Parco01

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Parco Agro Paesaggistico della Brenta e del Bacchiglione (Padova e 18 comuni limitrofi):  
 
Parco Agro Paesaggistico della Brenta e del Bacchiglione (Padova e 18 comuni limitrofi):  
*[[Parco02|Breve resoconto degli incontri avuti con le Amministrazioni comunali di Rubano e Padova]]
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*[[Parco02|Stato dell'arte]]
===Luglio 2012===
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===Appunti per il Parco di ortosociale===
Start.
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Appunti per il Parco Agropaesaggistico Metropolitano
===Mercoledì 18 luglio===
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Nel corso di un incontro tra Legambiente ed il Vicesindaco di Padova Ivo Rossi si è concordato sulla necessità di approfondire nel prossimo autunno i temi dell’alimentazione e del ruolo che l’agricoltura può svolgere anche in ambiente urbano e periurbano nella costruzione di nuove reti ecologiche e di nuovi paesaggi, e di conoscere i percorsi istituzionali, i meccanismi legislativi e le risorse finanziarie reperibili per la formazione di un parco agro-paesaggistico.
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A questo fine, oltre alla ripresa degli incontri avviati con Agenda 21, si è immaginata l’organizzazione di due o tre convegni di rilevanza pubblica con la partecipazione di esperti di fama nazionale ed il contributo di amministratori e tecnici che in Italia ed all’estero abbiano progettato e gestito analoghe esperienze. Su questo Ivo Rossi aspetta a breve una nostra precisa proposta.
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Ivo Rossi ha inoltre concordato sulla necessità di dar vita per i primi di settembre ad un organico coordinamento, politico e tecnico, tra le Amministrazioni interessate al progetto (in collaborazione con la Regione se, come pare, il progetto di Parco verrà inserito ad ottobre tra i Progetti Strategici del nuovo PTRC): coordinamento che, sulla base delle adesioni sin qui pervenute e per ragioni logistiche, si immagina possa essere inizialmente promosso dai Comuni di Padova, Rubano, Noventa Padovana e Casalserugo.
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===Martedì 17 luglio===
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Su iniziativa di Silvia Ferro (DiversamenteBio), si è svolto un più che positivo incontro presso il Comune di Rubano, a cui erano presenti il Sindaco Ottorino Gottardo, l’Assessore all’Ambiente ed allo Sviluppo Sostenibile Lorenzo Segato, la Dirigente dell’Edilizia Residenziale Pubblica Vanessa Zavatta, Michela Nota laureanda in architettura, Matteo Pernigo della Pangea Progetti, Riccardo Babolin dell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, oltre al sottoscritto ed a Viviana Ferrario.
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Di fatto si è verificata una pressoché totale identità di vedute sulle finalità da noi attribuite al progetto di Parco agro-paesaggistico, si è accennato alla situazione specifica del territorio di Rubano e si è valutata la possibilità di attribuire un ruolo centrale alle attività agricole ed al territorio rurale nell’impostazione del nuovo Piano di Assetto Territoriale (PAT) del Comune di Rubano in corso di avanzata elaborazione (i consulenti esterni per il piano sono Marisa Fantin e Francesco Sbetti, che in rappresentanza dell’INU - Istituto Nazionale di Urbanistica sono anche tra i firmatari del nostro appello per il Parco).
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Si è altresì valutata positivamente la disponibilità di Michela Nota (assistita da Matteo Pernigo e Riccardo Babolin, presso i cui studi sta effettuando uno stage formativo) di centrare la propria tesi di laurea proprio sul tema delle possibili relazioni tra pianificazione urbanistica, agricoltura e paesaggio, con specifico riferimento al territorio di Rubano. A questo fine l’Amministrazione di Rubano organizzerà prossimamente un apposito incontro con i consulenti del PAT.
