CSA05
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Da novembre 2014 ci siamo trovati più volte. Per ora siamo 10-15 persone e nelle nostre disponibilità abbiamo 60-80mila euro, un buon punto di partenza, ma non ancora sufficienti per cominciare a muoverci. | Da novembre 2014 ci siamo trovati più volte. Per ora siamo 10-15 persone e nelle nostre disponibilità abbiamo 60-80mila euro, un buon punto di partenza, ma non ancora sufficienti per cominciare a muoverci. | ||
L’impostazione che abbiamo pensato (ma non c’è ancora niente di definito) è quella di acquistare collettivamente il terreno come cooperativa o associazione: si pensava a quote individuali minime dell’ordine di 3-5mila euro e massime di 20-30mila euro. Oltre che a partecipare all’acquisto ci saranno altri modi per contribuire economicamente al progetto, ad esempio pensavamo ad una quota annuale dell’ordine di poche decine di euro che permetterebbe l’accesso all’area e la possibilità di acquistare i prodotti della terra. | L’impostazione che abbiamo pensato (ma non c’è ancora niente di definito) è quella di acquistare collettivamente il terreno come cooperativa o associazione: si pensava a quote individuali minime dell’ordine di 3-5mila euro e massime di 20-30mila euro. Oltre che a partecipare all’acquisto ci saranno altri modi per contribuire economicamente al progetto, ad esempio pensavamo ad una quota annuale dell’ordine di poche decine di euro che permetterebbe l’accesso all’area e la possibilità di acquistare i prodotti della terra. | ||
+ | ======IL CONTESTO ITALIANO ED EUROPEO====== | ||
+ | A livello nazionale nel periodo 2000-20101 è stata registrata una riduzione dell’8% della Superficie Agricola Totale (che include i terreni produttivi e quelli non produttivi di un’azienda agricola), una riduzione del 2,3% della Superficie Agricola Utile (che include esclusivamente i terreni produttivi) e una riduzione del 32,3% del numero di imprese agricole. Inoltre la Superficie Agricola disponibile si sta accentrando nelle mani delle attività agricole più grandi. | ||
+ | Questi dati di sintesi ben evidenziano la progressiva erosione del terreno agricolo in Italia e la sua concentrazione nelle mani dei pochi soggetti che se lo possono permettere, rendendo quindi difficile l’accesso alla terra per nuovi agricoltori e favorendo piuttosto azioni speculative con la destinazione dei terreni agricoli ad altri fini. | ||
+ | A fronte di questo processo registrato negli ultimi anni, che non interessa solo l’Italia, diviene urgente intervenire per porre un limite, salvaguardando i terreni agricoli e l’importanza dell’agricoltura nella sua veste più ampia, favorendo un utilizzo socialmente ed ecologicamente sostenibile della terra tramite un rapporto equilibrato tra uomo e natura che rispetti il paesaggio e gli ecosistemi. | ||
+ | In Europa diverse iniziative sono state lanciate dalle comunità locali per rispondere a tale situazione. L’esperienza sicuramente più importante è quella francese di “Terre de Liens” (http://www.terredeliens.org), che ha poi ispirato numerose altre iniziative in altri Paesi. | ||
+ | Il movimento di “Terre de Liens” si è attivato in Francia alla fine degli anni ’90 dalle riflessioni nate tra agricoltori impegnati in progetti di acquisto collettivo di terreni, associazioni di agricoltura biologica e biodinamica, specialisti nell’ambito dello sviluppo rurale e la società di finanza etica La Nef. L’obiettivo che aveva aggregato tali attori era quello di svincolare la terra dal mercato e dalla speculazione, considerandola come un bene comune e garantendone quindi una gestione responsabile che ne permetta la trasmissione alle generazioni future. Dal 2003, attraverso lo sviluppo di un’associazione diffusa in tutte le regioni è stata portata avanti un’importante campagna di sensibilizzazione che ha permesso di raggiungere i seguenti risultati: | ||
+ | oltre 40 milioni di euro raccolti dai cittadini sotto forma di investimenti | ||
+ | 108 fattorie acquistate con il capitale raccolto | ||
+ | 2.485 ettari sottratti alla speculazione e dedicati permanentemente all’agricoltura | ||
+ | Circa 200 agricoltori installati nelle fattorie acquisite, portatori di progetti di agricoltura locale, a filiera corta ed integrata nei territori. | ||
======PROSSIMI PASSI====== | ======PROSSIMI PASSI====== |
Versione delle 11:16, 18 apr 2015
Qui di seguito raccogliamo i contributi che verranno utilizzati per pubblicizzare il nostro progetto. Le idee sono quelle di creare una pagina web e di riassumere il tutto in un volantino A5 da diffondere via email e cartaceo (parrocchie san Bellino e Sacro Cuore) per pubblicizzare i due incontri di maggio (Osteria di Fuori Porta e Ca’ Sana).
