Sociologia59
Da Ortosociale.
La Crisi della Gerarchia
Premessa
Questo articolo ha di mira la gerarchia. Gentile lettore, non allarmarti, nessuno intende criticare la gerarchia. E' la gerarchia che da sola va in crisi. Sediamoci insieme attorno ad un fuoco e parliamone. Siamo in un'oasi ai limiti del deserto, un'oasi verde e carica di acqua e frutti zuccherini. Parliamo. Veniamo da percorsi diversi, strade di polvere e sudore. Io ti racconto la mia storia aspettando le tue domande. Qualcosa si è rotto con il rumore secco di un ramo spezzato, avvertiamo tutti un disagio profondo, l'ordine è sospeso in un silenzio irreale. Invece di fare impossibili analisi, ci preoccupiamo subito di garantirci salute, reddito, consumi. Ma le "autorità" che fino a ieri le avevano "garantite" (welfare) oggi le distruggono. I paesi del sud del mondo, poveri, non hanno nemmeno potuto vivere questo momento di ebbrezza, i gloriosi trent'anni dal 1970 al 2000. Per loro ci sono state solo lacrime e sangue. Scavando nella storia andiamo a vedere quando, dove e come nasce la gerarchia che ha forgiato il nostro mondo e il nostro modo di pensare. Se credi che sia questa l'origine dei vari problemi, pensa subito a costruire un'alternativa, una alternativa che potrà nascere solo dalla paziente tessitura di una rete comune assieme al tuo prossimo. Nessuno ha soluzioni pronte e provate. Dobbiamo provare, imparare, riprovare. L'enciclica "Laudato sì" di Papa Francesco elenca i problemi e le cause, ma non dà soluzioni pratiche e praticabili da oggi, se non quella di una conversione ecologica, di un improvviso e totale cambiamento di coscienza. Ma la coscienza cambia solo se cambiamo allo stesso tempo il modo di vivere, pensare, sentire. Questo può succedere però se tutti cambiamo allo stesso tempo, in sintonia tra di noi, spezzando l'isolamento tra gli uni e gli altri. Finora la gerarchia ci aveva detto cosa e come produrre in economia, cosa e come decidere in politica, quando e contro chi fare le guerre, ma soprattutto cosa e come pensare a livello di "idee". Bene, io vorrei soprattutto parlarti di "come" la gerarchia ci ha "comandato" di ( o "insegnato" a...) pensare. I quattro network IEMP, la Ideologia, la Economia, il Militare, il Politico, sono comunque strettamente connessi, sovrapposti, intrecciati, promiscui.
La Gerarchia
Le Società dove vige la Gerarchia sono società in cui alcuni gruppi organizzati (o élites) costringono gli altri individui a produrre (Economia) quanto loro comandano, pensare (Ideologia) quanto loro comandano, relazionarsi (Politico-Militare) con altri gruppi o comunità secondo quanto loro comandano. La gerarchia è co-azione della massa da parte di una minoranza. La Gerarchia non esiste nel mondo naturale ed animale, è una "proprietà emergente" dei sistemi complessi costituiti dalle società umane. La Predazione che fa parte della catena alimentare non è “co-azione”. Mangiare una preda è molto diverso da costringerla a pensare, lavorare, relazionarsi con gli altri come una élite dominante stabilisce. La “co-azione” della Gerarchia si può intendere come una modifica genetica e culturale per coltivare “esseri umani” come gli agricoltori coltivano “esseri vegetali” e gli allevatori coltivano “esseri animali”. Gli esseri umani “modificati” sono docili e produttivi e generalmente obbediscono come le pecore al pastore. La Gerarchia si manifesta in modo embrionale tra gli animali in una sola delle due specie più affini geneticamente al genere Homo, gli scimpanzè. Si manifesta tra i Pan Troglodytes (scimpanzè grandi), ma non nella specie Pan Paniscus (scimpanzè piccoli o bonobo). Questo significa che gli scienziati ricercano nella genetica il fattore determinante della Gerarchia. Ma questo fattore potrebbe essere anche culturale. La Gerarchia si manifesta anche come violenza letale (assassinio intraspecifico) quando nasce una contro-coazione, una ribellione alla co-azione. Sono le guerre e i massacri ben conosciuti della storia umana degli ultimi millenni, causati dalla invasione del Territorio di una Comunità da parte di Stati o Imperi. Anche gli scimpanzè grandi ( i Pan Troglodytes ) attuano anch'essi “raid assassini” ai danni di gruppi di maschi che hanno abbandonato il gruppo, dimostrando come gli umani la capacità di "uccidere a freddo" cioè di uccidere secondo un piano intenzionale stabilito in anticipo. Ma innumerevoli società umane hanno dimostrato la capacità di controllare gli impulsi omicidi e le tendenze verso la Gerarchia costruendo società complesse, pacifiche, ugualitarie. La Gerarchia come è nata? Non si sa. Nemmeno il Patriarcato, studiato dalla antropologia femminista, si sa come sia nato. La nascita degli Stati, che precedono gli Imperi, è studiata invece dall'Archeologia, quindi su illazioni molto indirette, ma molto efficaci. Il passaggio dalle società ugualitarie alle società gerachiche è un passaggio cruciale che è indispensabile conoscere bene per capire quello che siamo ma soprattutto per avere strumenti cognitivi per risolvere i problemi della attuale organizzazione umana. La Gerarchia appare nelle società umane, in modo sistematico, con i primi Stati (3300 aC a Uruk) nella Grande Mesopotamia (Mesopotamia del Sud e del Nord) e poi con gli Imperi (2335 aC), sempre nella Grande Mesopotamia con Sargon “il Grande” di Akkad. L'antropologia femminista vede nel Patriarcato, nella rottura della parità di genere e dell'eguaglianza tout court tra gli umani, la nascita della Gerarchia, della Guerra, dello Sfruttamento dell'uomo sulla donna e sull'uomo, dello sfruttamento dell'uomo sulla Natura, sfruttamento che diventerà il "dominio" dell'uomo sulla Natura. Gli Stati dunque sono stati preceduti dalla nascita del Patriarcato (5000 aC ?). La maggioranza degli studiosi (maschili) continua a sostenere che il Patriarcato è sempre esistito come unica organizzazione “sociale” della società umana. Innumerevoli prove dimostrano invece come l'organizzazione delle relazioni di genere fosse paritaria, sia nel Paleolitico (con una maggiore specializzazione tra i generi, con i maschi dediti alla caccia e le femmine alla cura dei figli, alla raccolta ed alla “cultura”), sia nel Neolitico (con ruoli più intercambiabili, organizzato con la nascita dell'Agricoltura sul principio o “Arkè” materno, cioè sul Matri-Arkè o Matriarcato). La Gerarchia è quindi “co-azione”, imposizione di una azione coatta nelle tre principali attività umane: Economia (produzione, scambio, interazione con la Natura) (il primo livello in basso della piramide di Maslow) Ideologia (costruzione del senso comune, della cultura, dell'arte, della conoscenza) (I duelivelli “superiori” della piramide di Maslow) Politica-Militare (regolazione dei rapporti tra gruppi umani) (il secondo e il terzo livello della piramide di Maslow) La gerarchia è quindi “oggi” il modello di organizzazione di tutte e tre queste attività. Evidente nella Economia, nel Politico, nel Militare, nella Religione, la Gerarchia domina anche le organizzazioni scientifiche e culturali. La Gerarchia domina l'organizzazione delle varie Ideologie ma domina anche il contenuto delle varie Ideologie, tra le quali troneggia, ancora “oggi”, la filosofia di Aristotele, base del pensiero occidentale e della religione cristiana. La Gerarchia dei Saperi di Aristotele è una piramide che ha come vertice la Metafisica, la Fisica, la Matematica, o "episteme". Il secondo livello è l'etica e la politica o "praxis". Il terzo livello è il saper fare produttivo o "poiesis". Per questo motivo chi comanda nella Repubblica di Platone sono i Filosofi (al primo livello o episteme) che “sanno” e conoscono le idee-forme che poi i servi (al terzo livello o poiesis) devono realizzare con il loro “fare” inconsapevole. Questa gerarchia dei saperi divide in profondità i saperi umani sia in orizzontale (superiori e inferiori), sia in verticale (frantumazione delle varie discipline affini).
La Crisi della Gerarchia
Perchè la Gerarchia è in crisi? Lo è da sempre? Perchè oggi questa crisi ha raggiunto un punto di non ritorno? Partiamo da lontano. Partiamo da quelli che sono i bisogni essenziali dell'individuo, organizzati dal celebre psicologo Abraham Maslow in modo “piramidale” secondo la classica logica della gerarchia dei saperi di Aristotele.