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Da parte di tutti si è sottolineata l’importanza di coinvolgere direttamente in tutte le fasi di elaborazione del piano le categorie interessate e la popolazione, in quanto l’aspetto partecipativo è sicuramente una delle condizioni necessarie e prioritarie per conferire operatività e concretezza agli scenari prefigurati dal piano, e di dar vita da subito a livello locale a progetti ed esperienze sperimentali che possano essere di esempio ed indirizzo per la stessa più complessa progettazione del parco metropolitano.
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===Ponte San Nicolò===
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Sono Cappuzzo Adriano, assessore all'Ambiente del Comune di Ponte San Nicolò (e tra le varie altre deleghe anche agricoltura).
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Da più parti mi hanno parlato del progetto in oggetto (Martellato di Legambiente Saonara, Segato assessore di Rubano, De Filippi di Sogesca...), alcune mail in passato mi erano state girate da Legambiente, ma non ho visto le comunicazioni che avete inviato direttamente ai comuni (forse sono state gestite direttamente dal sindaco o dall'assessore all'urbanistica).
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Trovo, tuttavia, interessante il progetto e sarei interessato a capire meglio in cosa consiste, anche perchè vedo che i comuni propositori sono comuni a noi vicini o comunque con i quali abbiamo già rapporti e altri progetti in essere.
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L'assessore Segato mi aveva illustrato velocemente il progetto e si valutava che il Comune di Ponte San Nicolò potrebbe dare continuità all'idea di parco agro-paesaggistico (essendo comune della citta metropolitana e contribuendo quindi a chiudere un ideale "anello" del parco, assieme agli altri comuni partecipanti).
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Prima di sottoporre e sostenere la cosa in Giunta Comunale, Le chiederei pertanto se può inviarmi del materiale, oppure di potere partecipare ad uno dei prossimi incontri o un contatto diretto con Lei, per comprendere nello specifico lo stato di attuazione e la possibilità di aderire allo stesso per il nostro comune.
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Ringraziandola per l'attenzione, Le porgo cordiali saluti.
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===PTRC Regione Veneto===
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Come puoi vedere anche dalla nota allegata inviatami in questi giorni (ed a cui ho già risposto), la Regione Veneto sembra propensa ad accogliere la nostra proposta inserendola tra i Progetti Strategici del nuovo PTRC (di cui è prevista la riadozione, con valenza paesaggistica, ad ottobre).  Il referente politico in Regione è il Vicepresidente Marino Zorzato; quello tecnico è l'architetto Romeo Toffano.
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*[http://salviamoilpaesaggiopd.wordpress.com/2012/07/25/ptrc-zorzato-rafforzato-il-dialogo-con-il-territorio/ Marino Zorzato: rafforzato il dialogo con il territorio]
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===Gli studenti dell'Università di Padova===
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Gentili Viviana e Sergio,
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sono Chiara De Notaris, membro del Sindacato degli Studenti e rappresentante in Senato Accademico.
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Ieri ho avuto un incontro con Remo Ronchitelli (che ci legge in copia) che mi ha illustrato a grandi linee il progetto del Parco Agro Paesaggistico che state portando avanti.
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Trovando interessante l'idea di coinvolgere gli studenti nella gestione del Parco mediante una forma di alloggio-lavoro, io e gli altri ragazzi del Sindacato siamo diponibili ad un confronto per elaborare insieme soluzioni che tengano conto delle varie esigenze e peculiarità. Essendo il Diritto allo studio un tema molto delicato, soprattutto nella nostra regione, un coinvolgimento di enti quali ESU ed Università andrebbe fatto con la chiara consapevolezza delle varie poste in gioco.
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Per questo motivo restiamo a vostra disposizione per un incontro.
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Cordialmente,
