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Tutti i progetti sono interconnessi tra loro. Scoprire nuove connessioni o nuovi progetti aiuta a rendere più organica e robusta la progettazione complessiva.  
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*[https://www.ortosociale.org/wikiort/index.php?title=Pagina_principale Tutti i Progetti - Comunità di Pratica]
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Tutti i progetti sono interconnessi tra loro. Scoprire nuove connessioni o nuovi progetti aiuta a rendere più organica e robusta la progettazione complessiva. Come in un ologramma le parti contengono il tutto.
 
*'''<font color="green">Ogni progetto contiene elementi vitali degli altri progetti</font>'''.
 
*'''<font color="green">Ogni progetto contiene elementi vitali degli altri progetti</font>'''.
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===Le Comunità di Pratica - CoP===
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Le Comunità di Pratica sono il metodo per realizzare qualsiasi progetto. Tramite esse i gruppi si organizzano per raggiungere il loro obiettivo. Per questo si chiamano ''di Pratica''. Perchè realizzano degli ''obiettivi''. Spiegano come ci si dev organizzare per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Ed anche come definire gli obiettivi o i percorsi per arrivarci. Le comunità si auto-costruiscono ponendo e ''facendo'' un obiettivo condiviso. Le comunità inoltre costruiscono progetti che interagiscono tra loro facendo interagire le relative comunità. Questi progetti vanno a costituire un eco-sistema di culture che si intrecciano e che possiamo chiamare Intelligenza Collettiva.
 
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|[[Immagine:TuttiProgettiPiccolo.jpg|500px|Tutti i progetti intrecciati formano una Piattaforma Open Source]]
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|[[Immagine:IntelligenzaCollettiva.jpeg|543px|Le Comunità del FARE]]
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=====Cosa è una Comunità di Pratica=====
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Le comunità di pratica e di apprendimento sono gruppi sociali che hanno come obiettivo finale il generare conoscenza organizzata e di qualità cui ogni individuo può avere libero accesso e in cui si impara ciascuno dall’esperienza dell’altro. Le comunità di pratica si basano sull’idea che l’apprendimento è un processo essenzialmente esperenziale e sociale e consiste nel negoziare nuovi significati all’interno di una comunità caratterizzata da una forte interazione. Wenger ne sottolinea tre caratteristiche cruciali: il dominio, la comunità, le pratiche.
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Una comunità di pratica non è semplicemente un club di amici o una rete di connessioni tra persone. Essa ha definito una identità condivisa intorno a un dominio di interesse.
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Nel perseguire l’interesse per il loro dominio, i membri si impegnano in attività congiunte e discussioni, si aiutano a vicenda, condividono informazioni costruiscono relazioni che consentano loro di imparare gli uni dagli altri, costituiscono così una vera comunità.
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Una comunità di pratica non è solo una comunità di interessi. I membri di una comunità di pratica condividono una pratica. Hanno cioè deciso di sviluppare e condividere un repertorio di risorse: esperienze, storie, strumenti, modi di affrontare problemi ricorrenti; in breve, una comune pratica. Questo richiede tempo e sostenuta interazione.
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Per approfondire vedi:
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Sociologia41 Comunità di Pratica secondo Etienne Wenger]
  
===Migrazione===
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=====Etienne Wenger e Jean Lave=====
E' il progetto che comprende tutti i progetti seguenti, in primis il Progetto Argiolas.
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EW ha un Ph.D. in Information and Computer Science alla University of California, Irvine, United States. Il Ph.D. verteva esattamente sull'Intelligenza Artificiale. Jean Lave è attualmente Professor of Education and Geography alla University of California, Berkeley. Si è laureata in Antropologia Sociale ad Harvard e si può considerare una teorica dello ''Apprendimento Sociale'' (Social Learning). Etienne Wenger e Jean Lave hanno fatto la loro scoperta principale osservando l'apprendistato tra sarti tradizionali in Africa. <font color="green">'''Attraverso lo studio di questi casi Wenger e Lave hanno concluso che la maggior parte dell'apprendimento non avviene con il maestro, ma si svolge tra gli apprendisti'''</font>. Etienne Wenger è conosciuto in tutto il mondo soprattutto per il suo lavoro sulle «comunità di pratica», anche se lo studioso svizzero presenta se stesso, più in generale, come un teorico dell’apprendimento sociale. I sistemi di apprendimento sociale sono il fuoco del suo lavoro teorico, rivolto fondamentalmente alla comprensione del nesso tra conoscenza, comunità, apprendimento e identità. La sua idea di base è chela conoscenza umana è fondamentalmente un atto sociale: una semplice osservazione che ha profonde implicazioni per il nostro modo di pensare e di tentare di sostenere l’apprendimento. «Da un punto di vista pratico — osserva Wenger sulla home page del suo sito — queste idee stanno aiutando persone che si trovano ad affrontare sfide di diverso tipo, come, ad esempio, progettare più efficacemente organizzazioni orientate alla conoscenza, creare sistemi di apprendimento tra organizzazioni, migliorare l’istruzione e la formazione permanente, ripensare il ruolo delle associazioni professionali, progettare un mondo in cui le persone possono raggiungere il loro pieno potenziale. Io ho vissuto — conclude Wenger — aiutando le persone e le organizzazioni ad applicare queste idee». Per saperne di più vedi:
*[[Migrazione]]
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Sociologia41 Comunità di Pratica secondo Etienne Wenger]
  