Indice |
PRESENTAZIONE DEL GRUPPO
Siamo un gruppo di cittadini e abbiamo deciso di acquistare tutti insieme parte del terreno situato in quartiere Sacro Cuore, lungo la ferrovia, uno dei pochi terreni agricoli rimasti nel territorio comunale. Temiamo infatti che con la sua vendita il terreno diventi oggetto dell’ennesima operazione speculativa e venga edificato. Il nostro scopo principale è invece che esso conservi la sua attuale vocazione, visto che come noto la nostra città non ha certo bisogno di nuovi immobili e che, al contrario, è sempre più vitale conservare i pochi territori non cementificati che rimangono. L’acquisto collettivo del terreno non solo permetterà di evitarne l’edificazione e di mantenerne la destinazione agricola, ma rappresenterà anche un segnale forte contro il consumo di suolo. Intendiamo utilizzare il terreno per condurre attività agricola destinata alla produzione di cibo che poi verrò distribuito secondo i canoni della filiera corta e del rapporto diretto produttore – consumatore. Il tipo di agricoltura che vogliamo realizzare risponde al principio generale del rispetto: rispetto per il terreno che andiamo a coltivare e più in generale per l’ambiente, in tutte le sue componenti ivi incluse la flora e la fauna autoctone, rispetto per la salute umana, rispetto per coloro che si dedicheranno all’attività di coltivazione del terreno e per il loro lavoro. Intendiamo realizzare anche uno spazio di socialità e aggregazione, dove poter organizzare momenti di convivialità (ad esempio pranzi collettivi con i prodotti della terra) ma anche eventi di approfondimento di temi legati all’attività nei campi, per avvicinare maggiormente i cittadini al mondo dell’agricoltura.
PRIMI PASSI DEL PROGETTO
Abbiamo individuato un terreno agricolo in vendita in via Adige, vicino al sottopassaggio pedonale tra Sacro Cuore e san Bellino (lato Sacro Cuore): 1,8 ettari di terreno che negli ultimi anni è stato coltivato a mais da terzisti. Questo terreno ci piace, ma non escludiamo altri terreni simili in zona (diciamo tra Sacro Cuore e Altichiero) pensando ad estensioni tra 0,5 e 2,5 ettari. Come ordine di grandezza il prezzo di acquisto è tra i 60mila e 90mila euro all’ettaro. Oltre al costo per l’acquisto per fare partire il progetto serviranno altri 10-20mila euro di investimenti (lavori per migliorare il terreno, irrigazione, acquisto piante,...). Da novembre 2014 ci siamo trovati più volte. Per ora siamo 10-15 persone e nelle nostre disponibilità abbiamo 60-80mila euro, un buon punto di partenza, ma non ancora sufficienti per cominciare a muoverci. L’impostazione che abbiamo pensato (ma non c’è ancora niente di definito) è quella di acquistare collettivamente il terreno come cooperativa o associazione: si pensava a quote individuali minime dell’ordine di 3-5mila euro e massime di 20-30mila euro. Oltre che a partecipare all’acquisto ci saranno altri modi per contribuire economicamente al progetto, ad esempio pensavamo ad una quota annuale dell’ordine di poche decine di euro che permetterebbe l’accesso all’area e la possibilità di acquistare i prodotti della terra.