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Chiara
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===Gli incontri a Informambiente Padova Guizza===
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Sono caricati sul server del blog di “Salviamo il paesaggio Padova” le due presentazioni di ieri alla conferenza a Informambiente. Per quella di Isola d’Abbà mi son permesso di modificarla nella forma ma sempre restando con lo stesso ordine. Per ora vi invio il link per scaricare le presentazioni, attendo i testi per farne un articolo da postare nel blog. Aggiungo anche un file PDF tratto da un notiziario del Sindaco di Polverara dove si presentava nel 2009 anche la nuova lottizzazione in questione.
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*[http://salviamoilpaesaggiopd.files.wordpress.com/2012/06/isola-dell_abba.pdf Isola d'Abbà]
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*[http://salviamoilpaesaggiopd.files.wordpress.com/2012/06/pagine-da-notiziario_17_2009.pdf Notiziario]
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*[http://salviamoilpaesaggiopd.files.wordpress.com/2012/06/tempesta-dolo-cia-08-06-12.pdf Significato del Paesaggio Prof.Tempesta unipd]
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Con Lorenzo Cabrelle abbiamo predisposto una breve nota sugli incontri avuti ad Agenda 21 ed alcuni appunti / suggerimenti che pensiamo possano essere utili per la ripresa dei lavori a settembre.
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Riuscitissimi gli incontri organizzati presso Agenda 21 sul Parco Agro Paesaggistico Metropolitano. I temi, introdotti dalle relazioni di Viviana Ferrario, Filippo Zaccaria e Tiziano Tempesta, hanno riguardato l’interdipendenza locale che deve esistere tra città e campagna, la produzione biologica e biodinamica come fattore di riqualificazione dell’agricoltura e il valore culturale e identitario del paesaggio rurale.
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Molti interventi hanno fatto da corollario alle relazioni ufficiali, quali ad esempio le esperienze di nuovi giovani imprenditori (Celestino Benetazzo, Giuseppe Gui e Paolo Brunello) che hanno puntato, tra molte difficoltà, sull’agricoltura biologica resistendo alle lusinghe della speculazione edilizia. Le considerazioni di Franco Zecchinato, presidente dell’Aiab e della coop. El Tamiso, nonché gli interventi della Coldiretti (Enrico Cavuto e Paolo Minella), della Confederazione Italiana Agricoltori (Claudio D'Ascanio) e della Confagricoltura (Renzo Cavestro) hanno sottolineato, in particolare, l’influenza negativa della finanza applicata all’agricoltura e di alcuni meccanismi delle politiche agricole comunitarie, evidenziando altresì la necessità di promuovere filiere corte e nuove forme di commercializzazione in grado di mettere in contatto produttori e consumatori garantendo la qualità dei prodotti. Paolo Minella della Coldiretti ha fatto presente che va comunque difesa l’agricoltura tradizionale, in quanto costituisce un presidio contro il degrado del territorio. La produzione biologica, infatti, si attesta attualmente al di sotto del 2% e per ora resterà minoritaria anche se è necessario, così come per l’agricoltura biodinamica, puntare sul suo deciso sviluppo.
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Vanno infine segnalati gli interventi dei rappresentanti dell’istituto Agrario Duca degli Abruzzi (Paola Molari e Carlo Bettio) e dell’istituto Professionale S. Benedetto da Norcia (Gabriele Baldan), che, nel commentare le attività didattiche dei rispettivi istituti, hanno ricordato come al loro interno operi di fatto un’azienda agricola, e di Renzo Fontana, di Italia Nostra, che ha denunciato l’imminente scempio del paesaggio agrario di Isola dell’Abbà, provocato da una lottizzazione che il comune di Polverara ha di recente riproposto
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===Appunti per settembre===
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<ul>
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<li>Censimento delle aziende agricole operanti nel comprensorio padovano e loro caratteristiche (dimensioni, addetti, tipo di conduzione e di produzione, ...) e censimento dei terreni agricoli non direttamente coltivati dai proprietari.
