AnticaEuropa
Da Ortosociale.
Versione delle 16:16, 18 feb 2010
Marija Gimbutas
Per capire la religiosità, la spiritualità, il modo di ragionare, insomma la cultura dell'uomo del Neolitico bisogna conoscere il culto della Dea Madre praticato nel Neolitico e nell'età del Bronzo in tutta Europa e nel Medio Oriente, dal 8000 aC fino al 1500 aC circa. La differenza sostanziale con l'attuale modo di ragionare, diffuso ormai a livello planetario sta nel tipo di pensiero. L'attuale pensiero è “dicotomico” nel senso che esistono solo due alternative logiche una delle quali esclude l'altra: mors tua vita mea, anche a livello mentale. Ciò porta a giustificare la riduzione del femminile come puro oggetto riproduttivo, disprezzato e sfruttato dall'elemento maschile, lo schiavismo, la guerra, lo sfruttamento della natura senza limiti ed “autorizzato” dalla religione di divinità maschili. Il pensiero ispirato alla cultura della Dea Madre è invece un pensiero pacifico e più avanzato, nel senso che è dialettico: prevede ad esempio sia la vita che la morte ma prevede al tempo stesso il loro superamento nella “rinascita” prendendo spunto dai fenomeni ciclici della natura dove ogni forma di vita, esaurito il suo ciclo vitale, muore per poi ricomparire di nuovo. Per approfondire questa conoscenza bisogna leggere almeno il testo fondamentale di Riane Eisler “Il calice e la spada”, collana Saggi Frassinelli, editore Frassinelli. Tenendo presente questo modo di ragionare dialettico composto dalla triade in tesi-antitesi-sintesi, dove per sintesi si intende una nuova manifestazione del reale che contiene e RINNOVA le precedenti (tesi e antitesi), passiamo a considerare i due poli maschile e femminile. Si tratta di una tesi-antitesi sul piano cosmico. Sono due principi cosmici alla base di ogni teoria cosmogonica tradizionale. Nella spiritualità recente (chiamata dall'attuale papa, che ha lanciato contro di essa una specie di crociata, “sincretismo” ed il termine comunque può andare bene) la “unione” o sintesi di questi due principi è il passaggio fondamentale per rinnovare la società umana oltre che sè stessi. In altre parole è il punto centrale della nostra evoluzione umana e sociale. Per tornare al culto della Dea Madre Riane Eisler si rifà alla archeologa che ha scoperto e studiato le centinaia di siti archeologici che testimoniano del culto della Dea Madre: Marija Gimbutas, The Goddesses and Gods of Old Europe 6500-3500 B.C., University of California Press, Berkeley and Los Angeles 1982. Significativamente il sottotitolo de “il calice e la spada” è : “Our History, our Future”.