===Progetto Argiolas - Cagliari - Invecchiamento attivo===
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=====Il caso Linux=====
Tra tutti i progetti è stato il primo ad avere attuazione pratica. Ha iniziato il suo percorso istituzionale e sociale, è partito. Usa la tecnica sociologica del Focus Group. Si può estendere aqualsiasi tipo di servizio verso le fasce deboli e non: anziani, bambini, giovani, immigrati, lavoratori in mobilità, casalinghe in cerca di occupazione e identità, minoranze oppresse.
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Nel caso dei progetti software queste culture costituiscono una ''piattaforma''; ad esempio LAMP è costituito da
*[http://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Sard01 Progetto Argiolas - Cagliari - Terza Età]
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*GNU/Linux (sistema operativo),
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*Apache (web server),
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*MySql (Data Base) e
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*PHP (linguaggio web)
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La piattaforma LAMP ha permesso la diffusione planetaria di Internet, gratuitamente.
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=====Il punto di vista di ortosociale sulle CoP=====
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Le CoP vanno intese anche e soprattutto da un punto di vista pragmatico-sociologico.
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In termini concreti e in termini concretamente ''sociali'', cioè in termini di <font color="green">'''gruppi umani attivamente impegnati nella realizzazione dei loro obiettivi'''</font>, le CoP sono (ad esempio):
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*una tribù che impara a sopravvivere,
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*un gruppo di artisti che cercano nuove forme di espressione,
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*un gruppo di ingegneri che lavorano su problemi simili,
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*una cricca di alunni che definiscono la loro identità nella scuola,
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*un network di chirurghi che esplorano nuove tecniche,
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*un raduno di dirigenti che si incontrano per la prima volta aiutandosi a vicenda in modo conviviale
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Queste realtà sociali sono già presenti all'interno delle istituzioni esistenti. Le istituzioni esistenti in genere le soffocano con le loro pratiche antitetiche a quelle delle CoP, basate sulla condivisione ''pratica'' del sapere ''pratico''. Ma le CoP possono germogliare come realtà emergenti negli interstizi delle vecchie istituzioni. Si tratta di valorizzarle, estenderle, rinforzarle, riconoscerle, ed eventualmente proporne di nuove.
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====='''<font color="green">Ogni progetto contiene elementi vitali degli altri progetti</font>'''=====
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|[[Immagine:TuttiProgettiPiccolo.jpg|500px|Tutti i progetti intrecciati formano una Piattaforma Open Source]]
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===Dalle Comunità Matriarcali un nuovo paradigma sociale===
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*[http://www.associazionelaima.it/culture-matriarcali-di-pace-articolo-di-luciana-percovich/ Culture Matriarcali di Pace–Articolo di Luciana Percovich] "Abbiamo tutte e tutti bisogno di ritrovare il senso di connessione, della relazione che ci tiene insieme, tra umani, animali, piante e rocce. Un bisogno proprio della materia vivente e insieme profondamente umano, che il pensiero della trascendenza, sia filosofica che religiosa, ha spezzato dentro ciascuna/o di noi. E’ l’auto-consapevolezza, la coscienza, sviluppata dalla specie umana, che ha posto fin dagli inizi di ogni cultura una domanda di senso al nostro esistere, sia come individui che come specie...Per fare ciò dobbiamo riscoprire il senso del sacro nelle nostre azioni quotidiane e nei nostri corpi-mente. Corpi sessuati, al femminile e al maschile. E per sacro intendo la consapevolezza e l’intenzione di partecipare al processo della creazione in ogni momento e con ogni scelta della nostra vita...Modello unico di civiltà, modello unico di funzionamento del pensiero, modello unico di leggi fisiche e biologiche. Universale. Questo letale presupposto implicito della civiltà occidentale, sviluppatosi a partire dall’invenzione dei sistemi filosofici greci e potenziato dall’invenzione del sistema religioso monoteista, e mai messo in discussione fino in fondo da grandi numeri di teste pensanti – anche se “minoranze cognitive” sono sempre esistite all’interno di ogni cultura dominante – tenta ostinatamente da qualche millennio di non vedere, minimizzare, cancellare, espellere, ridicolizzare ogni altra forma di espressione di sistemi di civiltà. Sistemi complessi, sopravissuti nella misura in cui riuscivano a sfuggire alla distruzione portata dal dilagare del virus dell’universalismo androcentrico...Le società egualitarie, le culture indigene di pace hanno sviluppato e praticato nel corso del tempo vari ed efficaci meccanismi di controllo e autoregolazione, basati sulle parentele, sulle alleanze, sulle regole e sui divieti condivisi, su immaginari condivisi, mettendo in atto strategie di compensazione e reciprocità. Che producono quello che potremmo definire un alto standard etico, che non ha bisogno del timore della retribuzione divina come meccanismo di controllo e contenimento, invenzione resasi necessaria dopo aver spezzato l’Ordine delle Madri. Che ha al suo fondamento la consapevolezza che non si sfugge alle leggi del piano fisico, che non lo si può combattere o alterare all’infinito, ma piuttosto assecondare armonizzandolo con i propri scopi. Sicché potremmo definire la fase patriarcale proprio come un tentativo, furioso e mal riuscito, di sfuggire alle regole di funzionamento della materia visibile e invisibile".
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*[http://www.hagia.de/it/internationale-hagia-akademie.html Accademia Internazionale HAGIA di Studi matriarcali]Heide Göttner-Abendroth nata nel 1941 in Turingia, ha conseguito nel 1973 presso l’Università di Monaco il Dottorato in filosofia della scienza, ha poi insegnato per dieci anni. Dal 1976 si è impegnata in women’s studies e in una ininterrotta ricerca sul matriarcato. Dal 1986 dirige la International Academy HAGIA che promuove studi sul matriarcato. Numerose sono le sue pubblicazioni e i riconoscimenti ottenuti a livello internazionale. Nella prima giornata Heide Göttner-Abendroth ha illustrato quanto in tanti anni di lavoro ha appreso e intende comunicare sul matriarcato. Ha infatti studiato e riletto con sguardo nuovo le società patriarcali, a partire da quelle più antiche fino a quelle contemporanee, diffuse in diversi continenti, nate da valori materni e organizzate su principi comuni. Ciò le ha consentito di capovolgere il significato attribuito dal patriarcato vincente alla parola matriarcato e quindi al tipo di società a cui si riferisce. La filologia esatta della parola greca ARCHE’ prevede come primo significato inizio/principio poi anche potere /autorità. Da ciò “all’inizio le madri” e non” potere delle madri”. I clan matriarcali perciò non rappresentano solo un rovesciamento del patriarcato, con le donne al potere sugli uomini, come il solito errore di interpretazione ci trasmette. Sono società centrate su valori materni: cura, nutrimento, dono, mediazione, non violenza. Valori reali che scaturiscono dai bisogni a cui possono rispondere tutti, per tutti sono validi: per le madri e per le donne che non sono madri, per le donne e gli uomini allo stesso modo. Le società matriarcali sono consapevolmente costruite su questi valori materni e nella seconda giornata di lavori Heide Göttner-Abendroth , facendo riferimento alla realtà sociale contemporanea, allo sgretolarsi di tutte le organizzazioni sociali occidentali, alla sofferenza di noi esseri sociali, al diffuso bisogno di rinnovamento, avverte che <font color ="blue">'''non possiamo certamente inventarci tout court una politica matriarcale. Possiamo prendere suggerimenti. Possiamo chiederci come il riconoscimento della madre influenzi la qualità delle relazioni tra i sessi, la struttura economica e politica di una comunità, il processo di formazione delle decisioni, la gestione dei conflitti, la concezione e il livello della qualità della vita.'''</font>
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*[https://www.youtube.com/embed/mZP9MJKlQAg Conferenza di Heide Goettner-Abendroth a Bologna 9 ottobre 2014]
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*[[Prometeo|Un progetto francese di radicale svolta nei rapporti di base parentali, per andare verso una società clanica matrifocale. Si basa sulla antropologia.]]
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*[http://www.francescarosatifreeman.com/ita/home.html Le matriarche Moso dello Yunnan in Cina]
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*[http://www.francescarosatifreeman.com/ita/link.html Studi matriarcali]
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*[http://thruth3.blogspot.it/2010/07/ipotesi-di-passaggio-da-societa.html Ipotesi di passaggio dalle società matriarcali a quelle patriarcali]
  
 
===Orti Sociali===
 
===Orti Sociali===
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=OrtiSociali Orti Sociali]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=OrtiSociali Orti Sociali]
  
===Laghi===
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===Parchi Agrari Metropolitani e Agricoltura Urbana===
Progetto di recupero di una intera vallata sopra Vicenza. Tutta lavorata a terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, è ricca di acque e favorevole ad una agricoltura diversificata, ad un turismo ecosostenibile, al recupero culturale di una comunità ancora viva.
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=====Comunità che Supportano la Agricoltura=====
*[[Laghi|Progetto Laghi]]
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Comunità che Supportano la Agricoltura (CSA o Community Supported Agriculture), una forma di una rete alimentare alternativa, (in Canada Community Shared Agricoltura) (CSA) è un modello socio-economico dell'agricoltura e della distribuzione alimentare. Il CSA è costituito da una comunità di individui che si impegnano a sostenere una impresa agricola in cui coltivatori e consumatori condividono i rischi e i benefici della produzione alimentare. Le CSA di solito sono costituite da un sistema di consegna settimanale o pick-up di verdure e frutta, secondo lo schema ''verdure in cassetta''; talvolta include latticini e carne.
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* [[CSA|Comunità che Supportano la Agricoltura]]
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=====Sacro Cuore Pacta=====
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Recupero di una Area verde urbana ad uso agricolo dentro il perimetro urbano di Padova. Nella zona del Sacro Cuore limitrofa al rione San Bellino, nel quartiere Arcella a Padova, un terreno destinato a verde potrebbe essere comprato da un gruppo di famiglie per essere <font color="green">'''coltivato'''</font> in modo solidale.
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*[[CSA05|Sacro Cuore Pacta]]
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|[[Immagine:SchemaProgettoV2Ridotto.jpg|750px|Sacro Cuore Pacta]]
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Questo è il progetto Sacro Cuore Pacta, l'acquisto di 2 ha di terreno urbano da salvare dalla cementificazione. 2 ettari di felicità? Il terreno si trova all'interno del perimetro urbano di Padova, a ridosso del quartiere Arcella, un quartiere di 45.000 persone. La sua vocazione urbanistica per il momento è "agricola". Per mantenerla tale contiamo di acquistarlo, organizzarci, coltivarlo. Ecco il progetto (PDF):
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*[https://www.ortosociale.org/notizie/PresentazionePACTAV2.pdf Presentazione Sacro Cuore Pacta]
  
===Parco Agro Paesaggistico Metropolitano della Brenta e del Bacchiglione (Padova)===
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=====GAST Gruppi di Acquisto Solidale di Terra=====
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Vari soci formano una cooperativa per acquistare il terreno di cui diventano proprietari. La gestione viene affidata ad uno o più soci, agricoltore a tempo pieno. I soci usufruiscono dei prodotti del terreno "bene comune". Cavin de Confin è un GAST di Treviso (Roncade):
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*[http://www.cavindeconfin.it Cavin de Confin]
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=====Parco Agro Paesaggistico Metropolitano Padova=====
 
Il progetto prevede una cintura verde intorno alla città di Padova che comprende 18 comuni limitrofi. Il Parco è multifunzionale. Uno dei suoi obiettivi primari è la autonomia alimentare  a filiera corta della città e del suo comprensorio.
 
