Autonomia11
Da Ortosociale.
Versione delle 21:07, 6 dic 2010, autore: WikiSysop (Discussione | contributi)
Via Savonarola, a Padova, ha conoisciuto anni fa un tentativo di recupero, organizzando mostre all'aperto, mostre di arte e mercatini. Parte delle case sono state ristrutturate, ma i negozi chiudono e l'età media degli abitanti si alza. E' un chiaro segnale di declino. Eppure siamo nel centro storico più bello, di fianco al fiume Bacchiglione, a 10 minuti dalle tre piazze storiche di Padova, a 5 minuti da Largo Europa. Ecco alcuni punti del progetto:
- metterci dentro degli orti sociali, orti urbani, orti comunitari, che producano per pranzi-cene nei luoghi di convivialità al punto 8 e per redistribuire il prodotto; giardini "da vivere" anzichè da "guardare", verde,
- riqualificazione del fiume (è il vecchio Bacchiglione storico, quello dei Mulini medioevali, cuore energetico della città del tempo), riqualificazione dei ponti, delle rive,
- assistenza anziani, bambini, handicappati, istruzione-formazione-ripetizione per i ragazzi e i bambini,
- rilanciare le botteghe alimentari sparite, adesso ne è spuntata timidamente una bio.
- cura organizzata degli animali domestici e non (piccioni, gatti "randagi), utilizzando la sede LAV che si trova proprio in via Savonarola
- centro di servizi informatico per spedire e ricevere posta, per stampare mappe o info varie (come una volta gli scrivani per gli analfebeti) utile per gli anziani che vogliono tenersi in contatto (andrebbe bene il tabacchino che già lo fa).
- Ripartenza di mestieri antichi (calzolaio, falegname, recupero mobili, manutenzione apparecchi domestici, lavori per la casa, trasporto, forno per il pane fatto in casa),
- luoghi di convivialità, usando bar, locali sfitti, altro
- sicurezza (per cominciare basta organizzare un servizio di allarme, una mini intelligence di quartiere)
- Pronto soccorso di quartiere (farmacia, medico di base )
- recupero della memoria storica del quartiere con interviste casa per casa che permette anche di coinvolgere gli attuali abitanti. Nella memoria entrano ovviamente i NUOVI abitanti (studenti, immigrati,manager).
- gestione avanzata della raccolta differenziata dei rifiuti
- tendenzialmente recupero delle case sfitte per studenti, giovani coppie, immigrati, insomma vero e proprio restauro urbanistico
Il progetto andrebbe visto nella sua specificità e nelle sue sinergie intrinseche (Ex cinema-ex discoteca-ex birreria, Collegio Don Mazza con il teatro e le sue strutture, Cimitero ebraico coinvolgendo la comunità ebraica, ex Istituto IPI per l'infanzia che faceva da mensa scolastica per i bambini, chiuso dove ha mangiato per anni la mia figlioccia Veronica, etc.). La bellezza del progetto è che: è gestito da una persona che abita lì (LOCALITA' di S.Latouche), coinvolge tutti gli aspetti del vivere sociale cioè è OLISTICO o globale.
Quanto al coinvolgiemnto delle piccole imprese locali, bar, negozi, ristoranti, birrerie, e altre iniziative economiche, vedi un progetto economico.
Come nella ricerca sulle città con più alta qualità della vita, vanno prese in considerazione sei macroaree. Come ogni anno la ricerca esplora e confronta – attraverso le statistiche – la vivibilità delle 107 province italiane in sei ambiti (tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero), ciascuno a sua volta "indagato" tramite sei indicatori per un totale di 36.
- Tenore di vita (I risparmi allo sportello, L'assegno per chi è a riposo, Inflazione, Trend del reddito, Abitazione, I consumi delle famiglie)
- Affari e Lavoro (Imprese chiuse, Lo spirito d'iniziativa, Chi apre e chi si ritira, I protesti, I giovani occupati, Le donne occupate)
- Servizi Ambiente Salute (Le strutture per i più piccoli, La presenza di infrastrutture, La sanità, Il clima, La pagella ecologica, La velocità della giustizia)