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<li>Censimento iniziative avviate per la promozione dei prodotti a km zero, mercati di prossimità, gruppi di acquisto solidale, tracciabilità prodotti, marchi di qualità, ...
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<li>Censimento dei terreni di proprietà di enti pubblici (Comuni, Provincia, Regione, Università, Consorzio Zona Industriale, Demanio, Consorzi di bonifica, Istituti scolastici, ...) utilizzabili a fini agricoli.
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<li>Costituzione di un Forum per il Parco Metropolitano (sollecitando l’adesione ufficiale anche di tutti gli enti territoriali interessati) e programmazione con l’Assessorato all’Ambiente dei prossimi incontri ad Agenda 21, principalmente finalizzati a definire i possibili percorsi istituzionali per la formazione del parco (confronto con realtà già operanti, quali quelle del Parco Agricolo Sud di Milano, del Parco Città Campagna di Bologna, del Parco Agrario del Baix Llogregat di Barcellona, ecc.) e le possibili fonti di finanziamento (incontri con la Direzione AgroAmbiente della Regione Veneto, con il GAL della Bassa Padovana, con esperti di progetti comunitari, ecc).
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<li>Contatti con la Direzione Territorio della Regione Veneto (arch. Romeo Toffano) per essere certi che il progetto di Parco venga inserito tra i Progetti Strategici della Regione (art. 5 del PTRC, di cui è prevista la riadozione a settembre/ottobre) e per ottenere che l’elaborazione e gestione del progetto avvengano attraverso un processo partecipativo che veda coinvolti non solo gli enti territoriali, bensì anche le organizzazioni di categoria, le associazioni ambientaliste e gli abitanti dei territori interessati (riconoscimento formale del Forum e attivazione di laboratori di progettazione partecipata).
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<li>Formalizzazione del rapporto avviato con la Facoltà di Pianificazione del Territorio dell’Università IUAV di Venezia per promuovere alcune “esercitazioni” sul progetto di parco nel corso dell’anno accademico 2012-2013 (Prof.ssa Matelda Reho).
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<li>Stesura di un Atto di indirizzo che definisca le “buone pratiche” attivabili dalle singole Amministrazioni comunali nella prospettiva della formazione del Parco e individuazione di alcuni Progetti sperimentali attivabili in tempi brevi (ad esempio, per le aree di proprietà comunale del Basso Isonzo e delle aree poste alla confluenza della Brentella con il Bacchiglione, convenzione con cooperative e associazioni disponibili ad utilizzare i principi dell’agricoltura biologica ed a gestire delle fattorie didattiche).
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<li>Sperimentazione di nuove normative di piano specificamente finalizzate a favorire la permanenza e la riqualificazione delle attività agricole, nell’ambito del PAT di Rubano in corso di elaborazione (a questo fine si segnala l’intenzione di una laureanda dell’Università di Architettura di Genova di dedicare a questo tema la propria tesi di laurea).
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<li>Potenziare il sito web di Salviamo il Paesaggio Padova, promuovendone la conoscenza all’esterno del nostro gruppo e sollecitando l’invio di pareri, proposte, segnalazioni (anche attraverso l’uso della fotografia) di buone pratiche, beni e valori paesaggistici da salvaguardare o, all’opposto, di progetti d’intervento che possono compromettere l’ambiente ed il paesaggio.
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====Allargamento del Parco a Due Carrare e Pernumia====
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Sono due zone di rilevante interesse agrario e paesaggistico. Gli attivisti che difendono il territorio vogliono entrare nel Comitato Promotore del Parco. Andrebbe aggiornata la mappa.
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====Università====
