Sociologia59

Da Ortosociale.

La Crisi della Gerarchia


Indice

Premessa

Questo post ha di mira la gerarchia. Gentile lettrice/lettore, non allarmarti, nessuno intende criticare la gerarchia. E' la gerarchia che da sola va in crisi. Sediamoci insieme attorno ad un fuoco e parliamone. Siamo in un'oasi ai limiti del deserto, un'oasi verde e carica di acqua e frutti zuccherini. Parliamo. Veniamo da percorsi diversi, strade di polvere e sudore. Io ti racconto la mia storia aspettando le tue domande. Qualcosa si è rotto con il rumore secco di un ramo spezzato, avvertiamo tutti un disagio profondo, l'ordine è sospeso in un silenzio irreale. Invece di fare impossibili analisi, ci preoccupiamo subito di garantirci salute, reddito, consumi. Ma le "autorità" che fino a ieri le avevano "garantite" (welfare) oggi le distruggono. I paesi del sud del mondo, poveri, non hanno nemmeno potuto vivere questo momento di ebbrezza, i gloriosi trent'anni dal 1950 al 1980. Per loro ci sono state solo lacrime e sangue. Scavando nella storia andiamo a vedere quando, dove e come nasce la gerarchia che ha forgiato il nostro mondo e il nostro modo di pensare. Se credi che sia questa l'origine dei vari problemi, pensa subito a costruire un'alternativa, una alternativa che potrà nascere solo dalla paziente tessitura di una rete comune assieme al tuo prossimo. Nessuno ha soluzioni pronte e provate. Dobbiamo provare, imparare, riprovare. L'enciclica "Laudato sì" di Papa Francesco elenca i problemi e le cause, ma non dà soluzioni pratiche e praticabili da oggi, se non quella di una conversione ecologica, di un improvviso e totale cambiamento di coscienza. Ma la coscienza cambia solo se cambiamo allo stesso tempo il modo di vivere, pensare, sentire. Questo può succedere però se tutti cambiamo allo stesso tempo, in sintonia tra di noi, spezzando l'isolamento tra gli uni e gli altri. Finora la gerarchia ci aveva detto cosa e come produrre in economia, cosa e come decidere in politica, quando e contro chi fare le guerre, ma soprattutto cosa e come pensare a livello di "idee". Bene, io vorrei soprattutto parlarti di "come" la gerarchia ci ha "comandato" di ( o "insegnato" a...) pensare. I quattro network IEMP, la Ideologia, la Economia, il Militare, il Politico, sono comunque strettamente connessi, sovrapposti, intrecciati, promiscui.