Il progetto prevede una cintura verde intorno alla città di Padova che comprende 18 comuni limitrofi. Il Parco è multifunzionale. Uno dei suoi obiettivi primari è la autonomia alimentare  a filiera corta della città e del suo comprensorio.
*[[Parco01|Parco Agro Paesaggistico Metropolitano]]
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*[[Parco01|Parco Agro Paesaggistico Metropolitano di Padova]]
===Parco Partecipato del Graticolato Romano (Padova e Venezia)===
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=====Parco delle Brughiere dell'Alto Milanese=====
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Da circa un anno i Comitati di Salviamo il Paesaggio di Inveruno e di Olona Bozzente Lura propongono la realizzazione di un nuovo Parco Regionale agro-paesaggistico (Ente di Diritto Pubblico), individuando in questo il miglior strumento di programmazione territoriale attualmente praticabile, una infrastruttura verde a servizio delle comunità che vi abitano.
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*[http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/02/parco-delle-brughiere-dellaltomilanese-un-anno-di-storia-della-proposta-del-nuovo-parco-regionale-agro-paesaggistico/ Parco BAM]
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=====Parco Partecipato del Graticolato Romano (Padova e Venezia)=====
 
Fa parte di un processo partecipativo organizzato che mira la recupero del territorio come agricoltura, economia, cultura, nuovi stili di vita e di partecipazione pubblica. Comprende 12 comuni nelle province di Padova e Venezia: Mirano, Pianiga, Santa Maria di Sala, Borgoricco, Campodarsego, Villanova di Camposampiero, Vigonza, San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Massanzago, Santa Giustina in Colle, Cadoneghe.
 
Fa parte di un processo partecipativo organizzato che mira la recupero del territorio come agricoltura, economia, cultura, nuovi stili di vita e di partecipazione pubblica. Comprende 12 comuni nelle province di Padova e Venezia: Mirano, Pianiga, Santa Maria di Sala, Borgoricco, Campodarsego, Villanova di Camposampiero, Vigonza, San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Massanzago, Santa Giustina in Colle, Cadoneghe.
*[http://www.parcopartecipato.it Parcopartecipato del Graticolato Romano]
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*[http://www.parcopartecipato.it Parco Partecipato del Graticolato Romano]
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=====Parco Agricolo Boschivo Prealpino=====
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Intorno a Cislago (VA).
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*[[CSA04|Parco Agricolo Boschivo Prealpino]]
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=====Recupero di una Area Urbana Degradata a Padova=====
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Si tratta della zona Ex-Macello di Corso Australia, adiacente un tratto della tangenziale ovest chporta al casello autostradale di Padova Ovest (A4 Milano-Venezia), vicinissima allo stadio di calcio Euganeo (40 milioni€ circa) e ad un grande teatro tenda (GEOX). L'area comprende anche la grande struttura fatiscente dello ex Macello, con grandi serre adiacenti, e una struttura minore usata come laboratori e uffici.
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*[[CSA03|Ex Foro Boario Corso Australia Padova]]
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=====Laghi=====
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Progetto di recupero di una intera vallata sopra Vicenza. Tutta lavorata a terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, è ricca di acque e favorevole ad una agricoltura diversificata, ad un turismo ecosostenibile, al recupero culturale di una comunità ancora viva.
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*[[Laghi|Progetto Laghi]]
  
 
===Liste Civiche Partecipate a Democrazia Diretta===
 
===Liste Civiche Partecipate a Democrazia Diretta===
 
Le liste civiche seguono le regole della democrazia partecipata dando ai cittadini la parola in fase di progettazione e di esecuzione. Questo vale per i Piani di Assetto Territoriale, Mobilità, Servizi, Rifiuti, Ambiente. Agganciandosi al progetto OSE si possono prevedere Multiutility cittadine (o consorziate tra i comuni) che seguano il paradigma [https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=OSE01 OSE Open Source Ecology - Open Source Economy] con notevole risparmio di costi (da 10 a 1) e coinvolgimento dei cittadini/clienti secondo il paradigma OSE.
 
Le liste civiche seguono le regole della democrazia partecipata dando ai cittadini la parola in fase di progettazione e di esecuzione. Questo vale per i Piani di Assetto Territoriale, Mobilità, Servizi, Rifiuti, Ambiente. Agganciandosi al progetto OSE si possono prevedere Multiutility cittadine (o consorziate tra i comuni) che seguano il paradigma [https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=OSE01 OSE Open Source Ecology - Open Source Economy] con notevole risparmio di costi (da 10 a 1) e coinvolgimento dei cittadini/clienti secondo il paradigma OSE.
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=====Modello Organizzativo per una Lista Civica=====
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Sociologia57 Modello Organizzativo]
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=====Progetti=====
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Storia32 Sistema Regione]
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*[[Transizione| Transizione ad un Modello Sociale Cooperativo]]
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*[[Crisi|Economia - Uscire dalla Crisi]]
 
*[[Liste Civiche|Il progetto Liste Civiche]]
 
*[[Liste Civiche|Il progetto Liste Civiche]]
Altri link:
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*[http://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=AutonomiaAmministrativa Progetto Integrato di Autonomia Amministrativa Locale]
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=====Liste Civiche esistenti=====
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*[http://padova2020.it Padova2020 Amministrative Maggio 2014 Padova]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Autonomia14 Io Decido Venezia]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Autonomia14 Io Decido Venezia]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=AutonomiaAmministrativa#La_Lista_Civica_proposta_da_Paolo_Bonacchi_a_Pistoia La Lista Civica proposta da Paolo Bonacchi a Pistoia]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=AutonomiaAmministrativa#La_Lista_Civica_proposta_da_Paolo_Bonacchi_a_Pistoia La Lista Civica proposta da Paolo Bonacchi a Pistoia]
 
*[https://www.facebook.com/groups/378131295558175/ Io Decido X Albignasego]
 
*[https://www.facebook.com/groups/378131295558175/ Io Decido X Albignasego]
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=====Podemos=====
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*[[Podemos|Il Programma Partecipato di Podemos (Spagna)]]
  