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Associare gli studenti (Chiara e Mattia in primis) al progetto Parco; partire da subito con un progetto concreto, da modificare in seguito, in modo bottom/up. La mia proposta è: utilizzare gli agriturismi censiti in una zona circoscritta del Parco per trasformarli in alloggio permanente per gli studenti/ricercatori. L'alloggio consiste in una camera (singola o per due) con uso cucina, corrente, acqua calda, internet. Valore stimato dell'alloggio: 400€/mese. Gli studenti/ricercatori ripagano l'alloggio lavorando due ore al dì nell'agriturismo (accoglienza e/o azienda agricola) per cinque giorni alla settimana; totale 40 ore/mese: 40oreX10€/ora danno 400€/mese. Gli agriturismi avrebbero così una parte fissa e garantita di ospiti, riservando agli ospiti esterni una parte delle risorse d'accoglienza. Il surplus eventuale di produzione alimentare potrebbe rientrare nel circuito dei GAS collegato al Parco o direttamente nella dieta degli studenti/ricercatori. Gli agriturismo e gli orti collettivi del Parco potrebbero coordinarsi in modo che gli studenti/ricercatori possano lavorare nell'agriturismo che ha più terreno da lavorare e meno camere da ospitare, in modo che i conti tornino nel circuito locale. In altre parole l'agriturismo che ha più terreno vende i suoi prodotti alimentari all'agriturismo che ha più camere/ospiti. Analogamente nel caso di orti collettivi questi potrebbero vendere i loro prodotti all'agriturismo che ospita gli studenti/ricercatori. Bisogna prevedere questa opzione  nello statuto degli orti collettivi. Questo tipo di pratiche e di coordinamento fra gli agriturismi e i B&B è già sperimentata con successo nella versione di “Albergo Diffuso” presente in Alto Adige, Trentino, Carnia, Sardegna. Questa regolamentazione va studiata attentamente ed è fondamentale per il buon funzionamento di questo sotto-progetto. Ma può crescere sulla base di sperimentazioni e può avere sviluppi differenziati. Questo permetterebbe una decongestione del centro storico e una maggiore capienza per accogliere gli studenti/ricercatori pendolari. A differenza dei Campus tradizionali che sono chiusi gli agriturismi sarebbero aperti  a fenomeni di solidarietà generazionale. La interoperabilità tra studio intellettuale e studio operativo-manuale (tra quello che si chiamava lavoro manuale e lavoro intellettuale) è un buon inizio per migliorare la cultura e la cura del corpo allo stesso tempo.
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====Coordinamento e sviluppo degli orti sociali comunali di Padova, Rubano, Noventa Padovana==== (per cominciare, da estendere poi ai comuni della cintura del Parco) I miglioramenti proposti sono incisivi e importanti. a) aprire nuovi orti viste le centinaia di richieste arrivate; b) aprire gli orti a studenti (senza cittadinaza padovana) come già richiesto a Barbariol (direttore assessorato al verde PD) dall'ASU, ed a immigrati; c) riorganizzare alcuni orti come orti collettivi se gli attuali utenti ne fanno richiesta e si organizzano in merito; d) fare corsi di coltivazione biologica, biodinamica e permacultura per una graduale migrazione a queste pratiche e per rendere omogenea ed ecosostenibile tutta la zona del parco a ciò dedicata; e) permettere mercatini rionali di scambio del surplus prodotto dagli orti con gli abitanti o con i GAS della zona; i cittadini abitanti del quartiere possono trattare con i produttori anche con meccanismi tipo banca del tempo ( 1 ora = 10€ ); f) fornire bordure, acqua (non di acquedotto, ad esempio con impianti di raccolta dell'acqua meteorica), recinzione, casetta degli attrezzi, sorveglianza; h) collegare gli orti alle scuole elementari e medie per attività pratico-teoriche degli studenti (biologia, scienze naturali, salvaguardia dell'ambiente e sviluppo urbano).
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====Parchi urbani e zone verdi urbane di qualsiasi entità====
