SocietaDellaCura
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− | ** | + | ** la produzione locale sarda per evitare, almeno qui in Sardegna, l’importazione massiccia di prodotti ortofrutticoli, |
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− | ** | + | ** l'attuazione del principio della terra a chi la lavora |
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Sicuramente visto il carattere originale della Sardegna, la sua insularità, la sua forte vocazione autonomista e la sua voglia di autodeterminazione, il lavoro da svolgere dovrebbe essere orientato verso una proposta di legge popolare a riguardante la sola Sardegna. | Sicuramente visto il carattere originale della Sardegna, la sua insularità, la sua forte vocazione autonomista e la sua voglia di autodeterminazione, il lavoro da svolgere dovrebbe essere orientato verso una proposta di legge popolare a riguardante la sola Sardegna. | ||
Siamo però consapevoli che un obiettivo quale quello di una proposta di legge popolare è molto impegnativo. | Siamo però consapevoli che un obiettivo quale quello di una proposta di legge popolare è molto impegnativo. |
Versione delle 11:06, 9 mag 2021
Società della Cura
La Società della Cura si propone di realizzare concrete Azioni di Innovazione Sociale (SIA), che nel seguito chiameremo Progetti, a partire da iniziative locali basate sulle reali esigenze delle Comunità.. Ogni Progetto ha bisogno di un gruppo di "attuatori" che individuano il Progetto in collaborazione con le Comunità del Territorio. Individuato il progetto si inizia a costruirlo attraverso un preciso Studio di Fattibilità. Verificati i sei punti dello schema di Fattibilità elencati di seguito, si procede con l'esecuzione del Progetto, con momenti di revisione critica dello stesso e di rimessa a punto del progetto, ripetendo il ciclo:
- Individuazione del Progetto,
- Studio di Fattibilità,
- Esecuzione del Progetto.
Come gruppo del movimento della “Decrescita Felice” di Cagliari, aderente al manifesto della “Società della Cura” vorremmo proporre, a tutti gli aderenti sardi al manifesto, due macro-aree di interesse sulle quali lavorare. Le due aree di interesse che abbiamo individuato come "contenitori" dei Progetti per le Comunità locali della Sardegna sono:
- Salvaguardia del Territorio e dell'Ambiente (Biodiversità, Agro-ecologia, Autonomia Alimentare, Cultura Ecologica)
- Servizi alle Persone (Salute, Sviluppo Comunità, Lavoro come Cura dell'Ambiente e delle Persone)
Studio di Fattibilità
- Technical (Tecnologia: gli Attori Locali che sviluppano il Progetto hanno l'esperienza tecnologica per completare il Progetto e tutte le azioni che lo realizzano?)
- Economic (Da un punto di vista economico l'obiettivo si può raggiungere nel lungo termine poiché fornisce benefici che compensano i costi richiesti?)
- Legal (Gli aspetti legali del Contesto Locale permettono la realizzazione del Progetto?)
- Collaborative (Il più importante. Si potrà garantire il coinvolgimento delle persone con ruolo chiave nel successo della costruzione del Progetto?)
- Operational (Il Progetto potrà funzionare? I fattori che possono bloccarlo saranno superati?)
- Schedule (E' la sequenza temporale delle azioni che costituiscono il Progetto, o Schedulazione)
Salvaguardia del Territorio e dell'Ambiente (STA)
Riguarda Biodiversità, Agro-ecologia, Autonomia Alimentare, Cultura Ecologica. Rispetto alla prima macro-area vorremmo avanzare alcune considerazioni propedeutiche: le esigenze, avanzate da tempo e da più parti, di una conversione ecologica delle politiche sarde, di un ripensamento delle strategie a favore di una società che tenesse in maggior conto “La cura” sia delle persone che del territorio, allo stato attuale sono diventate, se possibile, ancora più urgenti, ormai ineluttabili. La pandemia in corso, trattata come emergenza e come tale portatrice di restringimenti delle libertà personali e di metodi “guerreschi”, ci dovrebbe far capire, invece, che soltanto “La cura”, così come è prevista nel relativo manifesto, può permetterci una fuoriuscita positiva da quella che non è altro che una conseguenza del “disordine” creato dall’uomo. In Sardegna negli anni precedenti a questa pandemia, molti gruppi si sono interessati a temi quali:
- La sovranità alimentare
- La conversione ecologica dello stesso comparto agricolo
- Il riequilibrio della produzione nel settore agricolo
- La creazione di modalità “altre” di rapporto tra produttore e consumatore, che favorisse una maggiore consapevolezza e un legame più stretto tra le due parti.