La Gerarchia

Le Società dove vige la Gerarchia sono società in cui alcuni gruppi organizzati (o élites) costringono gli altri individui a produrre (Economia) quanto loro comandano, pensare (Ideologia) quanto loro comandano, relazionarsi (Politico-Militare) con altri gruppi o comunità secondo quanto loro comandano. La gerarchia è co-azione della massa da parte di una minoranza. La Gerarchia non esiste nel mondo naturale ed animale, è una "proprietà emergente" dei sistemi complessi costituiti dalle società umane. La Predazione che fa parte della catena alimentare non è “co-azione”. Mangiare una preda è molto diverso da costringerla a pensare, lavorare, relazionarsi con gli altri come una élite dominante stabilisce. La “co-azione” della Gerarchia si può intendere come una modifica genetica e culturale per coltivare “esseri umani” come gli agricoltori coltivano “esseri vegetali” e gli allevatori coltivano “esseri animali”. Gli esseri umani “modificati” sono docili e produttivi e generalmente obbediscono come le pecore al pastore. La Gerarchia si manifesta in modo embrionale tra gli animali in una sola delle due specie più affini geneticamente al genere Homo, gli scimpanzè. Si manifesta tra i Pan Troglodytes (scimpanzè grandi), ma non nella specie Pan Paniscus (scimpanzè piccoli o bonobo). Questo significa che gli scienziati ricercano nella genetica il fattore determinante della Gerarchia. Ma questo fattore potrebbe essere anche culturale. La Gerarchia si manifesta anche come violenza letale (assassinio intraspecifico) quando nasce una contro-coazione, una ribellione alla co-azione. Sono le guerre e i massacri ben conosciuti della storia umana degli ultimi millenni, causati dalla invasione del Territorio di una Comunità da parte di Stati o Imperi. Anche gli scimpanzè grandi ( i Pan Troglodytes ) attuano anch'essi “raid assassini” ai danni di gruppi di maschi che hanno abbandonato il gruppo, dimostrando come gli umani la capacità di "uccidere a freddo" cioè di uccidere secondo un piano intenzionale stabilito in anticipo. Ma innumerevoli società umane hanno dimostrato la capacità di controllare gli impulsi omicidi e le tendenze verso la Gerarchia costruendo società complesse, pacifiche, ugualitarie. La Gerarchia come è nata? Non si sa. Nemmeno il Patriarcato, studiato dalla antropologia femminista, si sa come sia nato. La nascita degli Stati, che precedono gli Imperi, è studiata invece dall'Archeologia, quindi su illazioni molto indirette, ma molto efficaci. Il passaggio dalle società ugualitarie alle società gerachiche è un passaggio cruciale che è indispensabile conoscere bene per capire quello che siamo ma soprattutto per avere strumenti cognitivi per risolvere i problemi della attuale organizzazione umana. La Gerarchia appare nelle società umane, in modo sistematico, con i primi Stati (3300 aC a Uruk) nella Grande Mesopotamia (Mesopotamia del Sud e del Nord) e poi con gli Imperi (2335 aC), sempre nella Grande Mesopotamia con Sargon “il Grande” di Akkad. L'antropologia femminista vede nel Patriarcato, nella rottura della parità di genere e dell'eguaglianza tout court tra gli umani, la nascita della Gerarchia, della Guerra, dello Sfruttamento dell'uomo sulla donna e sull'uomo, dello sfruttamento dell'uomo sulla Natura, sfruttamento che diventerà il "dominio" dell'uomo sulla Natura. Gli Stati dunque sono stati preceduti dalla nascita del Patriarcato (5000 aC ?). La maggioranza degli studiosi (maschili) continua a sostenere che il Patriarcato è sempre esistito come unica organizzazione “sociale” della società umana. Innumerevoli prove dimostrano invece come l'organizzazione delle relazioni di genere fosse paritaria, sia nel Paleolitico (con una maggiore specializzazione tra i generi, con i maschi dediti alla caccia e le femmine alla cura dei figli, alla raccolta ed alla “cultura”), sia nel Neolitico (con ruoli più intercambiabili, organizzato con la nascita dell'Agricoltura sul principio o “Arkè” materno, cioè sul Matri-Arkè o Matriarcato). La Gerarchia è quindi “co-azione”, imposizione di una azione coatta nelle tre principali attività umane:

  • Economia (produzione, scambio, interazione con la Natura) (il primo livello in basso della piramide di Maslow)
  • Ideologia (costruzione del senso comune, della cultura, dell'arte, della conoscenza) (I duelivelli “superiori” della piramide di Maslow)
  • Politica-Militare (regolazione dei rapporti tra gruppi umani) (il secondo e il terzo livello della piramide di Maslow)

La gerarchia è quindi “oggi” il modello di organizzazione di tutte e tre queste attività. Evidente nella Economia, nel Politico, nel Militare, nella Religione, la Gerarchia domina anche le organizzazioni scientifiche e culturali. La Gerarchia domina l'organizzazione delle varie Ideologie ma domina anche il contenuto delle varie Ideologie, tra le quali troneggia, ancora “oggi”, la filosofia di Aristotele, base del pensiero occidentale e della religione cristiana. La Gerarchia dei Saperi di Aristotele è una piramide che ha come vertice la Metafisica, la Fisica, la Matematica, o "episteme". Il secondo livello è l'etica e la politica o "praxis". Il terzo livello è il saper fare produttivo o "poiesis". Per questo motivo chi comanda nella Repubblica di Platone sono i Filosofi (al primo livello o episteme) che “sanno” e conoscono le idee-forme che poi i servi (al terzo livello o poiesis) devono realizzare con il loro “fare” inconsapevole. Questa gerarchia dei saperi divide in profondità i saperi umani sia in orizzontale (superiori e inferiori), sia in verticale (frantumazione delle varie discipline affini).