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Affidare il controllo, la pulizia, l'uso eil rispetto dei parchi cittadini a comitati volontari di utenti: in primis le madri/padri che portano i piccoli a giocare e socializzare; poi gli anziani; quindi i ragazzi che si radunano in gruppi generalmente chiusi alle altre cerchie generazionali. Non escludendo i portatori di cani a passeggio. Questa gestione comune degli spazi potrebbe far emergere le diverse esigenze di uso del parco ed iniziare un dialogo intergenerazionale: bambini, ragazzi, padri/madri/, anziani. Sempre negli stessi parchi si potrebbe aprire, se il comitato lo richiede, almeno un orto collettivo/didattico gestito direttamente dal comitato. Per quanto riguarda spazi verdi più piccoli potrebbe essere affidati in gestione a negozi o comitati di cittadini che vogliono valorizazre quella zona del loro quartiere. Ad esempio le due aiuole di piazzetta Forzatè sono già state richieste al Comune di Padova (CdQ1-Centro) dall'Assoziazione Menta&Rosmarino collegata al Negozio “Il Consumattore”.
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====Censimento & Costruzione di rete====
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Dividere tutto il territorio interessato al parco in zone al cui interno censire zone agricole, agriturismi, fattorie, vivai, asociazioni per l'agricoltura biologica, biodinamica, sinergica, permacultura. Questo per quanto riguarda l'aspetto agrario. Per quanto riguarda l'aspetto paesaggistico vanno censite ville con parchi, zone paesagistiche particolarmente interessanti, beni monumentali, zone di validità storico-culturale-della memoria collettiva. Questosarà un censimento attivo nel senso che si dovranno prendere contatti con i fruitori, proprietari,vicini, e allo stesso tempo proporre nuove soluzioni/usi per tali risorse. Le numerose ville antiche lasciate marcire potrebbero essere inserite ad esempio in progetti di condomini solidali o di eco-villaggi come ne stanno sorgendo anche nel veneto; coniugando la valenza ambientale di una tale “abitare” con la valenza storico-culturale.monumentale.
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====Tecnologia ecologica====
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Inserire in qualche capannone all'interno del Parco un “maker-space”, un laboratorio di costruzione tecnologia ecologica sull'esempio di Sommerville (USA), di Bottega 21 (Padova), di Open Source Ecology, che dia supporto agli agriturismi (macchine per l'agricoltura, bio-edilizia, energia), agli orti sociali, agli studenti/ricercatori in materie tecnologiche.
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====Produzione agricola====
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Impiantare semenzai che preservino l'originalità di sementi autoctone e rustiche ormai difficili da trovare. Questi semenzai potranno rifornire orti, agriturismi, aziende agricole. Vedi il progetto di DiversamenteBio. Incentivare l'uso della canapa i cui usi sono molteplici e molti anche in campo industriale. La coltivazione della canapa avrebbe il vantaggio di assorbire dal terreno materiali inquinanti. Fare boschetti di piante originarie dalla pianura padana come olmi, ontani, querce, là dove la conformazione del suolo non permetta altri usi. In generale sviluppare biodiversità seguendo le vocazioni storiche del territorio. Impiantare frutteti come già in corso nel Bosco di Rubano o come si trovano in alcuni argini di canale: mele, noci, melagrano, pere, kaki, susine. Prevedere il rifornimento idrico di acqua non inquinata. Contattare e collegarsi alle realtà di produzione agricola esistenti nel territorio.
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====Zona Agricola Urbana Basso Isonzo====
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Focalizzazione sul progetto della zona agricola urbana del Basso Isonzo. Dodici ettari circa vocati all'agricoltura. Business plan per il piano produttivo agricolo da proporre anche con il coordinamento dei GAS della provincia di Padova e il DES. Business Plan per la ristrutturazione dei fabbricati presenti. Uso e condivisione dei terreni da parte dei cittadini e del quartiere. Feste conviviali con la consulenza di Slow Food.
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====Istituto Agrario Duca degli Abruzzi====
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Valorizzazione della Fattoria dell'Istituto Agrario Duca degli Abruzzi, interno alla città di Padova.come momento produttivo e culturale insieme. Ricordiamo che da questo istituto è nata l'iniziativa che ha portato alla costituzione del più importante vivaio di rose antiche in Italia.
 