IL CONTESTO ITALIANO ED EUROPEO
A livello nazionale nel periodo 2000-20101 è stata registrata una riduzione dell’8% della Superficie Agricola Totale (che include i terreni produttivi e quelli non produttivi di un’azienda agricola), una riduzione del 2,3% della Superficie Agricola Utile (che include esclusivamente i terreni produttivi) e una riduzione del 32,3% del numero di imprese agricole. Inoltre la Superficie Agricola disponibile si sta accentrando nelle mani delle attività agricole più grandi. Questi dati di sintesi ben evidenziano la progressiva erosione del terreno agricolo in Italia e la sua concentrazione nelle mani dei pochi soggetti che se lo possono permettere, rendendo quindi difficile l’accesso alla terra per nuovi agricoltori e favorendo piuttosto azioni speculative con la destinazione dei terreni agricoli ad altri fini. A fronte di questo processo registrato negli ultimi anni, che non interessa solo l’Italia, diviene urgente intervenire per porre un limite, salvaguardando i terreni agricoli e l’importanza dell’agricoltura nella sua veste più ampia, favorendo un utilizzo socialmente ed ecologicamente sostenibile della terra tramite un rapporto equilibrato tra uomo e natura che rispetti il paesaggio e gli ecosistemi. In Europa diverse iniziative sono state lanciate dalle comunità locali per rispondere a tale situazione. L’esperienza sicuramente più importante è quella francese di “Terre de Liens” (http://www.terredeliens.org), che ha poi ispirato numerose altre iniziative in altri Paesi. Il movimento di “Terre de Liens” si è attivato in Francia alla fine degli anni ’90 dalle riflessioni nate tra agricoltori impegnati in progetti di acquisto collettivo di terreni, associazioni di agricoltura biologica e biodinamica, specialisti nell’ambito dello sviluppo rurale e la società di finanza etica La Nef. L’obiettivo che aveva aggregato tali attori era quello di svincolare la terra dal mercato e dalla speculazione, considerandola come un bene comune e garantendone quindi una gestione responsabile che ne permetta la trasmissione alle generazioni future. Dal 2003, attraverso lo sviluppo di un’associazione diffusa in tutte le regioni è stata portata avanti un’importante campagna di sensibilizzazione che ha permesso di raggiungere i seguenti risultati: oltre 40 milioni di euro raccolti dai cittadini sotto forma di investimenti 108 fattorie acquistate con il capitale raccolto 2.485 ettari sottratti alla speculazione e dedicati permanentemente all’agricoltura Circa 200 agricoltori installati nelle fattorie acquisite, portatori di progetti di agricoltura locale, a filiera corta ed integrata nei territori.
PROSSIMI PASSI
Come gruppo abbiamo deciso di fare due incontri pubblici a maggio 2015 per trovare persone interessate a partecipare al progetto, sia dal punto di vista economico che da un punto di vista di raccolta di idee. Riteniamo che questo secondo aspetto sia molto più problematico del primo: siamo convinti che, una volta che si riesce a confezionare un progetto valido, poi è relativamente semplice trovare le persone che sono disposte a contribuire economicamente al progetto. In particolare siamo alla ricerca di persone che ci aiutino ad approfondire i seguenti aspetti del progetto: legale-societario, finaziario-commercialista, agrario, gestione di gruppi, comunicazione, gestione spazi di socialità.
COSA CI POTREBBE STARE NEL NOSTRO PROGETTO
coltivazione a gestione comune di ortaggi che non richiedono troppo lavoro e trattamenti (zucche, patate) orti da affittare ai residenti della zona frutteto a gestione comune spazio per attività all’aperto (feste, giochi, rappresentazioni teatrali, uscite scout, grigliate,..) forno a legna utilizzabile anche dai residenti in zona punto per “vendita” prodotti ai soci che aderiscono al progetto produzione miele
CONTATTI
Per avere informazioni ci puoi contattare ai seguenti recapiti Marco Sangati: 049-2952926 (tra le 18 e le 21); 340-7880688; mar.san.80@libero.it Dora Rizzardo: 340-5551235; dora.rizzardo@gmail.com