Laghi

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Progetto Laghi

Laghi è il più piccolo Comune del Veneto con solo 120 abitanti, situato a nord della provincia di Vicenza in una valle ricca di abbondanti corsi d'acqua, confinante con i comuni di Folgaria e Terragnolo (Tn), Arsiero, Posina e Lastebasse (Vi). Elemento caratterizzante del paesaggio sono i due laghetti immersi nel verde e incastonati come due gemme nella valle del torrente Zara a ridosso del centro abitato, meta di gite domenicali per gli amanti della natura. Il centro comunale è situato in valle a 550 metri di altitudine e le diciannove contrade piccole sono sparse nel territorio che sale fino a 1850 metri. Paese di confine fino al primo conflitto mondiale, ha visto l’inarrestabile calo della popolazione emigrata all'estero nel primo dopoguerra in particolare verso terre lontane quali Australia e Argentina e nel secondo dopoguerra verso i poli industriali e artigianali dell’Alto Vicentino, portando i residenti dalle mille unità di inizio novecento alle 120 di oggi. Negli anni '60 è iniziato lo spopolamento vero e proprio con l'abbandono dell'agricoltura e dei pascoli che assieme al legname rappresentavano le uniche fonti importanti di sostentamento. Il bosco si è quindi ripreso il sopravvento sul territorio abitato. Oltretutto i rovi, insieme ai noccioli selvatici e alle sterpaglie, hanno ricoperto e compromesso i ricoveri del bestiame di mezza costa (i cosiddetti “Casoni”) e tutti i terrazzamenti in pietra ( “le Masiere”) che le generazioni precedenti avevano costruito con tanto sacrificio per strappare alla montagna qualche metro quadrato da coltivare. LAGHI PUO' RINASCERE: questo è il messaggio che vogliamo diffondere. Il nostro ambizioso obiettivo, umile nel modus operandi e nelle risorse che disponiamo, è il seguente: incrementare il turismo domenicale esistente aumentandone le potenzialità dal punto di vista qualitativo allungando i tempi di permanenza, recuperando esteticamente il territorio e le antiche attività tradizionali, sulla falsa riga di quanto è stato fatto a Pesariis in Carnia. Cerchiamo di creare innanzitutto nuova occupazione (sono previsti due posti di lavoro fissi con l'attività di allevamento del bestiame) e maggior benessere, due fattori che uniti insieme possono portare all'incremento demografico del paese. Come procedere: Recupero delle attività agricole e pastorali con l'allevamento allo stato brado di bovini da carne “linea vacca e vitello”. Si vuole iniziare possibilmente in forma cooperativistica, partendo a breve con una decina di capi, per arrivare nel prossimo quinquennio ai 100 capi, considerato un quantitativo ottimale sia per la quantità di pascolo sia per il commercio locale delle carni, ottenute dalla forma di allevamento non intensivo. Recupero delle coltivazioni tipiche di patate e fagioli, prodotti della zona già noti per la loro bontà (i famosi “gnocchi di Laghi” sono la specialità culinaria più rinomata), oltre alle noci e alle castagne, con una novità: l'inserimento della coltura dei “frutti di bosco”. Recupero dei sentieri esistenti che avvolgono la valle e di quelli che portano in alta quota verso il Trentino “Passo Coe” e verso il Monte Pasubio innesto con il Sentiero Europeo – E5” Riattivazione delle strutture artigianali di un tempo come la segheria funzionante con la forza dell'acqua; la vecchia centrale idro-elettrica, il caseificio “Caseo”, i forni a legna che ogni contrada aveva per il fabbisogno comune di pane e focacce (altra specialità locale), un vecchio mulino ad acqua (da cui prende il nome la contrada Mulini), la “calcara” ed il torchio

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