PoesiaLM14
Da Ortosociale.
È morta la Mondaini . Sai lei era Milano. Ha rappresentato, per me , la Milano del passato . In tutto. Come Mike Bongiorno. Amava i gatti , un tempo; viveva in una casa milanesissima, metteva belle vestaglie, faceva la rivista nelle notti di nebbia, aveva l'accento della sua città , i Vergottini le tagliavano il caschetto, portava occhialoni sul viso abbronzato dalla lampada tanto di moda allora per le signore bionde e bene. Me la immagino che comprava in salumerie di lusso il suo etto di cotto profumato, da assaggiare al bancone fra tanti sorrisi e tanti ringraziamenti, come usa a Mi. Era pure berlusconiana, vero. Questo per essere troppo milanese. Mi spiace , perché era molto molto brava ed ha pure sofferto. Un pezzo della città splendida che ho conosciuto e che vorrei tu leggessi nei libri di Afeltra. Tempi andati, tempo del nonno che lì si era trasferito : dopo la via Garibaldi e la miseria era arrivato dal sarto Caraceni e da Galtrucco a lavorare: vendeva tessuti preziosi per i cummenda. E si vestiva con i paltó neri dal collo di pelliccia, con le giacche in pelo di cammello, snob venuto dal niente dalla scriminatura centrale che voleva vivere diversamente , lontano dalla arretrata e bruttissima Ragusa di allora. Adesso ci sei tu lì, e poi ci sarà Silvio. In una città da Expo, così diversa. Io scendevo dal tram a piazzale Lotto di sera, andavo in galleria seduta al Biffi con mamma e zii e sentivo i tuoni dell'autunno lontani, ne avevo paura, tutto era bello, la nebbia era bassa intorno al duomo o a piazza 5 giornate con il suo Coin illuminato. Pensa come mi sembrava 'sta città !!! La mattina era grigio quasi sempre, soffocante, mangiavo dalla zia il pane tostato , la fesa bianca e tenera : me le sognavo a Ragusa queste piccole cose. Ero piccola. Poi da grande l'ho vista meno sognante, i poliziotti invadevano il Corso e così i manifestanti .i negozi chiudevano le saracinesche ma la gente camminava tranquilla: gli uomini bellissimi alti con le borse da lavoro, le donne per niente somiglianti alle nostre, elegantissime. Immaginavo la loro vita: l'avrei voluta vivere simile ? Un poco sì , ma il grigio delle nuvole, la pioggia densa sui vetri della casa della zia di notte mi intristivano. Mio cugino Gianni metteva i 33 giri di Lucio Battisti, la canzone di lui che va al supermercato ,tanto milanese ,quanto quella di Remigi. Incontravamo la Vanoni, guardavamo la villa della Callas , così misteriosa . Scusami ti ho scritto cose che sai, di cui ti parlo sempre. Mi sono ancora una volta ripetuta. Solo pura nostalgia. La Sandra Mondaini con i persiani color champagne sul divano , nella casa ovattata di una Milano invernale!