===Decrescita===
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===Fukushima===
La proposta della Decrescita emerge dallo studio della crisi di civilizzazione che stiamo attraversando, e che si esprime a livello ambientale in primis, quindi economico, alla fine a livello antropologico tout court.
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Un progetto prioritario. La società occidentale prima e quelle orientali poi hanno sviluppato una tecnologia nucleare a scopo distruttivo capace di assicurare per diversi ordini di grandezza la distruzione totale dell'umanità. Ognuna delle potenze fornite di armi nucleari si assicura di poter distruggere più volte il "nemico". E' la Mutua Distruzione Assicurata o MAD ("pazzo") dall'inglese Mutual Assured Destruction. Queste armi sono tuttora operative nei loro depositi e non sono previste opzioni di una loro distruzione nell'agenda politica dei principali stati che le mantengono pronte all'uso: Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Korea del Nord, Cina, Russia, Pakistan, India. Per citare solo quelli "ufficiali". Questa tecnologia è stata utilizzata "anche" nel settore civile, con la costruzione di reattori nucleari per la produzione di energia elettrica con l'arcaica procedura di scaldare l'acqua per produrre vapore da convertire in energia elettrica. La storia delle centrali nucleari "pacifiche", per quanto coperta da una segreto quasi militare, è costellata da incidenti che ne dichiarano la totale NON sostenibilità: Three Mile Island (1979, Stati Uniti), Cernobyl (Ucraina, ex-URSS, 1986), Fukushima (2011, Giappone). Sono i tre paesi con il più alto livello tecnologico del pianeta ad aver "sofferto" di questi "incidenti". Gli scienziati e gli ingegneri che hanno sviluppato e prodotto questa tecnologia (allo stesso tempo militare e pacifica) NON si sono preoccupati di predisporre una tecnologia di controllo della radioattività così scatenata, pur conoscendo i tempi millenari di decadimento dei principali composti radioattivi. Il classico diavolo che fa le pentole senza i coperchi. Visto che ormai il problema delle scorie radioattive esiste, eccome, è urgente riparare il mal fatto e procedere in modo concentrato allo sviluppo di una tecnologia di controllo e di bonifica delle radiazioni. Questo può essere utile oltre che nel caso dell'industria nucleare "pacifica" anche per disincentivare qualche "pazzo" dall'usare l'industria nucleare militare (bombe atomiche o termonucleari). Ogni scienziato o ingegnere che si senta parte dell'umanità è invitato a dare il suo contributo a questo sforzo collettivo che dimostrerà la vera potenzialità umana di scienza, cultura, e valore etico.
*[[Decrescita]]
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=====Lettera inviata a Papa Francesco=====
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Sua Santità Francesco,
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in tutta semplicità le comunico quella che ritengo una semplice e preliminare azione preventiva per
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ridurre i rischi del nucleare, sia pacifico che militare. La cura consiste nel concentrare al massimo
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gli sforzi di fisici, chimici, naturalisti, sia teorici che sperimentali, nel realizzare un soddisfacente
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controllo della radioattività. Si tratta quindi di indirizzare a tale scopo, da subito, le ricerche dei
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maggiori enti scientifici. L'inquinamento e i pericoli di proliferazione nucleare lo impongono. Non
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credo che agli uomini di buona volontà manchi la Fede nel realizzare un obiettivo così ambizioso
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ma così necessario per la salvezza fisica del genere umano. Grazie.
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Fukushima. Un progetto prioritario. La società occidentale prima e quelle orientali poi...<br>
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17 gennaio 2014
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=====STOP al Nucleare. Fukushima che fare?=====
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La contaminazione dell'Oceano Pacifico mette l'umanità in una situazione drammatica. Che fare? Una possibilità, l'unica, è quella di unire tutte le risorse scientifiche del pianeta su un progetto SPERIMENTALE di controllo della radioattività. Questo permetterebbe di spegnere i noccioli di Cernobil e Fukushima che sono in stato di fusione ed avviare un graduale repulisti della radioattività presente negli oceani, nell'aria, nella terra del nostro Pianeta. Nel frattempo va dato uno STOP politico alla Russia di Putin (sì l'erede di quelli di Cernobil 1986) che sta vendendo a tutto il mondo reattori nucleari privi di sicurezza. E' possibile, sia l'una che l'altra cosa. Forse è più semplice trovare in tempi ragionevoli un sistema fisico-chimico di controllo della radioattività che convincere Putin. Ma anche lui può essere controllato, come la radioattività.
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=====La storia del disastro nucleare di Fukushima=====
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Nel n.558 Febbraio 2015, di ''Le Scienze'', il direttore Marco Cattaneo fa "''un primo bilancio dell'impatto ambientale del disastro''". Premette che gli unici studi sulle radiazioni sono quelli sugli effetti di Hiroshima e Nagasaki, ad alto livello di radiazioni, tuttora in corso. Dice Cattaneo: "''Questo studio non offre praticamente alcuna indicazione su un'esposizione a basse dosi di radiazioni come quella avvenuta proprio a Fukushima, o a Chernobyl.''". "''La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che non c'è una dose di radiazioni che sia certamente innocua, per quanto bassa.''". Continua: "''I primi risultati sono arrivati nel 2012, con gli studi effettuati da Joji Otaki sulle popolazioni di farfalle nella zona di esclusione di Fukushima. E non sono confortanti. Non solo le farfalle presentavano malformazioni alle ali, alle zampe e agli occhi.'' <font color="red">'''Incrociando le farfalle mutanti con farfalle di laboratorio sane, il tasso di anomalie genetiche aumentava di generazione in generazione.'''</font> [Enfasi di ortosociale]. ''Secondo Mousseau, questo accumulo di mutazioni è il vero pericolo.''" Per la documentazione complessiva su Fukuskhima e i precedenti articoli di Le Scienze vedi:
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*[[Fukushima|La storia del disastro nucleare di Fukushima]]
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*[http://www.scpr.org/news/2015/03/11/50295/fukushima-radiation-helps-researchers-study-ocean/ Ultimi dati al 3 marzo 2015 del NOAA]
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*[https://vimeo.com/121883650 I livelli previsti di Cesio 137 tra il 2011 e il 2021 - Dal WHOI "Woods Hole Oceanographic Institution"]
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*[http://www.ourradioactiveocean.org/ Iniziativa del WHOI per aiutare gli scienziati a mappare la radioattività dei nostri oceani conseguente a Fukushima]
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===Progetto Argiolas - Cagliari - Invecchiamento attivo===
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Tra tutti i progetti è stato il primo ad avere attuazione pratica. Ha iniziato il suo percorso istituzionale e sociale, è partito. Usa la tecnica sociologica del Focus Group. Si può estendere aqualsiasi tipo di servizio verso le fasce deboli e non: anziani, bambini, giovani, immigrati, lavoratori in mobilità, casalinghe in cerca di occupazione e identità, minoranze oppresse.
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Sard01 Progetto Argiolas - Cagliari - Terza Età]
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===Migrazione===
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Studia la possibilità di un ritorno parziale degli emigranti alle loro regioni originali. Riguarda gli anziani che vogliono riprendere i contatti con le loro famiglie e con la loro cultura di origine. Riguarda in primis quindi il Progetto Argiolas. Ma coinvolge anche i giovani, le intelligenze formate in Italia e costrette ad emigrare, come è previsto nel programma partecipato della [http://padova2020.it/ lista civica (centrosinistra) Padova2020].
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*[[Migrazione]]
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=====L'Eco Istituto della valle del Ticino=====
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*[http://win.ecoistitutoticino.org/emigrazione/migrazione.htm L'indagine sulla migrazione dell'Eco Istituto della Valle del Ticino]
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=====Buscate Blog=====
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Una preziosa documentazione che traccia la storia "vista dal basso", da chi la vive come contadino, emigrante, lavoratrice nelle filande. Uno spaccato della storia "globale", visto come gli Annales, in una prospettiva locale. I protagonisti, originari di Buscate, alcuni dei quali ancora viventi, partecipano alla rievocazione ricostruendo la memoria. [http://it.wikipedia.org/wiki/Grande_depressione_(1873-1895) La crisi economica del 1873-1895], la crisi cerealicola, Bava Beccaris, le filande di Shangai..., l'America.
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*[http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1067889 "Mi a vò via" di Guglielmo Gaviani sull'emigrazione buscatese]
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*[http://buscateblog.blogspot.it/ Buscate Blog]
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=====Immigrati extracomunitari=====
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L'inserimento degli immigrati, extracomunitari e non, potrebbe seguire le stesse linee di ricerca di lavoro e di una occupazione seguite dagli autoctoni, favorendone l'integrazione cioè facendoli lavorare assieme anzichè in ghetti separati e stratificati con la conseguenza che i lavori migliori vanno agli autoctoni, quelli peggiori agli immigrati. Tali linee vanno verso l'inserimento di lavoro nell'agricoltura sociale con tutti i suoi servizi in prossimità o dentro le città.
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Autonomia05 Inserimento degli immigrati nel territorio]
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=====Un ecovillaggio Open Source in Senegal=====
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Sunugal presenta il progetto pilota per la costruzione di un ecovilaggio opensource in Senegal - Venerdì 6 settembre 2013
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*[http://teraterateramira.wordpress.com/2013/08/20/sunugal-presenta-il-progetto-pilota-per-la-costruzione-di-un-ecovilaggio-opensource-in-senegal-venerdi-6-settembre/ Vedi questo link al post del 20 agosto 2013 di Giorgio Bombieri]
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Il circolo Sunugal è un associazione promossa da un gruppo di immigrati senegalesi, residenti nella provincia di Venezia, per promuovere una cultura di tolleranza e di inter-culturalità. Nel maggio del 2010 l’associazione lancia un progetto pilota in Senegal per la realizzazione di un Eco-villaggio nelle vicinanze della zona agricola di Keur Bacar. Un progetto innovativo di cooperazione a partire da immigrati che desideravano condividere con il proprio paese d’origine un’idea diversa di progresso e modernità.
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Il progetto, ancora in fase sperimentale, verrà realizzato e testato per costituire una prima esperienza da condividere nella forma dell’OPEN SOURCE. La formula open source vuole permettere la massima diffusione del progetto con l’impegno da parte degli utilizzatori di condividere informazioni e miglioramenti del sistema che verranno raccolti in un apposito data base.
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L’eco-villaggio Sunugal vuole proporre un modello d’intervento capace di costituire un precedente ad un nuovo approccio alla sostenibilità in Africa fatto di attenzione al contesto ambientale e sociale e centrato sull’autonomia. Una via africana per pensare sistemi insediativi capaci di rallentare il progressivo di spopolamento ed impoverimento delle campagne. Un modello non invasivo replicabile a livello economico e gestionale, pensato con/per le comunità locali e
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dimensionato sulle capacità tecniche ed economiche degli abitanti. Uno sviluppo sostenibile e leggero capace di creare una crescita senza fratture e sradicamento … un esempio per ripensare lo sviluppo anche qui da noi?
  
 
===OSE Italia - Open Source Ecology===
 
===OSE Italia - Open Source Ecology===
 
E' un nuovo paradigma di produzione e di consumo di beni e servizi che rispettano l'ambiente. E' iniziato con il software open source o free software (Linux ad esempio). Ora si va estentendo alle macchine industriali ed alle tecniche organizzative di gestione dei processi produttivi e sociali.
 
