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Indice
Fattoria Sociale Coltiviamoci
Vorresti mangiare prodotti sani, non trattati chimicamente, in una fattoria sociale appena nata? Vieni a Tombelle di Vigonovo (Venezia), via Piovego 31, di fianco al Piovego. Se sei interessato ad avere i nostri prodotti appena pronti vieni (se non piove) il martedì/giovedì pomeriggio in via Piovego 31 a Tombelle di Vigonovo (VE) e chiama Laura (340.9149681) orario 14.30-18.00 (si accettano anche ordini).
Il Progetto
"ColtiviAMOci" è nato a febbraio 2015 da un gruppo di giovani grazie alla collaborazione con la Coop Olivotti di Mira. Abbiamo iniziato da poco a produrre ortaggi, piante aromatiche/officinali con metodi naturali.
Cos'è una Fattoria Sociale
È una fattoria tradizionale, o di allevamento di animali di vario genere, economicamente e finanziarriamente sostenibile, e gestita da una o più persone associate. L'azienda svolge la proppria attività agricola rispettando i principi dell'agricoltura sostenibile e vende i propri prodotti sul mercato ma può integrare il percorso produttivo agricolo con l'offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, riabilitativi, terapeutici,m formativi, occupazionali, rivolti alla comunità locale a favore di soggetti svantaggiati in collaborazione con istituzioni pubbliche del terzo settore.
Links
PROGETTO ‘BIO-FATTORIA SOCIALE’ “ColtiviAMOci” a Tombelle di Vigonovo (VE)
Dott.sa Naturalista Laura Torresin.
AGRICOLTURA SOCIALE
L’Agricoltura Sociale ha trovato una sua prima sommaria definizione, come specifica area di intervento delle politiche pubbliche, nella nuova programmazione dello sviluppo rurale. Nel Piano Strategico Nazionale (PSN) 2007-2013 essa è annoverata fra le “azioni chiave” dell’ Asse III, relativo al miglioramento della qualità della vita e alla diversificazione dell’economia rurale, con riferimento a entrambi gli obiettivi prioritari. Il Paese nel quale l’Agricoltura Sociale ha conosciuto il maggiore sviluppo è senza dubbio l’Olanda dove, a partire dagli anni Novanta, il fenomeno si è manifestato prepotentemente in termini di numero di iniziative, di auto-organizzazione e di supporto da parte delle istituzioni pubbliche, aspetto quest’ultimo certamente favorito dalla limitata estensione dei Paesi Bassi il cui territorio è paragonabile a quello di una regione italiana. Rispetto all’Italia si riscontra peraltro una significativa differenza: mentre infatti nel nostro Paese l’Agricoltura Sociale si é sviluppata essenzialmente nell’ambito del terzo settore e della cooperazione sociale in particolare, in Olanda il fenomeno si è sviluppato al contrario essenzialmente in aziende agricole private, le cosiddette “care farms“. Elemento decisivo per lo sviluppo delle care farms è stato infine il fatto che i servizi sanitari olandesi abbiano riconosciuto le imprese agricole come potenziali fornitori di servizi socio-sanitari e di integrazione sociale in favore di soggetti deboli e hanno avviato così convenzioni tra i sistemi di welfare locale e gli agricoltori prevedendo la possibilità che le strutture sanitarie acquistassero il servizio sociale direttamente dall’impresa agricola. In Germania, Francia, Danimarca e altri paesi l’Agricoltura Sociale ha lontane radici storiche che risalgono al XIX secolo, quando vennero fondate specifiche istituzioni per disabili, carcerati e altri emarginati sociali. L’ agricoltura sociale in Italia è una pratica recente che, attraverso iniziative promosse in ambito agricolo e alimentare da aziende agricole ma anche cooperative sociali, intende favorire l’ inserimento terapeutico di soggetti svantaggiati e al contempo produrre beni. Si tratta, in sintesi, di un vero e proprio strumento operativo attraverso il quale i governi regionali e locali - in maniera diretta o attraverso associazioni preposte -possono applicare le politiche del welfare in ambito territoriale, coinvolgendo una pluralità di soggetti giuridici, enti, aziende agricole e cittadini. La forma di aggregazione più comune che permette l'applicazione di queste politiche, è la cosiddetta "azienda agri-sociale" conosciuta anche come "fattoria sociaIe". Si tratta di una fattoria tradizionale, o di un allevamento di animali di vario genere, economicamente e finanziariamente sostenibile, e gestita da una o più persone associate. L'azienda svolge la propria attiva agricola o zootecnica per vendere i propri prodotti sul mercato ma lo fa in maniera “integrata” e a vantaggio di soggetti deboli (portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti, anziani, ecc.), residenti in aree fragili (montagne o centri isolati) ed in collaborazione con istituzioni pubbliche. Questo tipo di associazionismo sociale può essere definito anche "multifunzionale", poiché realizza varie attività tra cui percorsi terapeutici, riabilitativi e di reintegrazione dei soggetti interessati. L'attività degli operatori coinvolti in iniziative agricole socialmente utili (si pensi agli assistenti sociali, psicologi, educatori, operatori agricoli e zootecnici, ecc.) può essere declinata in diverse modalità. Sotto il profilo terapeutico e riabilitativo le attività più praticate sono le terapie assistite con gli animali (pet-therapy, ippoterapia, onoterapia) e quelle ortoculturali.