Da questo interesse sono scaturiti molti documenti ed esperienze. Documenti ed esperienze che riteniamo non abbiano però raggiunto un punto di sintesi, non si siano fuse in un progetto complessivo che, tenendo conto e valorizzando ogni singolo elemento, indichi un percorso chiaro. Noi crediamo che sia giunto il momento di rispolverare quei documenti, di metter in evidenza tutte le singole esperienze, di chiedere a tutti gli ”attori” di rientrare in scena e di scrivere un nuovo copione, forti delle esperienze trascorse, per rinnovarle in un percorso unitario. Da parte nostra vorremmo indicare alcuni progetti a breve/medio e lungo termine:
A) GAS (gruppi di acquisto solidale, progetto STA a breve/medio periodo)
- Dare un maggior impulso alla formazione ed al potenziamento dei gruppi di acquisto solidali, quale prima risposta all’esigenza di un rapporto più stretto tra produttore e fruitore (la parola consumatore la trovo riduttiva e fuorviante),
- Formulare una mappa il più esaustiva possibile delle realtà esistenti
- Studiare forme di autocertificazione che possano garantire la qualità del prodotto, il rispetto dell’ambiente, il non sfruttamento del suolo e degli operatori.
B) Mercati contadini autogestiti (progetto STA a breve/medio periodo)
- Favorire la creazione di spazi autogestiti in convenzione con le amministrazioni comunali, affinché anche le piccole realtà contadine, anche marginali, possano esprimere le loro potenzialità, in un concetto di valorizzazione delle biodiversità e del prodotto locale.
- Creare un “pacchetto completo” per la realizzazione dei “mercati contadini” da proporre alle amministrazioni ed agli operatori interessati,
- Verificare la possibilità di dar vita ad un’ associazione di carattere regionale, che si proponga come “ente gestore” unitario sardo e che comprenda al suo interno, in maniera libera, non onerosa e non vincolante, le realtà che vorranno operare nei mercati contadini.
- Tale strumento dovrebbe permettere anche a coloro che non dispongono della qualifica di agricoltori professionali di poter operare (da verificare).
- Cercare ed utilizzare materiale già esistente sia interno che esterno alla Sardegna, creando un database di esperienze.
C) Divulgazione del concetto di “cura” del territorio
- Studiare uno o più format divulgativi adatti alle scuole
- Creare un opuscolo da poter diffondere tra la cittadinanza
Processo di attuazione progetti STA
Al fine di avviare e portare a compimento il processo di attuazione di tali progetti proponiamo il seguente metodo:
- Tali progetti dovrebbero veder il “concorso” operativo di tutti coloro (associazioni, enti, singoli soggetti) sensibili alle problematiche e che pensano di poter contribuire alla loro attuazione, per questo proponiamo un percorso che preveda in primis la formazione di un gruppo di lavoro interno agli attuali soggetti aderenti, qui in Sardegna, al “Manifesto della Società della Cura”,
- Tale gruppo di lavoro avrà il compito di:
- Reperire e catalogare il materiale già esistente utile allo scopo,
- Individuare le realtà Singole e/o associate da coinvolgere nel lavoro
- Formulare delle “bozze” relative ai vari punti, da poter proporre come linee guida
- Organizzare i futuri lavori propedeutici ad un eventuale convegno.
Ipotesi di spese e relative coperture finanziarie dei progetti STA
- Tutto il lavoro propedeutico dovrebbe essere svolto in modalità remota con eventuali incontri da effettuarsi tramite piattaforma zoom che il gruppo del movimento della Decrescita Felice di Cagliari mette a disposizione gratuita
- La quantificazione delle spese relative ai punti C) 1 e C) 2 nonché B) 4 saranno oggetto di studio appropriato da attuare con tutti i partecipanti
- La metodologia di reperimento del budget necessario privilegerà l’autofinanziamento, tramite sottoscrizione volontaria, organizzazione di cene e/o eventi (quando sarà possibile, sperando che ciò possa avvenire a breve) con contributi volontari di artisti a noi vicini.
- Solamente qualora non si riesca a raggiungere la copertura si potranno cercare sponsorizzazioni compatibili con i progetti.