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===Corso IUAV===
 
===Corso IUAV===

Versione delle 20:18, 21 dic 2012

Parco Agro Paesaggistico della Brenta e del Bacchiglione (Padova e 18 comuni limitrofi):

Indice

Appunti per il Parco di ortosociale

Appunti per il Parco Agropaesaggistico Metropolitano

Allargamento del Parco a Due Carrare e Pernumia

Sono due zone di rilevante interesse agrario e paesaggistico. Gli attivisti che difendono il territorio vogliono entrare nel Comitato Promotore del Parco. Andrebbe aggiornata la mappa.

Università

Associare gli studenti (Chiara e Mattia in primis) al progetto Parco; partire da subito con un progetto concreto, da modificare in seguito, in modo bottom/up. La mia proposta è: utilizzare gli agriturismi censiti in una zona circoscritta del Parco per trasformarli in alloggio permanente per gli studenti/ricercatori. L'alloggio consiste in una camera (singola o per due) con uso cucina, corrente, acqua calda, internet. Valore stimato dell'alloggio: 400€/mese. Gli studenti/ricercatori ripagano l'alloggio lavorando due ore al dì nell'agriturismo (accoglienza e/o azienda agricola) per cinque giorni alla settimana; totale 40 ore/mese: 40oreX10€/ora danno 400€/mese. Gli agriturismi avrebbero così una parte fissa e garantita di ospiti, riservando agli ospiti esterni una parte delle risorse d'accoglienza. Il surplus eventuale di produzione alimentare potrebbe rientrare nel circuito dei GAS collegato al Parco o direttamente nella dieta degli studenti/ricercatori. Gli agriturismo e gli orti collettivi del Parco potrebbero coordinarsi in modo che gli studenti/ricercatori possano lavorare nell'agriturismo che ha più terreno da lavorare e meno camere da ospitare, in modo che i conti tornino nel circuito locale. In altre parole l'agriturismo che ha più terreno vende i suoi prodotti alimentari all'agriturismo che ha più camere/ospiti. Analogamente nel caso di orti collettivi questi potrebbero vendere i loro prodotti all'agriturismo che ospita gli studenti/ricercatori. Bisogna prevedere questa opzione nello statuto degli orti collettivi. Questo tipo di pratiche e di coordinamento fra gli agriturismi e i B&B è già sperimentata con successo nella versione di “Albergo Diffuso” presente in Alto Adige, Trentino, Carnia, Sardegna. Questa regolamentazione va studiata attentamente ed è fondamentale per il buon funzionamento di questo sotto-progetto. Ma può crescere sulla base di sperimentazioni e può avere sviluppi differenziati. Questo permetterebbe una decongestione del centro storico e una maggiore capienza per accogliere gli studenti/ricercatori pendolari. A differenza dei Campus tradizionali che sono chiusi gli agriturismi sarebbero aperti a fenomeni di solidarietà generazionale. La interoperabilità tra studio intellettuale e studio operativo-manuale (tra quello che si chiamava lavoro manuale e lavoro intellettuale) è un buon inizio per migliorare la cultura e la cura del corpo allo stesso tempo. ====Coordinamento e sviluppo degli orti sociali comunali di Padova, Rubano, Noventa Padovana==== (per cominciare, da estendere poi ai comuni della cintura del Parco) I miglioramenti proposti sono incisivi e importanti. a) aprire nuovi orti viste le centinaia di richieste arrivate; b) aprire gli orti a studenti (senza cittadinaza padovana) come già richiesto a Barbariol (direttore assessorato al verde PD) dall'ASU, ed a immigrati; c) riorganizzare alcuni orti come orti collettivi se gli attuali utenti ne fanno richiesta e si organizzano in merito; d) fare corsi di coltivazione biologica, biodinamica e permacultura per una graduale migrazione a queste pratiche e per rendere omogenea ed ecosostenibile tutta la zona del parco a ciò dedicata; e) permettere mercatini rionali di scambio del surplus prodotto dagli orti con gli abitanti o con i GAS della zona; i cittadini abitanti del quartiere possono trattare con i produttori anche con meccanismi tipo banca del tempo ( 1 ora = 10€ ); f) fornire bordure, acqua (non di acquedotto, ad esempio con impianti di raccolta dell'acqua meteorica), recinzione, casetta degli attrezzi, sorveglianza; h) collegare gli orti alle scuole elementari e medie per attività pratico-teoriche degli studenti (biologia, scienze naturali, salvaguardia dell'ambiente e sviluppo urbano).