STRUTTURA
Il casolare con annessi campi sono situati in via Piovego 31 a Tombelle di Vigonovo, verso il canale Piovego (i campi si sviluppano fra via Piovego e via san Crispino) e ben si apprestano al tipo di attività multifunzionale. Il fondo rustico dispone di una superficie complessiva di 21.450 mq, dei quali 11.051 mq a vigneto, circa 9,000 mq a seminativo, 2.910 mq accatastati come sedime e pertinenza del fabbricato. Si prevede di affittare o comprare campi adiacenti se opportuno. La viabilità è ottima. Il fabbricato rurale posto all’estremità nord del fondo, è costituito dall’abitazione e da un annesso rustico adiacente che comprende magazzino, ricovero macchine e attrezzi, stalla, fienile, concimaia. L’abitazione di 204 mq è stata edificata negli anni ’40 e ristrutturata negli anni ’70, ed è composta al piano terra da 2 stanze, cucina, bagno e sala caldaia e 4 camere al primo piano (98 mq) più una soffitta praticabile (98mq). La cantina e il granaio misurano 60 mq, mentre la stalla e il fienile (175mq+487 di annesso).
IL PROGETTO
Il progetto di fattoria multifunzionale si realizzerà in collaborazione con la Coop sociale Olivotti di Mira. La casa è messa a disposizione di persone con svantaggio sociale e il progetto di multifunzionalità sarà portato avanti progressivamente grazie anche alla partecipazione a bandi regionali (P.S.R. e fondi sociali europei, finanziamenti di altra natura ecc.). Attualmente si sta procedendo alla ristrutturazione dell'edificio e breve le prime persone potranno abitarvi. A settembre sei giovani hanno iniziato un percorso di formazione chiamato “integrAttivo” finanziato dal fondo sociale presso la sede della Coop Olivotti di Mira (VE). Il percorso prevedeva lezioni pratiche e teoriche in aula nel campo dell'orticoltura biologica e dell'agricoltura sociale. Lo scopo era anche quello di avviare, a fine percorso, una start up di azienda agricola/cooperativa sociale agricola che possa occuparsi dei campi della fattoria e della organizzazione di eventi e ricerche legate all'agricoltura naturale, alla sostenibilità ambientale e in generale, alla valorizzazione di prodotti locali e sani. L’azienda agricola (primo step) chiamata “ColtiviAMOci” è stata istituita il 26 gennaio 2015 con l’idea di creare una cooperativa dopo circa 6 mesi, un anno. Attualmente si stanno coltivando i primi ortaggi. Attività legate alla fattoria multifunzionale: Sala primo piano:
- attività /corsi di formazione su tematiche agro ambientali e territoriali.
- Serate di informazione agro-alimentare e formazione consulenti in ambito agricolo/sociale.
- Conferenze su alimentazione naturale mediterranea biologica.
- "Museo dell'agricoltura" con foto e attrezzi della vita contadina di una volta.
- workshop sull'autosufficienza alimentare
- Laboratori creativi e didattici
Piano terra (cucina + sala ex-stalla)
- Degustazione di prodotti biologici di produzione propria.
- Corsi di cucina mediterranea, vegetariana, vegana.
- Laboratori creativi e didattici
- Corsi su piante spontanee commestibili e loro uso culinario (degustazione)
- Panificazione con pasta madre
- Trasformazione prodotti agricoli (PPL: piccole produzioni locali) : cucina con tavolo e macchinari in acciaio per la trasformazione alimentare.
Cantina
- vendita diretta prodotti produzione propria da agricoltura naturale senza prodotti chimici
spogliatoio/bagno.
- Essiccatoio piante aromatiche/officinali e produzione oli essenziali >/ul> Barchessa: >ul>
- birra artigianale
- stoccaggio dei prodotti agricoli, cella frigo
- botte per la vinificazione (da verificare se meglio metterla in cantina)
- rimessa attrezzi
- Animali (galline, capre?) in una stalla della barchessa
ATTIVITA’ AGRICOLE E SOCIALI
Alcune delle attività agricole e sociali che si potranno svolgere sono le seguenti:
- Attività in orto (“Orto-terapia*”) con la costituzione di un orto col metodo sinergico/permacultura* nelle adiacenze della casa (dove già prima si coltivava l'orto) e anche nella parte retrostante la casa. Si pianterebbero erbe aromatiche e specie di ortaggi (anche antiche) per l'autoproduzione e l'autoconsumo da parte dei fruitori della “casa”. [Definizione di “orto-terapia”: benchè il termine “ortoterapia” risulti fuorviante e inadeguato, è un metodo che consiste nell’incentivare e nell’affiancare la persona nella cura e nella gestione del verde, nella coltivazione di fiori, ortaggi ed altre piante. Prendersi cura di organismi vivi, possibilmente in gruppo, stimola il senso di responsabilità e la socializzazione. A livello fisico, sollecita l’attività motoria, migliora il tono generale dell'organismo e dell’umore, attenua stress e ansia. Scopi dell’ortoterapia sono anche l’acquisizione di abilità, autonomia e competenze, la stimolazione allo sviluppo delle capacità di interazione e partecipazione, il recupero e la valorizzazione delle parti sane dell’individuo].