La Crisi della Gerarchia

Perchè la Gerarchia è in crisi? Lo è da sempre? Perchè oggi questa crisi ha raggiunto un punto di non ritorno? Partiamo da lontano. Partiamo da quelli che sono i bisogni essenziali dell'individuo, organizzati dal celebre psicologo Abraham Maslow in modo “piramidale” secondo la classica logica della gerarchia dei saperi di Aristotele.


La Piramide di Abraham Maslow

In realtà questi bisogni o “motivazioni” sono strettamente connessi in un “Sistema” che non ha nè sopra né sotto, che non ha alto o basso, che non ha Centro e Periferia. La Gerarchia ha compromesso queste “motivazioni” umane negli individui che andava a dominare. Ma il primo grande successo della Gerarchia è stato quello di riuscire a soddisfare i bisogni primari, quelli fisiologici, il cibo in primis. In Mesopotamia il primo segnale della nascita dello Stato e della Gerarchia sono le rozze ciotole con cui si offriva il pasto ai lavoratori del Tempio e del Palazzo, le celebri “bevelled rim bowls” o ”ciotole dal bordo grossolanamente smussato”. Gli altri bisogni, quelli “superiori” di Appartenenza, Stima, Autorealizzazione, vengono soddisfatti lanciando una gara a premi tra i “dominati” per entrare nelle cerchie ascendenti dei “dominatori”, “autorealizzandosi” (punta della piramide di Maslow) diventando politici di successo, manager, imprenditori, accademici, artisti, generali. Questa è la vera “lotta di classe” che ha sconvolto la storia dell'umanità dalla nascita della Gerarchia. Questo meccanismo oggi è in crisi. Perchè da un lato la soddisfazione dei bisogni fisiologici è gravemente compromessa: c'è scarsità di cibo nel pianeta, di acqua, la crisi ambientale minaccia la sicurezza alimentare. La salute è compromessa, anche sul piano psichico, il cibo e l'ambiente inquinati, lo stile di vita di popolazioni urbane sedentarie è fallace. E' compromessa la sicureza, di cui tutti si lamentano con ondate di paura collettiva alimentata dalla stampa. Quanto allo strato intermedio, quello della “Appartenenza”, la gerarchia tra i sessi, messa in discussione dal femminismo, fa traballare l'intera struttura. Al vertice alto della piramide, quello di “Stima” e “Autorealizzazione”, siamo forse nel cuore più profondo della crisi della Gerarchia, nel suo cuore culturale e spirituale (senza con questo voler istituire gerarchie tra “spirito” e “corpo”). La “lotta di classe” tra dominati e dominatori ha pazientemente distrutto nei secoli la gerarchia dei saperi, attraverso la stessa mobilità sociale usata imprudentemente dalla Gerarchia per mantenere il suo Dominio. I figli dei dominati hanno studiato ed oggi sono ricercatori, programmatori di software FOSS (Free Open Source Software), scrittori, artisti, ricercatori, esploratori della umanità nella sua complessità sistemica. Per vedere questa vicenda rileggete la storia di “Giuseppe e i suoi Fratelli”, direttamente nella Bibbia o nel romanzo di Thomas Mann, dove sono presenti la struttura patriarcale, lo Stato e la Gerarchia dell'Egitto dei Faraoni, la mobilità sociale. La UE prevede un 40% di laureati nel 2050. La crisi dei giovani disoccupati (circa il 40%), molti dei quali sono laureati e quasi tutti diplomati, è il tappo destinato ad esplodere che la Gerarchia ha imposto alla piramide dei bisogni di Maslow. Oggi l'economia chiede “tuttofare” dequalificati o operai generici, non vuole i ricercatori, i laureati, i diplomati, le persone creative che lei stessa ha prodotto. Verificate voi stessi sperimentalmente questa crisi della Gerarchia, senza attendere analisi accademiche che non verranno mai, ma basandovi sui dati diretti della vostra esperienza umana, sia di dominati che di dominatori.