E' un nuovo paradigma di produzione e di consumo di beni e servizi che rispettano l'ambiente. E' iniziato con il software open source o free software (Linux ad esempio). Ora si va estentendo alle macchine industriali ed alle tecniche organizzative di gestione dei processi produttivi e sociali.
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=OSE01 Open Source Ecology - Open Source Economy]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=OSE01 Open Source Ecology - Open Source Economy]
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===Cineround===
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NUOVI SPAZI E NUOVI MODI E NUOVE FORME DI SFERA PUBBLICA CINEMATOGRAFICA DAI FESTIVAL E OLTRE I CINEFORUM
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*Vedi:[[CINEROUND]]
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Finalità:
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<ul>
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<li>Creare e stimolare nuove forme di sfera pubblica legata al cinema
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<li>Rispondere con nuove formule organizzative alla crisi dei cineforum
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<li>Trasferire alcune dinamiche di festival del cinema fuori dai festival del cinema
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<li>Fornire ai cittadini l’occasione di discutere in maniera consapevole di temi proposti da alcuni film
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<li>Rendersi consapevoli dei processi culturali che costruiscono le relazioni sociali
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</ul>
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L’intento generale del progetto è quello di verificare alcune ipotesi teoriche che vedono dietro la crisi dei cineforum l’inadeguatezza di tempi e metodologie organizzative. Serve diffondere presso la cittadinanza almeno gli strumenti base dell’analisi del film in modo che poi la discussione pubblica possa essere davvero circolare coinvolgendo esperti e platea. Va superato l’errore metodologico di utilizzare il film in maniera strumentale, cioè per arrivare ad altro senza approfondire la genesi del film. Si propone di partire dal film e dai suoi significati per discutere le questioni di pubblico interesse.
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*Nota di ortosociale - Questo progetto ha una forte valenza culturale. Lega il cinema, la sfera pubblica di costruzione delle opinioni, l'arte. Si può considerare a pieno titolo un progetto Open Source perchè ''apre'' gli strumenti e i vari necessari frame culturali ai cittadini, che quindi possono attivarsi in modo autonomo nella co-costruzione simbolica, sia cognitiva che emozionale-artistica (poesia). Il gruppo si configura in partenza come una piccola comunità destinata ad allargarsi, basata sul lavoro volontario. Valutata assieme ai partecipanti la validità della formula CINEROUND, questa può essere estesa ad altre realtà cittadine con il consueto e open scambio di esperienze via web.
  
===CSA===
 
Comunità che Supportano la Agricoltura (CSA o Community Supported Agriculture), una forma di una rete alimentare alternativa, (in Canada Community Shared Agricoltura) (CSA) è un modello socio-economico dell'agricoltura e della distribuzione alimentare. Il CSA è costituito da una comunità di individui che si impegnano a sostenere una impresa agricola in cui coltivatori e consumatori condividono i rischi e i benefici della produzione alimentare. Le CSA di solito sono costituite da un sistema di consegna settimanale o pick-up di verdure e frutta, secondo lo schema ''verdure in cassetta''; talvolta include latticini e carne.
 
* [[CSA|Comunità che Supportano la Agricoltura]]
 
 
===Progetto Prometeo===
 
E' un progetto francese di radicale svolta nei rapporti di base parentali, per andare verso una società clanica matrifocale. Si basa sulla antropologia.
 
*[[Prometeo]]
 
 
===Federazione SPIG Spagna Portogallo Italia Grecia===
 
===Federazione SPIG Spagna Portogallo Italia Grecia===
Il Federalismo è una antica modalità politica e diplomatica di UNIRE culture e popoli in patti negoziati di simbiosi e collaborazione. Dalle nazioni irochesi agli stati federati dell'America del Nord, dalla Svizzera alle unioni tribali della antropologia classica. La Federazione SPIG potrebbe innescare una nuova logica di politica internazionale, dove i più deboli diventano i più forti. Dove l'area latina ritrova la sua identità senza complessi di inferiorità razziale verso il settentrione razionale biondo e muscoloso e calvinista.  
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Antropos33 Transizione al Federalismo]
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Il Federalismo è una antica modalità politica e diplomatica di UNIRE culture e popoli in patti negoziati di simbiosi e collaborazione. E' una prospettiva completamente diversa dalla distorsione grottesca che del federalismo hanno fatto G.Miglio e la Lega Nord. I quali hanno inteso il federalismo, che è una proiezione positiva all'amicizia ed all'unione, in una propagazione di odio xenofobo e di logica amico-nemico alla Carl Schmitt. Il Federalismo storico e vero è quello delle nazioni irochesi, di Alexander Hamilton, degli stati federati dell'America del Nord, della Svizzera, delle unioni tribali della antropologia classica come quelle dei Nuer. La Federazione SPIG potrebbe innescare una nuova logica di politica internazionale, dove i più deboli bilanciano i più forti aiutandoli a disporsi al dialogo, alla trattativa, infine all'amicizia politica. Tutto questo non è utopia, ma studio empirico del <font color="green">'''''possibile'''''</font>. L'area culturale latina può ritrovare la sua identità senza complessi di inferiorità razziale verso il settentrione razionale biondo muscoloso e calvinista. Per approfondire il tema del Federalismo nel suo significato di <font color="green">'''amicizia politica'''</font>, si consiglia l'aureo libretto di un centinaio di pagine di G.Carnevali docente di Scienza della politica all'università di Padova:
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*[http://www.lafeltrinelli.it/products/9788842064077/Dell%27amicizia_politica/Carnevali_Giorgio.html "''Dell'amicizia politica - Tra teoria e storia''" di Giorgio Carnevali, Laterza, 2008, Bari]
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In questa dinamica complessa, unica alternativa concreta ad uno stato mondiale autoritario ed impossibile, nessuna ipotesi è da scartare a priori. Tutto è ''possibile''. Vanno evitate le ''lacerazioni'', le secessioni cruente, superati i "confini" verso la pace e la non-violenza. Ben vengano gli Stati Uniti di Europa, anche e soprattutto nell'ambito di una sovranità monetaria fuori dall'Euro. Ben vengano gli Stati Uniti di Europa che possono scomporsi e ricomporsi anche come Unione di Stati-Nazione antichi e tradizionali e di giovani innovative Federazioni come quelle che proponiamo in bozze semplificate qui sotto:
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=AutonomiaAmministrativa#Federazione_SPIG_.28Spagna_Portogallo_Italia_Grecia.29 Federazione SPIG versione light]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=AutonomiaAmministrativa#Federazione_SPIG_.28Spagna_Portogallo_Italia_Grecia.29 Federazione SPIG versione light]
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Storia02 La crisi europea vista da Immanuel Wallerstein (1 maggio 2010)]
 
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Storia06 Federazione SPIGS versione hard]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Storia06 Federazione SPIGS versione hard]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Storia07 Federazione SI versione mini - Lettera al Presidente della Camera]
 
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Storia07 Federazione SI versione mini - Lettera al Presidente della Camera]
*[[Doc01|La risposta del Governo Italiano 13 agosto 2012]]
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Storia02 La crisi europea vista da Immanuel Wallerstein (1 maggio 2010)]
*[[Doc02|La risposta della Presidenza della camera dei deputati - 26 giugno 2012]]
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*[https://www.ortosociale.org/notizie/ConfederalismoDemocratico.pdf Confederalismo Democratico]
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Per quanto riguarda l'area del Mediterraneo vedi:
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*[https://www.ortosociale.org/wiki2/index.php?title=Crisi#Mediterraneo_laboratorio_politico_di_creativit.C3.A0 Mediterraneo Laboratorio Politico di Creatività]
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===Calcio.Lab - Sport Giovanile===
 
===Calcio.Lab - Sport Giovanile===
 
Il nostro progetto in ambito giovanile è monitorare, sviluppare e promuovere l'eccellenza nel mondo del calcio passando dalla formazione del gesto alla dinamica di gruppo, nel rispetto dell’etica sportiva, delle regole e dei ruoli.  
 
Il nostro progetto in ambito giovanile è monitorare, sviluppare e promuovere l'eccellenza nel mondo del calcio passando dalla formazione del gesto alla dinamica di gruppo, nel rispetto dell’etica sportiva, delle regole e dei ruoli.  
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*[[CalcioLabEn|Calcio.Lab English version]]
 
*[[CalcioLabEn|Calcio.Lab English version]]
  
===Immigrati extracomunitari===
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===Decrescita===
L'inserimento degli immigrati, extracomunitari e non, potrebbe seguire le stesse linee di ricerca di lavoro e di una occupazione seguite dagli autoctoni, favorendone l'integrazione cioè facendoli lavorare assieme anzichè in ghetti separati e stratificati. I lavori migliori agli autoctoni, quelli peggiori agli immigrati. Tali linee vanno verso l'inserimento di lavoro nell'agricoltura sociale con tutti i suoi servizi in prossimità o dentro le città.
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La proposta della Decrescita emerge dallo studio della crisi di civilizzazione che stiamo attraversando, e che si esprime a livello ambientale in primis, quindi economico, alla fine a livello antropologico tout court.
*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Autonomia05 Inserimento degli immigrati nel territorio]
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*[[Decrescita]]
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===Cibo Sano per Tutti===
===Tesi===
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La battaglia contro gli OGM e per una agricoltura organica, come fondamento di una alimentazione sana e salvaguardia della biodiversità.
*[[Tesi]]
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*[http://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=OGM Zero OGM]
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*[https://www.ortosociale.org/wiki/index.php?title=Sociologia50 ''Le Scienze'' e gli OGM]
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*[http://notizie.bassanonet.it/attualita/18779.html Una alimentazione sana come prevenzione ai tumori]
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*[http://iknowwhogrewit.org/it/ So Cosa Mangio Greenpeace]
 
