Macbeth

Da Ortosociale.

Le Streghe

Sono le registe del dramma, ma muovono fili invisibili. Non danno ordini. Come nei sogni, nella provincia finita di significato, nel senso di A.Schutz, dei sogni, escludono dall'inizio il principio di non contraddizione dicendo "Il bello è brutto, il brutto è bello", "quando la battaglia sarà vinta e perduta". Ma devono essere ascoltate senza fare domande :"(il potere dei nostri padroni) conosce il tuo pensiero, ascolta le sue parole ma non dire nulla..". Questa asimmetria di ruolo significa che il fato non può essere ostacolato. Quando Macbeth si presenta di sua inizativa ottiene tre risposte ingannevoli e beffarde ("Quando la foresta di Birnam..", "Nessun nato di donna..", "Guardati da Macduff.."). Le streghe sono emanazioni di Ecate, potenza naturale della vita, della morte, del parto, potenza dalle tre teste, assimilata alla antica Dea Madre mediterranea. L'autore evoca questa cultura primordiale che precede il cristianesimo pur fondendosi con esso. Da questo momento la "prospettiva" di diventare re comincerà ad agire nella sua psiche facendoli apparire reale il pugnale che gli appare e che gli indica la via del trono (Teorema di Thomas: se gli uomini definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro conseguenze). In parallelo le streghe indicano a Banquo, compagno di Macbeth,

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