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Da Ortosociale.

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La Proposta di Paolo Savona economista su Unione Sarda del 22 Giugno 2016


Sondaggio Unione Sarda Prima Pagina 23 Giugno 2016

Unione Sarda Prima Pagina 23 Giugno 2016

Il Piano di Rinascita proposta da Paolo Savona nel 2003

Nel 2003 Paolo Savona presenta come tecnico un Piano di Rinascita per la giunta regionale di Mauro Pili (Centrodestra):

Giorgio Corona, capogruppo di Forza Italia in Regione all'epoca del presidente Mauro Pili, è figlio di Armandino Corona, capo della Massoneria "nazionale":

Tra i Massoni citati vi è Sergio Zuncheddu,

l’imprenditore-editore dell’Unione Sarda. Questa dei massoni è una presenza significativa, assieme ai russi che hanno comprato Tiscali da Renato Soru e Fort Village (il più grande resort del Mediterraneo), ai cinesi della Huawei (Pula), al Qatar (che ha comprato Meridiana, Costa Smeralda, e che sta costruendosi un polo di eccellenza sanitaria ad Olbia (Mater Olbia) mentre quel genio di Pigliaru sta tentando di centralizzare tutte le ASL della Sardegna), all'Arabia Saudita che ha una fabbrica di bombe (250 dipendenti) a Domus Novas, agli americani interessati alla produzione di software.

La situazione politica sarda


Pier Sandro Scano Centrosinistra

Attualmente il centrodestra è completamente sfaldato, "non esiste più". Mauro Pili fa l'indipendentista e l'antimilitarista per conto suo con "Unidos". L'unico sopravvissuto è Nizzi che è diventato sindaco di Olbia grazie all'appoggio di Berlusconii che ha la villa nei pressi in Costa Smeralda. Cappellacci, coordinatore regionale di FI, ex presidente della Regione prima di Pigliaru, fa discorsi contro il TTIP che rovina l'agroalimentare sardo. Tutti concordano (centrodx e centrosx) nell'attaccare le "macerie industriali" (miniere del Sulcis Iglesiente, industria chimica ad Ottana, Porto Torres, Alcoa alluminio a Portoscuso, miniere d'oro a Furtei, etc). Da allora nulla è stato fatto e le successive giunte di Centrosinistra hanno costruito un deserto tagliando i collegamenti aerei della Sardegna (Meridiana ceduta al Qatar e Ryanair bloccata), mirando con Soru (Centrosinistra) a fare della Sardegna una discarica nazionale e con Pigliaru (Centrosinistra) la discarica unica delle scorie nucleari nazionali ad Ottana. Soru è stato condannato per evasione fiscale essendo il segretario regionale del PD, tuttora non sostituito nè sostituibile. Soru dopo aver rilevato il know how informatico isolano con Tiscali, l'ha venduta ai russi prima di essere condannato. Pigliaru (docente di economia politica a Cagliari, senza importanti esperienze politiche prima) viene considerato come l'artefice della peggiore giunta avuta in Sardegna. Pier Sandro Scano citato nel PDF, è una eminenza grigia locale del centrosinistra in quanto presidente dell'ANCI Sardegna, posizione che gli permette di trattare direttamente con Pigliaru per la ripartizione dei fondi assegnati ai Comuni sardi. P.S.Scano con cui ho avuto uno scambio di mail (vedi allegato) ha perso le elezioni come sindaco di Villamar (capitale della Marmilla) perchè il palazzo municipale cadeva a pezzi ed era inagibile. Quanto a Rifondazione Comunista, si opponeva al Piano di Rinascita di Paolo Savona invocando il problema della disoccupazione, senza considerare che il Piano si proponeva di creare 40.000 posti di lavoro erodendo la cifra dei 124.000 disoccupati dell'Isola. La vittoria del M5S a Carbonia (66%), roccaforte della sinistra (33%), credo abbia deifnitivamente cancellato questi fantasmi arroganti, autoritari, burocratici (come Pigliaru).

Paolo Savona (e tutti i sardi): l'unica ricchezza della Sardegna è il suo territorio

Il passaggio centrale dell'articolo di Paolo Savona su l'Unione Sarda credo sia: "Dopo l'ubriacatura della grande industria, non ancora smaltita dato che assorbe energie politiche e sindacali e parte delle risorse pubbliche sempre più inadeguate, la forza della vocazione del territorio, pur tra mille problemi, va imponendosi nell'agroindustria e nell'artigianato; si infittiscono inoltre i servizi privati, ma il commercio diventa sempre più terra di scorribande". Poco prima aveva detto: "...l'unica ricchezza sulla quale la sardegna può ancora contare: il territorio e le sue vocazioni". Naturalmente va precisato cosa si intende per "territorio", quale è il suo rapporto con l'agroalimentare, l'artigianato, la nozione di qualità, come fa esattamente "L'Artigiano Alchimista". La mia idea (ideal-tipo) di "territorio" è un processo culturale auto-consapevole (sociologia dei processi culturali), legato ai gruppi "radicati" o "mobili" sul territorio che interagisce con la biodiversità (biologica) del territorio attraverso un agroalimentare e un artigianato integrati high tech. Un aspetto della ricerca presente ne "L'Artigiano Alchimista" era la stretta integrazione tra "artigiani" dell'agroalimentare e "artigiani" tecnologici che fornivano macchine e "strumentazione" ad hoc ai primi. Quindi la rivitalizzazione dl territorio passerebbe per lo sviluppo di una agroalimentare high tech e tradizionale allo stesso tempo (coltivazione organica, biodinamica, food forest, permacultura, sinergica) ed una tecnologia avanzata come quella di Open Source Ecology che è strettamente legata all'agroalimentare ed alla tendenziale autosufficienza degli "ecovillaggi".