- Cura degli animali (galline e capre)
- Costruzione di un forno in terra cruda per pane e dolci.
- Agricoltura biologica e Viticoltura: le vigne presenti già in campo, di qualità Merlot, sono state condotte senza l’utilizzo di pesticidi da se anni, così come i 2 campi padovani dove si stanno piantando ortaggi, aromatiche e mais marano e nel futuro altre varietà di cereali antichi (farro monococco, mais biancoperla ecc.) o canapa da olio/fibra(già piantata l’anno scorso). Si è pensato di togliere parte delle vigne più vecchie e piantare un piccolo bosco commestibile con meli e peri var. antiche e qualche serra. Il tutto è ancora in fase decisionale. Si è fatta già richiesta per la certificazione biologica ICEA.
- Vigneto, Orto
- Apicoltura: si potranno installare dalle 5 alle 10 casette per api per l'autoproduzione di miele, il surplus potrà essere venduto. Attualmente ci sono 3 arnie.
GESTIONE SOSTENIBILE – AGROECOLOGIA E PERMACULTURA
La gestione, quindi, seguirà regole di sostenibilità ambientale e alcune tecniche di permacultura associate ad agricoltura biologica e a principi di agro-ecologia (applicazione dei principi e dei concetti dell’ecologia all’agricoltura). Il termine 'permacultura” deriva dall'inglese “permaculture”, una contrazione sia di “permanent agriculture” sia di “permanent culture” dal momento che, secondo il coniatore del termine Bill Mollison: "una cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola sostenibile ed un 'etica dell'uso della terra ". La permacultura è un metodo per progettare e gestire tipi di versi di paesaggio in modo che siano in grado di soddisfare i bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo preservino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali. Oggi l’agroecologia propone un nuovo approccio multidisciplinare, intersettoriale e multiscalare agli studi del territorio e un percorso strategico e rigoroso per un nuovo rapporto campagna-città. Infatti, da una parte essa mette a disposizione una più attuale visione dell’agricoltura e dell’azienda agraria che influisce sulla messa a punto di strumenti gestionali, di monitoraggio e di pianificazione; dall’altra, offre una diversa prospettiva per ristrutturare le relazioni tra agricoltura e società. Per quanto riguarda il primo aspetto, quello più strettamente scientifico, l’agroecologia ha oggi come obiettivo primario la gestione sostenibile di tutte le risorse coinvolte nei processi di produzione agraria e la protezione del paesaggio (Bocchi et Al. 2012). Essa mette in evidenza, per esempio, l’importanza delle reti agro-ecologiche e sono molte le città che stanno progettando, al loro interno, nuovi assetti per potenziare queste strutture. Un altro dei maggiori interessi dell’agroecologia è l’agrobiodiversità, considerata una componente primaria degli agroecosistemi e una fonte di servizi ecosistemici (MEA 2005). Il luogo sarà “aperto alla comunità locale”, disponibile ad ospitare associazioni per vari eventi (per adulti e bambini), sia come vendita diretta dei prodotti. La fattoria multifunzionale appoggia le finalità del Parco Agro-Paesaggistico Metropolitano di Padova che si sta cercando di costituire grazie ad un processo partecipato con la cittadinanza. Alcune finalità del Parco infatti sono:
- Arresto della dispersione insediativa e del consumo di suolo
- Biodiversità e rete ecologica
- Sicurezza e sovranità alimentare
- Orientare l’agricoltura verso la multiproduttività e la multifunzionalità
- Ritorno alla terra: nuove economie e nuova occupazione
- Paesaggio, beni culturali e qualità dell’abitare
- Fruibilità pubblica del territorio rurale
- Partecipazione dei produttori e degli abitanti
BIBLIOGRAFIA
- Bill Mollison, Reny Mia Slay. 2007. Introduzione alla Permacultura , AAM Terra Nuova Edizioni.
- R.Finuola, A.Pascale.2008. L’agricoltura sociale nelle politiche pubbliche. INEA
- S. Bocchi, M. Maggi. 2014. Agroecologia, sistemi agro-alimentari locali sostenibili, nuovi equilibri campagna-città. Scienze del territorio.