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Da Ortosociale.
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Versione delle 09:36, 23 feb 2011
Una equazione infondata
Da una lettera di Angela Giuffrida inviata al quotidiano "L'unita'" in risposta a un articolo li' pubblicato - Febbraio 2005
Ignoranza e malafede hanno permesso a Lawrence Summers, presidente
dell'Universita' di Harvard, di sentenziare che le donne alle altezze delle
materie scientifiche "proprio non ci arrivano col cervello". La cosa e'
davvero singolare dato che l'uso di tecniche sofisticate ha permesso alla
scienza di fornire letteralmente una "fotografia" della superiorita'
dell'encefalo femminile.
Ma il vero problema e', secondo me, un altro: senza dirlo espressamente, in
tutto il mondo gli uomini continuano a comportarsi come se le amenita'
pronunciate alla conferenza di Cambridge, ormai sconfessate clamorosamente
proprio dalla ricerca scientifica, siano vere. Infatti, pretendendo di
governare il mondo "in solitaria", mostrano di credere che la loro
razionalita' abbia la erre maiuscola e sia la sola degna di rappresentare la
specie tutta.
A questo punto una domanda sorge spontanea: come mai una cosi' alta
razionalita' gestisce le comunita' umane in modo palesemente irrazionale in
ogni parte e ad ogni livello? L'emarginazione, il vergognoso sfruttamento,
le persecuzioni delle madri umane non sono certo il portato di una mente
razionale, come non lo e' il massiccio uso delle risorse a fini di guerra,
dato che entrambi non sono di sicuro funzionali alla vita della specie sul
pianeta.
Non sarebbe meglio che il maschio umano, invece di occuparsi delle presunte
incapacita' dell'altro genere, cominciasse a porsi qualche domanda sulle
proprie e a prendersi la responsabilita' della guida insensata che sta
conducendo la specie verso l'estinzione e sta mettendo in discussione la
vita stessa sulla terra?
Le donne, dal canto loro, dovrebbero smettere di questuare posti al tavolo
dei padri, recuperando la consapevolezza che un altro mondo e' possibile
solo se il sistema concettuale delle madri, contenitivo e connettivo quindi
piu' adatto a sopportare la complessita' del reale, tornera' a governare il
mondo.