COMUNQUE NON PRENDIAMOCI IN GIRO. CHI DECIDE E' la giunta, senza condizionamenti....
A questo punto, parecchie persone si sono alzate e sono uscite.
La opinione di ortosociale:
La mia esperienza e la storia d'Italia degli ultimi 40 anni dimostrano che i partiti (tutti i partiti, anche quelli alternativi) non solo hanno lasciato precipitare il paese nella crisi in cui ci troviamo, ma vanno essi stessi considerati una CAUSA fondamentale di questa crisi. Ciò si può dimostrare facilmente a chiunque sia disposto a ragionare con obiettività. Non rimane altra strada che quella della democrazia partecipata, dove i cittadini si organizzano, si informano e prendono iniziative sui temi che li riguardano direttamente nella vita quotidiana, controllando da vicino le istituzioni locali (i comuni, le provincie, le regioni) e proponendo e facendo accettare soluzioni validate dalle capacità cognitive delel comunità locali in merito ai vari problemi concreti che li pressano e che sempre più li presseranno. Mi riferisco ai referendum abrogativi e propositivi senza quorum. Gli interventi dei "cittadini" ieri sono stati di altissimo livello per intelligenza, passione civile, rispetto, conoscenza dei problemi, capacità di intervento, buon senso, trasparenza. Gli interventi delle istituzioni una melina (calcisticamente parlando) di pura propaganda o nel caso del sindaco una netta chiusura alla partecipazione dei cittadini.