De-Centralizziamo la Sardegna

Altro elemento centrale positivo nella proposta di Paolo Savona è la sua critica alla "centralizzazione" che si esprime nella arroganza burocratica della riforma sanitaria proposta da Pigliaru (ASL unica o ASUR), nella dipendenza dei piccoli comuni dai fondi erogati da Giunta Regionale, Stato Nazionale (Renzi), UE (PSR); nella mancanza di un progetto condiviso su scala regionale. Vedi a proposito la totale assenza della Giunta Pigliaru nel casus belli del pecorino romano che dopo il turismo è la principale attività economica della Sardegna con 3.200.000 pecore (su un totale italiano di 6 milioni). In positivo la "decentralizzazione" significa decongestione dei grandi centri urbani come Cagliari e Sassari, e di quelli medi come Nuoro, Alghero, Olbia, Oristano. Credo che questa idea di limitare la crescita continua delle città ("aree metropolitane") sia molto importante, innovativa, centrale, poco condivisa nei fatti. Esatta anche la critica di Paolo Savona al turismo di massa, che distrugge ambiente, cultura, edificando una economia precaria. Queste argomentazioni di Paolo Savona credo siano condivise dalle élites regionali, dalla intellighentzia locale (l'antropologo Bachisio Bandinu), dall'immginario collettivo il più esteso. Per riassumere: attaccamento alla tradizione culturale sarda (cibo, arte, folklore, simboli storici), delusione e rifiuto dopo il fallimento del tentativo di "industrializzazione", delusione e rifiuto del turismo "costiero". Questi concetti sono stati espressi pubblicamente da Roberto Pili, medico, presidente della "Comunità Mondiale della Longevità", con cui Ignazio Argiolas collabora. Non rimane che puntare sui valori materiali-ambientali (la Sardegna è la regione con la maggiore biodiversità di Italia, e l'Italia è uno dei paesi con la maggiore biodiversità). E sui valori culturali (tradizione e innovazione).

I centri di Accoglienza per gli Anziani

Ecco la proposta di Paolo Savona: "Per il turismo va tentata la soluzione dei centri di accoglienza per anziani nelle zone amene della Sardegna, con poco traffico, aria buona, buon cibo e, soprattutto, assistenza sanitaria locale. Il numero degli anziani è l'unica area certa di sviluppo. Fungerebbe da supporto l'affiancamento di università e di scuole di specializzazione, come accaduto per Oxford e Cambridge nate come satelliti culturali di Londra. Giovani e anziani convivrebbero nelle aree economicamente più deboli rovesciandone le sorti, senza aggravare la congestione delle grandi città o dei grandi centri turistici il cui costo si intende ignorare". Questa è la proposta de "La Casa Campidanese" (vedi ortosociale) con "la variante Oxford", che mi lascia freddino. La Casa Campidanese con la Agricoltura Multifunzionale ha il merito di integrare Turismo, Didattica, Salute con Albergo Diffuso, Didattica di Base legata al territorio, centri di Medicina Naturale, sviluppo di una Cultura della Autosufficienza e della produzione tecnologica ed energetica rigorosamente ecologiche (Open Source Ecology). Ci può stare, ma va sperimentata, una "Università Diffusa" con college e campus decentralizzati nel territorio. Va sperimentata. Io l'avevo proposto al gruppo del Parco Agrario Metropolitano di Padova con una buona accoglienza; ma lì c'era l'università di Padova e la proposta della riunificazione del lavoro manuale con quello mentale. Resta il problema di costruire empiricamente dei prototipi di questi "Centri di Accoglienza Intergenerazionali". Un punto di partenza potrebbero essere i Cohousing Intergenerazionali, un punto di arrivo gli Ecovillaggi Autosufficienti, possibilmente in rete tra loro. Quindi da un lato si tratta di fare sperimentazione e costruire dei prototipi di Centri Intergenerazionali. Dall'altro di combattere la "centralizzazione" politica, economica, culturale. L'occasione in Sardegna è la precisa coscienza bottom/up (popolo: vedi ultime elezione amministrative) ma anche top/down (elites: vedi Roberto Pili e Paolo Savona) che la "vecchia strada" non è più percorribile. Si tratta ora di costruire prototipi funzionanti da offrire alla sperimentazione ed implementazione collettive.

Che strategia seguire?

La mia proposta è che le risorse non-sarde collaborino affidando il coordinamento dei vari progetti alle risorse sarde. Esempio:

  • La Casa Campidanese Ignazio Argiolas (Monserrato ASD Calciallenando)
  • Ecovillaggi Sara Pisci (Crastu)
  • Agricoltura Multifunzionale Maura Boi (ha appena fatto un corso di AM a Sanluri) Il resto è sociologia...
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