Parchi urbani e zone verdi urbane di qualsiasi entità

Affidare il controllo, la pulizia, l'uso eil rispetto dei parchi cittadini a comitati volontari di utenti: in primis le madri/padri che portano i piccoli a giocare e socializzare; poi gli anziani; quindi i ragazzi che si radunano in gruppi generalmente chiusi alle altre cerchie generazionali. Non escludendo i portatori di cani a passeggio. Questa gestione comune degli spazi potrebbe far emergere le diverse esigenze di uso del parco ed iniziare un dialogo intergenerazionale: bambini, ragazzi, padri/madri/, anziani. Sempre negli stessi parchi si potrebbe aprire, se il comitato lo richiede, almeno un orto collettivo/didattico gestito direttamente dal comitato. Per quanto riguarda spazi verdi più piccoli potrebbe essere affidati in gestione a negozi o comitati di cittadini che vogliono valorizazre quella zona del loro quartiere. Ad esempio le due aiuole di piazzetta Forzatè sono già state richieste al Comune di Padova (CdQ1-Centro) dall'Assoziazione Menta&Rosmarino collegata al Negozio “Il Consumattore”.

Censimento & Costruzione di rete

Dividere tutto il territorio interessato al parco in zone al cui interno censire zone agricole, agriturismi, fattorie, vivai, asociazioni per l'agricoltura biologica, biodinamica, sinergica, permacultura. Questo per quanto riguarda l'aspetto agrario. Per quanto riguarda l'aspetto paesaggistico vanno censite ville con parchi, zone paesagistiche particolarmente interessanti, beni monumentali, zone di validità storico-culturale-della memoria collettiva. Questosarà un censimento attivo nel senso che si dovranno prendere contatti con i fruitori, proprietari,vicini, e allo stesso tempo proporre nuove soluzioni/usi per tali risorse. Le numerose ville antiche lasciate marcire potrebbero essere inserite ad esempio in progetti di condomini solidali o di eco-villaggi come ne stanno sorgendo anche nel veneto; coniugando la valenza ambientale di una tale “abitare” con la valenza storico-culturale.monumentale.

Tecnologia ecologica

Inserire in qualche capannone all'interno del Parco un “maker-space”, un laboratorio di costruzione tecnologia ecologica sull'esempio di Sommerville (USA), di Bottega 21 (Padova), di Open Source Ecology, che dia supporto agli agriturismi (macchine per l'agricoltura, bio-edilizia, energia), agli orti sociali, agli studenti/ricercatori in materie tecnologiche.

Produzione agricola

Impiantare semenzai che preservino l'originalità di sementi autoctone e rustiche ormai difficili da trovare. Questi semenzai potranno rifornire orti, agriturismi, aziende agricole. Vedi il progetto di DiversamenteBio. Incentivare l'uso della canapa i cui usi sono molteplici e molti anche in campo industriale. La coltivazione della canapa avrebbe il vantaggio di assorbire dal terreno materiali inquinanti. Fare boschetti di piante originarie dalla pianura padana come olmi, ontani, querce, là dove la conformazione del suolo non permetta altri usi. In generale sviluppare biodiversità seguendo le vocazioni storiche del territorio. Impiantare frutteti come già in corso nel Bosco di Rubano o come si trovano in alcuni argini di canale: mele, noci, melagrano, pere, kaki, susine. Prevedere il rifornimento idrico di acqua non inquinata. Contattare e collegarsi alle realtà di produzione agricola esistenti nel territorio.

Zona Agricola Urbana Basso Isonzo

Focalizzazione sul progetto della zona agricola urbana del Basso Isonzo. Dodici ettari circa vocati all'agricoltura. Business plan per il piano produttivo agricolo da proporre anche con il coordinamento dei GAS della provincia di Padova e il DES. Business Plan per la ristrutturazione dei fabbricati presenti. Uso e condivisione dei terreni da parte dei cittadini e del quartiere. Feste conviviali con la consulenza di Slow Food.

Istituto Agrario Duca degli Abruzzi

Valorizzazione della Fattoria dell'Istituto Agrario Duca degli Abruzzi, interno alla città di Padova.come momento produttivo e culturale insieme. Ricordiamo che da questo istituto è nata l'iniziativa che ha portato alla costituzione del più importante vivaio di rose antiche in Italia.

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