Progetti STA a lunga scadenza
Per quanto riguarda i progetti a lunga scadenza essi debbono essere la naturale conseguenza ed il coronamento di quanto portato avanti secondo i suggerimenti che abbiamo formulato nonché tutto quanto possa scaturire dalla prosecuzione del dibattito sul tema in oggetto. Per questo proponiamo, a coronamento della prima fase, la predisposizione di una serie di norme che vadano nel senso indicato Alcune di queste norme le abbiamo già anticipate tra i progetti a breve/medio termine (punto B2) riteniamo però che a giusto coronamento del lavoro svolto sino a quel momento si debba pensare a:
- Una proposta di legge quadro di iniziativa popolare di carattere regionale e/o nazionale che favorisca:
- Il processo di riconversione ecologica delle terre,
- Il riequilibrio dell’uso delle stesse
- la produzione locale sarda per evitare, almeno qui in Sardegna, l’importazione massiccia di prodotti ortofrutticoli,
- l’ingresso nel mondo agricolo di forze giovani,
- una redistribuzione del comparto quanto più capillare e vicina ai concentramenti urbani, al fine di favorire il consumo a km. 0
- l'attuazione del principio della terra a chi la lavora
- l'introduzione del concetto di Banca della Terra
Sicuramente visto il carattere originale della Sardegna, la sua insularità, la sua forte vocazione autonomista e la sua voglia di autodeterminazione, il lavoro da svolgere dovrebbe essere orientato verso una proposta di legge popolare a riguardante la sola Sardegna. Siamo però consapevoli che un obiettivo quale quello di una proposta di legge popolare è molto impegnativo. Raccogliere circa 100.000 firme (anche se ne servono 50.000) non è sicuramente una passeggiata, specialmente se consideriamo il numero relativamente esiguo della popolazione sarda ed il suo vasto territorio. Per questo credo che al di là del lavoro di ricerca delle giuste alleanze che permettano una presenza su tutto il territorio sardo, si debba prendere nella giusta considerazione l’ipotesi di spostare a livello nazionale tale obiettivo.
Documentazione Progetto Salvaguardia del Territorio e dell'Ambiente STA
- Decreto Legislativo n.228 del 2001 Modernizzazione Agricoltura
- Decreto Legislativo n.99 del 2004 Integrità Aziendale Agricoltura
- Autocertificazione Farine
- Autocertificazione Frutta Secca
- Autocertificazione Ortaggi Frutta
- Autocertificazione Partecipata Genuino Clandestino
- Autocertificazione Piante
- Comparto Zootecnico Tempi Di Crisi
- Mercato Contadino Zagarolo
- Disciplinare Mercato Contadino Zagarolo
- Legge Regionale 1978 N.440 Salvaguardia Della Terra
- Legge Regionale Liguria 2014 N.4
- La Nuova Sardegna Surigheddu Mamuntanas
Progetto Salute
Presentazione
Progetto Salute SdC gruppo MdF Cagliari Ispirandoci al Manifesto della SdC nazionale (sito web Società della cura) e al Manifesto Salute elaborato da Medicina Democratica, e tenuto conto delle peculiarità della Nostra Regione, la Sardegna, uniche in Italia, e per alcuni versi favorevoli, ci proponiamo una vigilanza attiva e una sorveglianza costante sui seguenti punti:
- Vigilare sulla corretta applicazione delle normative esistenti, nazionali e locali, riguardo ai siti e alle modalità di produzione degli alimenti essenziali, segnalando gli allevamenti intensivi (di terra e di mare), l'uso di pesticidi nell'agricoltura e tutto quanto si oppone alla possibilità di fruire di nutrienti sani prodotti in modo sostenibile;
- A questo riguardo, incentivare piccole e medie realtà locali che perseguono questi comuni obiettivi creando un processo di convergenza, se necessario fornendo supporto organizzativo.
- Funzionamento della Sanità Territoriale, evidenziandone le criticità e individuando i punti d'intervento, nell'obiettivo di rendere effettivamente accessibili alle persone i Servizi Sanitari del Territorio.
- Quanto alla prevenzione dell'inquinamento ambientale e all'impatto sulla salute umana, coordinarsi in modo unitario e convergente con le associazioni che già sorvegliano attivamente siti già noti, come l'area di Portovesme, la Saras di Sarroch, i siti militari e le discariche nucleari, e altri siti eventuali che dovessero essere segnalati;
- Favorire attraverso pratiche concrete tutte le iniziative a favore della fitness dei cittadini e degli stili di vita con regolari attività fisiche inserite nella Natura; favorire la creazione di ambienti urbani previsti per questo scopo quali parchi, arredo verde pubblico e privato, piste ciclabil, percorsi naturali, agricoltura urbana;
- Tutela della salute dei lavoratori, in particolare riguardo allo stress lavoro correlato, patologia riconosciuta di recente, per cui esiste apposita istituzione (SPRESAL Cagliari);
- Tutela della salute mentale in generale, ivi comprese le frequenti fonti di stress psicologico in ambiente familiare, fornendo supporto alle vittime di violenza domestica e favorendo percorsi di ricostruzione familiare;
Ci proponiamo di realizzare gli obiettivi elencati con un processo "dal basso" di coinvolgimento diretto dei cittadini, e con azioni che siano al tempo stesso iniziative culturali capaci di influenzare le istituzioni locali e le Comunità.
Studio di Fattibilità
Da fare.