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===CINEROUND===
 
NUOVI SPAZI E NUOVI MODI E NUOVE FORME DI SFERA PUBBLICA CINEMATOGRAFICA DAI FESTIVAL E OLTRE I CINEFORUM
 
====Tabella di sintesi del progetto====
 
Oggetto e finalità
 
<ul>
 
<li>Creare e stimolare nuove forme di sfera pubblica legata al cinema
 
<li>Rispondere con nuove formule organizzative alla crisi dei cineforum
 
<li>Trasferire alcune dinamiche di festival del cinema fuori dai festival del cinema
 
<li>Fornire ai cittadini l’occasione di discutere in maniera consapevole di temi proposti da alcuni film
 
<li>Analizzare scientificamente l’esperimento
 
</ul>
 
L’intento generale del progetto è quello di verificare alcune ipotesi teoriche che vedono dietro la crisi dei cineforum l’inadeguatezza di tempi e metodologie organizzative. Serve diffondere presso la cittadinanza almeno gli strumenti base dell’analisi del film in modo che poi la discussione pubblica possa essere davvero circolare coinvolgendo esperti e platea. Va superato l’errore metodologico di utilizzare il film in maniera strumentale, cioè per arrivare ad altro. Si propone di partire dal film e dai suoi significati per discutere le questioni di pubblico interesse.
 
*[[CINEROUND]]
 
 
====Formula organizzativa====
 
*Si compone di 4 cicli trimestrali annui.
 
*Ogni ciclo comprende incontro (conferenza, dibattito, feedback) e ciclo di visioni.
 
*Criterio della giostra: si sale e si scende e si porta chi si vuole.
 
*Spazio web di supporto e luogo di aggregazione di scambio di idee e di feedback.
 
*Sintesi finale con pubblicazione a fine anno
 
*Coinvolgimento di istituzioni e di università.
 
*Formula e cicli replicabili oltre che a Padova anche in altre città.
 
====Fasi operative====
 
*Fase 1: Progettuale ed organizzativa. Fase in corso. Prevede: costituzione del gruppo direttivo e degli altri livelli operativi, definizione e condivisione progetto, condivisione modalità operative, logo, sede, partner.
 
*Fase 2: Presentazione e avvio del progetto, progettazione annuale. Fase in via di realizzazione. Prevede: presentazioni e divulgazioni del progetto. Progettazione dei cicli del primo anno, definizione modalità operative con i partner.
 
*Fase 3: Possibili ampliamenti e bilancio. Da realizzarsi anche nel corso del primo anno e comunque a partire dal secondo. Prevede: valutazione e bilancio progetto, convenzioni, nuove progettazioni, eventuale estensione ad altre città
 
====Principi e risultati attesi====
 
*Carattere volontaristico.
 
*Nessun iniziale scopo commerciale.
 
*Coinvolgimento e fidelizzazione graduale, vocazione universalistica.
 
*Ricerca Azione: innovare e migliorare il rapporto pubblico/opera d'arte.
 
*Diffusione di conoscenza.
 
*Obiettivi scientifici.
 
====Premessa: genesi, soggetti, contesti====
 
Si intende iniziare una interazione simbolica e culturale che abbia attori sulla scena (noi) e attori in platea che si intendono coinvolgere (il pubblico in sala).  Quello che segue è allo stesso tempo:
 
un manifesto programmatico (le nostre intenzionalità),
 
un progetto teorico e di ricerca (sociologia del cinema),
 
un progetto operativo (la messa in scena della interazione simbolica) e
 
più semplicemente una sintesi informativa (uno scambio conviviale di notizie utili).
 
Frequentando vari cineforum ci si è accorti che qualcosa non funzionava. Il pubblico si presenta ma non si ferma per la parte di vero e proprio cineforum, manca il dibattito, manca l'interazione sociale di compresenza. Mancano i giovani, forse anche per un problema di costi o di “situazione”. Non si innesca un processo di scambio circolare tra il “pubblico” e il team del Cineforum, tra i membri stessi del pubblico; rimane la lezione frontale di un “esperto” del team che “spiega” il “significato” del film e propone la sua “corretta” interpretazione, senza ricevere obiezioni. Questa all'inizio era solo la percezione di una insoddisfazione, della totale mancanza di “effervescenza sociale” alle serate collettive del cineforum (il più importante e il più blasonato di Padova).
 
E' stato contattato un ricercatore di sociologia che da molti anni si interessa della relazione tra cinema e società nelle più diverse declinazioni, con una costante attenzione alle dinamiche di rappresentazione e discussione della realtà sociale tramite il cinema. Il ricercatore per la prima volta ha di fronte l’obiettivo di dover intervenire  innescando processi di diffusione di idee e di pratiche al di fuori degli ambiti accademici e di ricerca.  Il gruppo come piccola comunità coesa su un obiettivo di trasform-azione si era ormai formato, già dal primo incontro. Una volta individuate le finalità, ossia “salvare (e poi innovare) la modalità del cineforum” inteso come ambito di riflessione e discussione pubblica sulla realtà sociale e sulle questioni di pubblico interesse, si è posto immediatamente un problema pratico: se vogliamo far funzionare qualche cosa dobbiamo sapere perché non funziona. Curiosamente la risposta al problema pratico è stata una risposta tutta teorica che qui sintetizziamo  per punti e che poco più oltre motiveremo più diffusamente:
 
1) il cineforum non funziona più perché i tempi dello svolgimento dello stesso non sono più adatti alle esigenze dei possibili fruitori;
 
2) in secondo luogo tra chi conduce la discussione e chi dovrebbe partecipare si frappone una mancanza di condivisione di linguaggi e di competenze;
 
3) infine l’utilizzo del cinema e dei film nei cineforum, ma anche per esempio in ambiti didattici, è da un lato volgarmente strumentale con rassegne di film a tema, senz'altro motivati, ma strumentali a una  tesi precisa che il film materializza nella mente del pubblico (“l'arte serve il popolo”); dall'altro mira a capire esattamente “cosa” intendesse proporre l'autore sul piano emotivo-cognitivo-estetico (“il popolo serve l'arte”)
 
Definito l'ambito progettuale e le prime ipotesi di costruzione del progetto (di cui daremo dettagliata descrizione in seguito), si è cercato di allargare il gruppo di persone che potevano essere interessate a intraprendere e vivere, con competenze e impegni diversi, una complessa avventura organizzativa, di azione sociale, di studio e di ricerca.
 
Nell’attuale fase progettuale si sono già composti due livelli di partecipazione. Un primo livello sono impegnate 5 persone con formazione, età e  competenze molto diverse, ma accomunate dalla convinzione che l’idea sia buona e che vada quindi realizzata.
 
Il gruppo direttivo è così composto:
 
*Ludovico Ferro: sociologo, studioso dei fenomeni legati alla relazione tra cinema e società. Al momento e per la fase progettuale è stato incaricato di coordinare il gruppo.
 
*Remo Ronchitelli: informatico e laureando in scienze sociologiche.
 
*Cadigia Hassan: giornalista pubblicista, attiva da anni nella promozione di eventi culturali, laureanda in scienze sociologiche.
 
*Agnese Pietrobon: psicologa e ricercatrice in ambito sociale. Da anni si occupa di fenomeni legati alla fruizione dei prodotti culturali.
 
*Alessandra Bilò: psicologa, psicoterapeuta  e ricercatrice in ambito sociale.
 
 
Ad un secondo livello vi sono già una serie di soggetti che hanno aderito immediatamente all’idea e si sono offerti di appoggiarne praticamente o formalmente la realizzazione. Tra questi vi sono in particolare studiosi di cinema, sociologi e antropologi e poi dottorandi e studenti universitari.
 
Tra i primi soggetti che hanno deciso di aderire come partner vi è il gruppo di ricerca mediARTeam del FISPPA presso l’Università di Padova.
 
Da quanto detto si potrebbe immaginare che il progetto nasca e si realizzi sostanzialmente in ambito accademico. La cosa non è propriamente corretta e va anzi ben chiarita. Tutti i soggetti menzionati hanno una provenienza, se non una collocazione, accademica e per alcuni anche la motivazione è certamente di tipo scientifico, ma il progetto nasce e si realizzerà fuori dall'università rivolgendosi certamente allo studente universitario ma puntando al coinvolgimento del cittadino.
 
E’ infatti in fase di definizione l’allargamento sia dei soggetti coinvolti sia dei partner di progetto, che potranno essere individuate tra le istituzioni quali comuni, assessorati, enti e associazioni culturali e ovviamente gestori di sale cinematografiche.
 
