Q501: differenze tra le versioni

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Versione attuale delle 22:13, 27 mar 2016

L'ex Foro Boario di Padova visto dall'alto
Foro Boario Macello di Padova
Foro Boario Macello di Padova

Costruito circa 40 anni fa il foro boario di Padova è un enorme struttura realizzata dall’architetto Giuseppe Davanzo, che a circa un km e mezzo dal centro cittadino di Padova rimane oggi come una colossale opera inutilizzata e dalle potenzialità enormi. Si tratta della zona Ex-Macello di Corso Australia, adiacente un tratto della tangenziale ovest che porta al casello autostradale di Padova Ovest (A4 Milano-Venezia), vicinissima allo stadio di calcio Euganeo (40 milioni€ circa per la costruzione) e ad un grande teatro tenda (GEOX). L'area comprende la struttura oggi fatiscente dello ex Macello con grandi serre adiacenti, e una struttura minore usata come laboratori e uffici. L'idea originale di questo restauro e le linee del progetto esposto su ortosociale derivano dalla collaborazione con Carlo Bettio di "Orto a Quadretti" (Parco di Rubano a Padova) e di Viviana Ferrario (IUAV, Architettura Venezia) che hanno presentato il 19 ottobre 2012 un progetto di restauro dell'area ex Foro Boario Padova a Torino al convegno "Il Salone del Gusto" di Slow Food. Per noi padovani sarebbe bello trasformare l'ex Foro Boario di Corso Australia, l'opera mirabilis dell'architetto Giuseppe Davanzo, in una struttura simile a questa di Home Farm a Singapore. Magari inserendola in una cupola geodetica ad altissima tecnologia con regolazione del clima interno. La "comunità" di anziani dovrebbe essere di tipo intergenerazionale, con scambi di prodotti bio e di lavoro nella struttura con giovani e meno giovani. Utilizzando la struttura-serra come orti urbani aperti a studenti, anziani, immigrati, residenti nel centro storico di padova, che si trova a pochi minuti di bicicletta dall'ex Foro Boario. Dalla carne alle verdure.

Proposta di un Nuovo Paradigma Metropolitano

  • Riutilizzo di un esempio di architettura industriale diventato per l'abbandono un nonluogo, un Rifiuto Urbano
  • Contenimento dell'inquinamento della tangenziale con fasce boscate e coperture ad hoc
  • Sviluppo della mobilità leggera con piste ciclabili/pedonali da ex Macello verso il centro città
  • Sinergie con il teatro-tenda GEOX, lo stadio di calcio Euganeo, la tangenziale: Giovani, Sport, Musica, Spettacolo, Turismo

Interfaccia Logistica & Culturale tra Città e Campagna

  • Mercati e Mercatini della Terra di Slow Food Terra Madre
  • Coordinamento GAS e CSA padovani
  • Centro di eccellenza e certificazione del Made in Padova
  • Strutture:
    • Orti/giardini pensili
    • Mulino e Forno a legna
    • Magazzini e Silos
    • Ristorantini
    • Serre
    • Conservazione, essicazione, trasformazione agroalimentare
    • Iniziative formative e culturali su biodiversità, autoproduzione sementi, sovranità alimentare, orticoltura, agricoltura organica, EATALY (Eat Italy), dietetica

High Tech sostenibile

  • Produzioni energetiche: fotovoltaico, solare, eolico, biomasse da cippato, biogas da sfalcio dei fossi e altro (studio di VenetoAgricoltura, utilizzo della bolla di acqua calda a 25 C° che sta sotto l'ex Macello
  • Riciclo acqua piovana
  • Riutilizzo grandi serre già agibili
  • FAB-LAb (Fabrication Laboratories) e Makers sul principio More with Less

Organizzazione

  • Comunità operativa concentrata spazialmente per permettere rapporti faccia a faccia
  • Strutture nidificate con Associazioni e Gruppi dentro le altre Associazioni e Gruppi
  • Contatti avviati:Coordinamento GAS padovani, Slow Food
  • Contatti da avviare: VenetoAgricoltura, Teatro Tenda GEOX, Amministrazioni pubbliche, Confederazioni di Categoria

La proposta del DES Distretto di Economia Solidale di Padova

Un Distretto di Economia Solidale a Padova. Il DES (Distretto Economia Solidale) di Padova si inserisce all’interno di un progetto su scala nazionale di integrazione delle molteplici esperienze di economia sociale, solidale e sostenibile, denominato Rete di Economia Solidale (RES). Il percorso del progetto prevede l’attivazione di reti locali di economia solidale, denominati “distretti”, come passaggio fondamentale per la costruzione di una futura rete italiana di economia solidale. Il DES Padova si propone in particolare di stimolare il confronto e il dialogo fra gli attori dell’economia solidale di Padova, di promuovere e supportare progetti concreti di collaborazione ed economia solidale, che coinvolgano i soggetti dei settori economici interessati. Ad oggi costituiscono il DES Padova le seguenti associazioni: Altragricoltura Nordest, ASU, AIAB Veneto, Coop. El Tamiso, ACS, Legambiente Padova, Angoli di Mondo, Fratelli dell’Uomo, Manitese Padova, Facondo, Bio Rekk, Mellarius Apicoltura, Git Banca Etica. Il progetto DES nasce dalla lunga esperienza, ormai quasi decennale, del GAS Ciclo Corto come luogo di incontro tra i produttori locali ed oltre 450 nuclei familiari iscritti al gruppo. La sede operativa del GAS, già luogo di incontro, formazione e sensibilizzazione su tematiche di economia solidale, è situato presso l’ex-Foro Boario di Corso Australia. L’area, degradata dal suo essere pressoché inutilizzata nella sua immensa cubatura, ha ricominciato ad essere spazio di socialità in seguito alle iniziative del GAS. Di seguito la proposta completa del DES di Padova sull'ex Foro Boario di Corso Australia:

Il progetto DES

Si propone il recupero integrale dello stabile di Corso Australia 61, attraverso la condivisione del vasto spazio (si parla di oltre 1000 metri quadri) che giace abbandonato dopo la chiusura della Cassa di Risparmio avente un tempo sede in quel luogo. Un volume così ampio permetterebbe la stabilizzazione di tutti quegli enti e quelle associazioni dedite allo sviluppo di forme di “altra economia”, capaci per loro natura di essere portatrici di responsabilità sociale e di uno sviluppo delle relazioni e di un uso consapevole del territorio. L’auspicio è che, così come nelle dinamiche tipiche del distretto, la connessione e relazione di esperienze economiche tra loro consimili possa caratterizzare in un senso preciso questo spazio urbano ora inutilizzato (anche se molto ben connesso con la città attraverso una pista ciclabile che conduce fino in centro storico, ed un’importante arteria a scorrimento veloce). Lo spazio si compone di due piani: una grande area comune al piano inferiore, capace di ospitare dibattiti, conferenze, concerti, proiezioni, esposizioni ed altre iniziative di carattere attrattivo; un piano superiore diviso in uffici capace di ospitare tutte le realtà aderenti, concedendo ad ognuna di esse la dovuta indipendenza per permetterne lo sviluppo e la valorizzazione. All’esterno dello spazio è presente un parcheggio di vaste dimensioni, solo parzialmente utilizzato dal “Teatro Geox” durante i propri spettacoli. Tale spazio potrebbe, senza subire modifiche, essere destinato a parcheggio scambiatore, affiancato ad un servizio di bike-sharing, un parcheggio per biciclette e ad una ciclofficina.

Interfaccia tra Padova e l'area metropolitana

L’effetto atteso è, oltre alla promozione di un diverso modo di intendere gli scambi economici ed un volano per i singoli soggetti economici inseriti nel progetto, un recupero dell’area urbana circostante per la comunità padovana, che ora la vive come uno spazio di margine, una frattura nel tessuto cittadino. Tale trasformazione potrebbe, al contrario, farne una delle porte principali della città, aiutando nel progetto di trasferire ai margini il traffico veicolare, favorendo forme di mobilità più rispettose dell’ambiente, della salute dei cittadini e meno pericolose. Il progetto nel suo insieme vuole contribuire a:

  1. Soddisfare il bisogno alimentare valutando non solo l’aspetto economico, ritenuto in ogni caso fondamentale, ma anche la salvaguardia della nostra salute e dell’ambiente.
  2. Favorire lo sviluppo comune di una mentalità di consumo responsabile e critico, attenta ai bisogni reali.
  3. Consentire rapporti di scambio e contaminazione tra consumatori, produttori e promotori di servizi, capaci di aumentare la coscienza del singolo del proprio essere cittadino e la consapevolezza dell’impatto del proprio stile di vita.
  4. Favorire l’aggregazione e la solidarietà tra individui, soprattutto giovani, come occasione di scambio culturale e d’informazione, per l’organizzazione di eventi di comunicazione sociale, di diffusione di pratiche di consumo critiche e ragionate.
  5. Favorire la mobilità sostenibile attraverso un uso maggiore e più sicuro di mezzi di trasporto quali la bicicletta od i mezzi pubblici.
La zona dove sarebbe inserito il DES, Corso Australia
Foro Boario di Padova Progetto DES
Lo spazio DES e Altragricoltura visto dall’alto. Contornato in rosso lo spazio previsto per il DES
Foro Boario di Padova Progetto DES
Visione laterale sinistra dello spazio
Foro Boario di Padova Progetto DES
Visione laterale destra dello spazio
Foro Boario di Padova Progetto DES
Visione frontale dello spazio
Foro Boario di Padova Progetto DES
Sintesi Progetto DES
Foro Boario di Padova Progetto DES

Le altre proposte

Sono facilmente integrabili tra di loro, anzi sono tutte necessarie per dare senso compiuto al progetto. Se vengono esclusi i veti incrociati derivati dall'appartenenza ad un qualsiasi partito.

Il progetto di Bepi Contin, Andrea Colasio, altri

Il progetto di un gruppo di Architetti e assessorato cultura del Comune di Padova

Proposte di Legambiente, Giovani Democratici, PDL

La proposta generale nel 2008 di:

I giovani democratici tramite il consigliere Vincenzo Cusumano avevano proposto nel 2011 di farne

Qui invece il parere dell'opposizione al sindaco Zanonato in consiglio comunale a Padova:

Un progetto di due studenti IUAV

Bazaar al Foro Boario Macello di Padova

Qui si trova la mappa della location ed una interessante proposta architettonica di reinserimento urbanistico della struttura nel tessuto vitale della città di Padova:

Questa proposta si integra molto bene con quella precedente di un polo del divertimento giovanile e soprattutto con quella di un nuovo paradigma metropolitano.

Foro Boario Macello di Padova

Orti Alti