Il Sistema di Reti IEMP

La crisi della Gerarchia, come modello unico di organizzazione delle reti ideologiche, economiche, politico-militari, in breve delle reti IEMP, provoca la loro crisi sistemica e la crisi delle società ad essa sottese. Le società attuali si trovano tutte davanti a tre crisi gravissime: Ecologica, una crisi molto concreta ma derivata dalla inconsistenza del sistema ideologico, spirituale, scientifico, del “senso” che diamo alla nostra esistenza nella Natura; Geopolitica, cioè del sistema politico-militare; Economica, cioè del sistema capitalistico con la sua finanza, commercio e produzione. Questo intreccio o plesso di società-stati e delle reti IEMP che le attraversano, crea un enorme sistema complesso. Per questo non è possibile agire su una sola delle reti IEMP in quanto strettamente intrecciate tra loro ed interdipendenti. Bisogna agire contemporaneamente su tutte queste reti e sulle varie società attraversate. Dove per "agire" sulle reti IEMP si intende la trasformazione graduale, consensuale, capillare e universale della loro organizzazione gerarchica in un nuovo tipo di organizzazione più efficace, più efficiente, cioè consensuale. Questo è il processo cha avviene quotidianamente in tutte le istituzioni-organizzazioni ideologiche, economiche, militari e politiche. Quotidianamente la gerarchia viene messa alla prova, contestata, modificata oltre che subita, negli uffici, nei laboratori di ricerca, nei movimenti politici e nei partiti, perfino nelle strutture militari. Solo dalle "interazioni locali" di questo vecchio Sistema Complesso Globale può nascere un nuovo sistema complesso che porti benessere economico, armonia geopolitica, sviluppo di arte, conoscenza, bellezza, nell'amore sacro della Natura.

Le False Soluzioni

Non è possibile una direzione centralizzata di questa trasformazione di un sistema in un altro, o meglio non è possibile trasformare il vecchio sistema gerarchico con mezzi oppure organizzazioni gerarchiche. Il “Fine” NON giustifica i “Mezzi”, ma sono i mezzi ( le Parti che cosituiscono il Sistema ) ad auto-costruirsi il fine ( il Sistema Complesso ) a loro immagine e somiglianza. Poi non è possibile agire su una sola delle reti IEMP, agire ad esempio solo sul network politico (la “P” di IEMP) come fanno quasi tutti i movimenti che tentano di risolvere la crisi ambientale, economica, geopolitica. Il fallimento storico più clamoroso e definitivo è quello del marxismo che tuttavia, con la sua definizione di "modo di produzione capitalistico", si avvicinava ad una visione di sistema complesso nelle sue componenti Economia, Politica, Ideologia. Ma trattandosi di una visione gerarchica proponeva una soluzione gerarchica, la dittatura del proletariato. Considerava solo la Economia come "struttura" reale a fondamento dell'intero sistema, riducendo le reti Ideologia e Politico-Militare a pure "sovrastrutture" con il compito di appoggiare il network economico capitalistico con il Politico-Militare, (cioè con i Governi e gli Stati considerati puri "comitati d'affari della borghesia") e giustificarlo con la Ideologia come "oppio dei popoli". Nonostante ciò si proponeva di "abbattere" il capitalismo inteso come struttura economica con un "Partito" Politico, il Partito Comunista. Quando con la Rivoluzione russa del 1917 una élite "politico-militare" marxista prende il potere statale politico-militare, si trova di colpo a dover gestire l'economia senza sapere come e con chi. I soviet (consigli) dei contadini e degli operai vengono eliminati e vengono richiamati i manager e i burocrati zaristi. Si ritorna immediatamente al modello organizzativo gerarchico. Nell' ideologia e nella scienza vengono imposti d'autorità un ateismo di stato (una Metafisica atea, al vertice della Gerarchia dei saperi di Aristotele) ed una filosofia della scienza obbligata ad ispirarsi alla fumosa teoria del materialismo dialettico (la Filosofia di Aristotele sopra la Scienza e la Tecnologia), proprio mentre nascevano la teoria della relatività e la fisica dei quanti. Gorbaciov con la sua Perestrojka tenterà invano di salvare l'economia dell'Unione Sovietica con la trasparenza politica, causando il crollo finale. La assurdità intrinseca della teoria marxista, come delineata nel famoso Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, consiste quindi nell' aver teorizzato la prevalenza del network Economia ( il capitalismo ), mentre si utilizzava il network politico-militare ( il partito comunista ) per avviare la trasformazione. Stesso errore di Gramsci quando proponeva il Partito Comunista come novello Principe per avviare la Grande Trasformazione, ed allo stesso tempo si rifiutava di “gestire” (entrando nel vivo del network Economia) le fabbriche FIAT che gli operai avevano occupato a Torino nel 1917. Quanto alla Ideologia veniva da un lato ridotta a puro "riflesso" del "modo di produzione capitalistico" (su questo Gramsci a onor del vero rompe la sciocca limitazione marxista), dall'altro lato la Ideologia viene imposta stile Grande Fratello sub specie di "materialismo dialettico". Il fallimento della Rivoluzione Russa è l'ennesimo fallimento della Repubblica di Platone, dove un modello astratto o "ideale", da "eidos" che vuol dire "forma", viene imposto ad una umanità di soggetti passivi. Il modello della "presa del potere politico" è comunque dominante a tutt'oggi. Consiste in questa semplice operazione: si stila un programma con l'elenco degli obiettivi che riguardano economia, salute, ricerca, ambiente, giustizia, modifiche costituzionali. È un crudo elenco in genere di puri desideri senza indicazioni su come realizzarli ( implicitamente si intende che verranno realizzati dal potere politico ). Si costruisce poi un comitato elettorale e si lancia una campagna mediatica per "vincere le elezioni". Questo modello è talmente ripetitivo, inutile e generalizzato da aver causato una profonda sfiducia nella Politica che invece resta un asse portante di ogni vera trasformazione sociale. I programmi proposti non sono programmi organici o sistemici dove ogni punto sia collegato e intrecciato agli altri. Soprattutto sono programmi i cui elementi non sono stati provati e realizzati in anticipo, in modo pro-attivo, nemmeno a livello di prototipo. Non sono programmi che in qualche modo viaggino già nella testa e nelle gambe delle persone reali. Il caso recente della Grecia dimostra che una decisa trasformazione locale a livello politico non modifica il suo stato economico, nè quello militare in quanto membro della Nato, nè innesca una profonda trasformazione culturale dei suoi abitanti attestati e divisi sulle tradizionali posizioni ideologiche. Anzi arricchisce e rafforza il vecchio sistema in tutti i network IEMP (in Grecia svendendo le sue risorse economiche migliori alla Germania, che l'aveva occupata politicamente-militarmente qualche decennio fa).