 
====Errori metodologici e risposte teoriche. Un nuova formula di CinemAzione====
 
 
Non a caso è già stato più volte utilizzato il termine “azione”. Il presente progetto nasce anche come modalità molto vicina alla pratica della “ricerca azione”, ossia di un modo di far ricerca che si pone anche l’obiettivo di intervenire ed interagire con i soggetti e con le dinamiche studiate cercando di innescare processi innovativi di cambiamento. Non si tratta di un cambiamento mirato a un obiettivo preciso come nel caso dei film a tesi o peggio dei film di propaganda politica o culturale. Si tratta solo dell'innesco di un processo di cambiamento che si autoalimenta quando parte lo scambio simbolico e l'interazione culturale come costruzione sociale condivisa. In questo senso il progetto in oggetto è certamente definibile anche come una forma di CinemAzione.
 
Come abbiamo già anticipato, si è partiti dalla constatazione che la formula organizzativa e fruizionale del cineforum non sembra adatta a costruire un efficace dinamica discorsiva su questioni di pubblico interesse. Le motivazioni sono principalmente di tipo organizzativo, coinvolgono direttamente i fruitori, si basano su facili previsioni delle loro routines quotidiane. Oggi i potenziali fruitori di un cineforum sono persone che durante il giorno hanno una attività lavorativa o di studio molto impegnativa, a parte i fruitori anziani, i pensionati che partecipano anche alle proiezioni pomeridiane e che in buona misura ritroviamo anche nei cineforum serali. Puntiamo dunque a coinvolgere soprattutto la popolazione attiva che ha molte meno occasioni di partecipare ad iniziative culturali complesse. In generale non sono pochissimi coloro che possono  e desiderano dedicare alcune ore serali nei giorni feriali alla visione di film che trattano temi di un certo interesse culturale, sociale, politico. Il problema è che possono, o decidono di  dedicare, giusto al massimo le due ore di proiezione del film. Poi in sostanza devono  (o preferiscono) tornare a casa. Prevedere allora la proiezione del film e poi un corposo dibattito collocando il tutto in una unica serata diviene una operazione destinata al fallimento.  Il potenziale interessato si vede costretto ad abbandonare la sala alla fine della proiezione e a soddisfare in altri momenti e con modalità casuali la sua necessità di discussione e di confronto con gli altri sui temi proposti e suggeriti dalla visione. Se poi si riesce comunque a rimanere e a seguire il moderatore di turno, le possibilità di partecipazione e innesco di un vero e proprio dialogo si riducono di fronte alla consueta mancanza di condivisione di linguaggi e competenze nell’analisi del testo filmico. Soprattutto manca al fruitore il tempo necessario per elaborare e costruire una propria “rappresentazione” di quanto si è visto e vissuto sul piano simbolico. Il moderatore vede il film due o tre volte, si documenta, ha tutto il tempo di riflettere. Il rapporto tra “moderatore” e “pubblico” va strutturalmente portato su un piano di tendenziale parità. Si crea in definitiva una insormontabile barriera tra l’esperto e il pubblico che rimane tale (ossia passivo) e non diventa mai attore e protagonista di un dibattito che non c’è e che spesso si cerca artificiosamente, e a volte un po’ tristemente, di “stimolare”. Si aggiunga poi che, se anche tutto questo viene superato, rimane un terzo ostacolo, un terzo macroscopico errore metodologico. Il film proiettato e scelto per un cineforum abbina solo a volte l’elemento estetico a quello più propriamente tematico-discorsivo. Se anche l’analisi e la discussione fosse portata su aspetti quali valori estetici o artistici dell’opera si ovvierebbe all’errore di considerare un film come strumento di passaggio e di stimolo per arrivare a qualche cos’altro, cioè a parlare di un qualche tema ritenuto importante, ma si cadrebbe nell’opposto errore di non realizzare le finalità di un cineforum che restano appunto la discussione su temi sociali e politici, comunque su temi condivisi dal pubblico, e non scelti a priori da qualcun' altro. La soluzione a quest’ultima gabbia concettuale e metodologica è la seguente. Deve essere il film l’oggetto di interesse primario e nel discuterlo servirà acquisire  in prima istanza tutti gli strumenti, (o almeno i principali), relativi alla decodifica del linguaggio,  alla conoscenza del  mezzo,  alle modalità produttive. In altri termini ponendo l’attenzione sul prodotto si dovrà poterne contestualizzare sia la produzione sia la complessa dinamica comunicativa. In questo senso allora il cinema è in grado di innescare una vera e propria dinamica di sfera pubblica (Habermas J.) dove in un contesto semi organizzato come un cineforum possono realizzarsi dinamiche di confronto su temi di pubblico interesse.
 
Proviamo ad anticipare alcune obiezioni. In primo luogo si potrebbe condividere il fatto che la formula “film e dibattito contestuale” non sia quella ottimale, ma che in realtà non esista nessuna altra formula che si adatti alle nuove esigenze di utilizzo del tempo. Si potrebbe poi aggiungere che non è possibile formare degli “esperti” di cinema tra chi non studia cinema e che, anche fosse possibile, non si riuscirebbe comunque a farlo fuori dai canali formativi universitari.
 
Rispondiamo subito che esiste invece una diversa formula organizzativa e temporale che raduna, in qualche modo formando e socializzando alla fruizione cinematografica consapevole, ampie platee di pubblico. Si tratta della forma “festival del cinema”.
 
Non è vero, come comunemente si obbietta,  che i festival sono frequentati solo da addetti ai lavori, ci sono anche molti appassionati, molti che si sentono attratti anche senza sapere bene perché, sia dai film sia da un evento che oltre a proporre una gran quantità di visioni in un breve lasso di tempo, dedica molto spazio alla discussione. Quale è allora la differenza con i tempi del cineforum? Semplicemente succede che chi va ad un festival decide di dedicare intere giornate alla fruizione dei film e soprattutto di tutto quello che ci ruota attorno: le persone, i luoghi, il carosello delle situazioni, gli incontri imprevedibili, le emozioni. Il festival è un “luogo”, uno spazio sociale, dove si incontrano in compresenza i vari “attori” del cinema (critici, giornalisti, curiosi, attori, produttori, finanziatori pubblici e privati, il pubblico coinvolto, attento, distratto, autoriflessivo).
 
Dunque la soluzione per il cineforum sarebbe quella di cercare di avvicinarsi in qualche modo alla dimensione di festival, ma realizzandola al di fuori della formula festival. Serve allora portare le dinamiche di festival fuori della forma “festival del cinema”!
 
Con quanto detto fino ad ora ci siamo dotati degli strumenti teorici per comprendere le ragioni della formula che intendiamo promuovere per sperimentare nuove forme di sfera pubblica cinematografica, ossia luoghi reali e virtuali in cui più persone discutono e co-costruiscono temi di pubblica valenza e interesse (Ferro L.). Le persone (poche o tante lo vedremo) che parteciperanno non saranno attratte con strategie di marketing, semplicemente decideranno di “entrare nella giostra”.
 
 
====Il progetto. La formula del CineRound====
 
 
Forti dei risultati delle riflessioni teoriche e metodologiche adottate abbiamo deciso di procedere formulando ipotesi e da verificare poi sperimentalmente.
 
Il nostro progetto prevede allora di distinguere il momento del dialogo sul cinema e sui film dal momento della fruizione delle opere: questo per permettere che i tre elementi essenziali
 
formazione sul cinema,
 
tempi e modalità adeguate di fruizione,
 
spazi di dialogo e di sfera pubblica
 
possano trovare una adeguata collocazione e siano più vicini ad un idealtipo di soggetto attivo e impegnato durante tutta la giornata.
 
Si procederà quindi organizzando un evento della durata di alcune ore (2-3 ore) in un luogo appositamente attrezzato per ospitare una platea e una serie di oratori. Qui sarà possibile all’occorrenza proiettare slide e brevi montaggi di scene di film. Si prevede di collocare l’evento in un orario compreso tra le 18 e le 21 oppure dalle 20 alle 23.
 
Questo primo incontro aprirà un ciclo trimestrale suddiviso in tre fasi. Ogni fase sarà costituita da un incontro pubblico di 2/3 ore come quello iniziale che dà il via al CineRound e da tre/quattro visioni di film programmate nell'arco di un mese la cui gestione è lasciata ai partecipanti. Agli incontri (cruciali) verranno uno o più esperti di cinema o degli argomenti trattati nei film visti e/o da vedere, che introdurranno la platea all’utilizzo degli strumenti dell’analisi dei prodotti cinematografici proposti/visionati. L’incontro potrà essere organizzato scegliendo delle tematiche di pubblico interesse o affrontare più direttamente l’esposizione della “cassetta degli attrezzi” necessaria a leggere i film e a contestualizzarne gli elementi focali:
 
produzione,
 
fruizione e
 
modalità comunicative
 
La prima parte dell’incontro si svolgerà dunque nella forma classica della conferenza. La seconda parte ospiterà invece il dibattito sui temi affrontati e scelti oppure suggeriti dalla platea.
 
Oggetto comunque e sempre delle conferenze saranno un gruppo di film (almeno 3) che verranno analizzati e presentati in maniera approfondita dal/dai relatori. Pur potendo utilizzare alcuni montaggi di scene dai film scelti non si proietterà mai un film interamente. 
 
Alla fine dell’evento si daranno invece tutte le informazione relative al reperimento dei film proposti e si indicheranno luoghi e date del cinema convenzionato che ne proporrà, a partire dal mese successivo, la proiezione in alcune sere della settimana (indicativamente lo stesso giorno della settimana, per un mese circa).
 
A distanza di un altro mese dalla fine delle proiezioni si organizzerà un'altra fase del ciclo con un incontro su un nuovo tema al quale il mese seguente seguirà la proiezione dei film citati presso il/i cinema convenzionati. Da notare che a partire dal secondo incontro/conferenza la formula sarà integrata con il dedicare una parte dell’incontro al feedback del pubblico e alla discussione generale che la visione dei film della fase precedente del ciclo precedente avrà stimolato.
 
In questo modo i vari cicli trimestrali (se ne possono prevedere fino 4 all’anno) saranno concatenati tra loro innescando una dinamica di giostra in cui l’utente può salire ed eventualmente scendere quando vuole. Non vi sarà nessun obbligo ma solo l’opportunità, magari agevolata, di andare a vedere i film nei cinema convenzionati. Alle proiezioni saranno distribuiti materiali informativi sull’iniziativa e un incaricato, prima della proiezione, presenterà brevemente (10-15 minuti al massimo) il progetto generale dei cicli e i principali elementi di interesse del film.
 
In generale per partecipare alla “giostra” si potrà anche recuperare in seguito la visione o procurarsi i film autonomamente.
 
Non verranno messi in atto particolari strategie di coinvolgimento o di marketing. Si punterà a radunare inizialmente delle piccole platee da fidelizzare e si confiderà, per i successivi ampliamenti  di fruitori, nel meccanismo del coinvolgimento da parte di chi entra nel “giro” di amici, parenti e conoscenti. In questo senso il progetto non ha e non vuole avere alcune implicazione di tipo economico. Nessuno dei relatori sarà pagato, non ci saranno vendite di tessere o altro. Tutti i collaboratori presteranno la loro opera a titolo assolutamente gratuito. Non si prevedono spese per l’affitto delle sale che saranno date in concessione a titolo di contributo volontario dalle istituzioni che le possiedono.
 
Parallelamente all’inizio delle attività verrà aperto uno spazio web dove saranno reperibili tutte le informazioni, i programmi dei cicli e delle proiezioni e tutti i materiali del progetto comprese le relazioni sulle conferenze. Ma il portale diverrà anche uno spazio virtuale di realizzazione delle dinamiche di festival sopracitate. In particolare vi sarà la completa e libera possibilità per i partecipanti ai cicli di incontri e visioni di interagire e di collaborare con opinioni, post, articoli e altre modalità legate ai social network. Infine la funzione del sito web si porrà anche come modalità di nuovo accesso per il navigatore curioso o interessato, come luogo per il recupero di un qualche “giro di giostra” perso. In questa prospettiva il progetto ha caratteristiche Open Source di trasparenza, gratuità, riproducibilità dell'esperienza, rapporto stretto con i fruitori, pubblicazione e  assistenza web.
 
Il sito web ospiterà a fine dell’anno di cicli una pubblicazione digitale (ed eventualmente cartacea) che raccoglierà la documentazione prodotta, i contributi delle discussioni prodotti negli incontri e negli spazi virtuali, gli articoli più strettamente scientifici relativi  alla descrizione dei fenomeni osservati, un resoconto riflessivo del gruppo direttivo in corso d'opera .
 
Tra le finalità infatti vi è allo stesso tempo l’idea di favorire la creazione di nuove dinamiche di sfera pubblica ma anche il monitoraggio e l’analisi delle dinamiche stesse.
 
Il primo anno di cicli verrà organizzato a Padova. Si valuterà in corso d’opera ed eventualmente alla fine dell’anno la possibilità di replicare i cicli in altre città (Venezia-Mestre, Treviso o altre).
 
 
====Fase operativa====
 
 
Di seguito, si propone uno schema ragionato e suddiviso in fasi operative che porteranno all’inizio e alla conclusione del primo ciclo annuale.
 
 
======Fase 1: Progettuale ed organizzativa. Fase in corso=====
 
Prevede:
 
*la costituzione del gruppo organizzativo direttivo e la suddivisione dei ruoli
 
*la definizione di un nome del progetto e di un logo
 
*la condivisone del progetto e delle finalità
 
*la definizione delle modalità di realizzazione
 
*La sottoscrizione di un accordo di condivisone degli obbiettivi e delle modalità operative
 
*il coinvolgimento di altre persone con un grado di operatività inferiore
 
*l’individuazione di una sede per gli incontri organizzativi
 
*la definizione dei partener istituzionali e sale cinematografiche
 
*la realizzazione del sito web
 
 
======Fase 2: Presentazione e avvio del progetto, progettazione annuale. Fase in via di realizzazione=====
 
Prevede:
 
*Presentazione del progetto presso possibili utenti/pubblico
 
*Presentazione del progetto presso istituzioni
 
*Presentazione del progetto presso giornali e altre reti informative
 
*Definizione del primo ciclo da realizzarsi: maggio-giugno-luglio
 
*Progettazione del secondo ciclo: agosto-settembre-ottobre
 
*Progettazione del terzo ciclo: novembre-dicembre-gennaio
 
*Progettazione del quarto ciclo: febbraio-marzo-aprile
 
*Evento conclusivo e preparazione della pubblicazione finale: aprile-maggio
 
 
=====Fase 3: Possibili ampliamenti e bilancio. Da realizzarsi anche nel corso del primo anno e comunque a partire dal secondo=====
 
Prevede:
 
*Valutazione andamento progetto ed eventuali modifiche nella formula
 
*Eventuale replica della formula e dei cicli già realizzati in altre città
 
*Eventuale costituzione di una associazione culturale o altro soggetto dotato di personalità giuridica
 
*Valutazione delle eventuali implicazioni economiche
 
*Rinnovo convenzioni con i cinema
 
*Convenzione da perfezionare a partire dall’ a.a. 2013-2014 con l’Università di Padova per agevolare la partecipazione degli studenti e l’integrazione dell’attività con il sistema dei crediti universitari.
 
*Progettazione cicli secondo anno
 
*Progettazione (eventuale) di un piccolo festival a fine secondo anno.
 
 
===Modalità e finalità generali===
 
 
Tutte le persone che si sono avvicinate al progetto lo stanno facendo con molto entusiasmo e con totale disinteresse economico. Lo scopo e lo spirito è quello del volontario e questo non potrà che essere la modalità di partecipazione a qualsiasi livello sia organizzativo che di prestazione della propria opera materiale ed intellettuale.
 
Ciò non esclude che quanti partecipano all’organizzazione non possano osservare l’esperimento, descriverselo e analizzarlo anche in ambiti diversi da quelli del progetto stesso. Si punterà infatti alla diffusione anche in ambito scientifico (nazionale ed internazionale) della pubblicazione finale che potrà quindi essere confezionata in diverse edizioni (monografia scientifica, resoconto divulgativo, serie di articoli divulgati e scientifici).
 
Qualora il fenomeno assumesse connotati economici inaspettati il gruppo fondatore provvederà a discutere le implicazioni e non si escludono a priori eventuali sviluppi commerciali.
 
Ovviamente non si esclude la possibililà di un flop, anche se il feedback delle prime piccole platee potrà correggere eventuali errori di impostazione della formula  o dello sforzo organizzativo.
 
Più probabilmente le dimensioni della fruizione si manterranno sull’ordine delle decine di persone che potranno essere inserite in una sorta di comunità di condivisione di riflessioni e di scambio di opinioni. Infine una delle finalità del progetto è quella di fornire un buon bagaglio tecnico conoscitivo a quante più persone possibile in modo che poi queste, autonomamente, possano approcciarsi alla fruizione cinematografica in maniera più consapevolmente critica. Se si riuscirà anche parzialmente a fare questo, si sarà ottenuto un grande risultato da aggiungere ai primi già raggiunti. Da una osservazione è nata un’idea, da un’idea è nato un progetto e l’aggregazione spontanea ed entusiasta di più persone per realizzarlo, alle quali si sono aggiunte tante altre persone che sembrano ora molto interessate. Con questi risultati e con queste premesse non è prevedibile se la strada da percorrere sarà lunga o molto lunga, ma di certo sarà interessante e stimolante come lo sono i compagni di viaggio.
 

Versione attuale delle 20:41, 6 gen 2016

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