Trasformare le Società

Per trasformare le Società, e parliamo di tante società tutte diverse seppur collegate tra di loro, è necessario sostituire la Gerarchia come modello di organizzazione top/down con un altro modello di Organizzazione. Questa trasformazione può essere solo del tipo Dal Basso/ All'Alto, Bottom/Up, Down/Up. Molti ripropongono il tradizionale modello cooperativo delle famiglie, delle società prestatali, delle comunità umane, cioè il modello della cooperazione mutualistica basato sulla uguaglianza. Ma questo è solo uno spunto ideale, un punto di partenza per quanto solido e testato per decine di millenni. Si può usare da subito, come viene usato in realtà, anche nelle interazioni locali all'interno delle varie organizzazioni gerarchiche. Ma si possono soprattutto proporre, costruire e testare prototipi nuovi a livello economico, politico, culturale e scientifico. Abbiamo il vantaggio di conoscere in anticipo quello che di sicuro non funziona, dopo gli esperimenti sociali e le esperienze storiche del 1700 (varie rivoluzioni tra cui quella Industriale e quella francese), 1800 (creazione di stati-nazione e lotta di classe intrecciati) e 1900 (il secolo violento delle guerre mondiali e dell'unificazione gerarchica del Pianeta detta “globalizzazione”). La situazione oggi è talmente complessa che siamo obbligati ad utilizzare le più recenti scoperte della scienza moderna, anche se tuttora considerate in odore di eresia, perchè rompono la gerarchia dei saperi aristotelica, anzi la rovesciano proprio. Si tratta della teoria della complessità, della teoria dei sistemi adattativi complessi, della teoria del caos, che non offrono certezze ma un potente quadro di riferimento che ci permette di affrontare una situazione che l'umanità non aveva mai visto. Il modello di organizzazione che potrebbe affiancare e sostituire la gerarchia si chiama Auto-Organizzazione. Viene oggi testato nei network economico e militare. Si tratta di estenderlo ai network politici, dove viene vagamente indirizzato come "democrazia diretta" o "partecipazione", e soprattutto nei network ideologici, investendo anche scienza, tecnologia, spiritualità.

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