Cinema12
Da Ortosociale.
Allacciate le cinture
Di Ozpetek. Vi ricordate Helen Hunt, terapista sessuale in "The Sessions", una storia vera dove viene curato uno scrittore/poeta fervente cattolico, impossibilitato dalla sua poliomelite ad avere rapporti sessuali? Nel film di Ozpetek non ci sono problemi di tipo sessuale, ma di un tipo più serio, il cancro. La protagonista scopre di avere un cancro al seno, in fase avanzata, ha due figli, un marito (nella realtà-finzione-televisiva un ex tronista di Maria De Filippi). La cura inaspettatamente proposta da Ozpetek è l'amore, in tutti i suoi aspetti, da quello vissuto nel lettino di ospedale con il pesante tronista sopra e la paziente devastata dal cancro sotto, agli amori famigliari, a quelli filiali, a quelli amicali, variamente intessuti, tutti i tipi di amore. Ma quello più potente è forse l'amore sessuale vissuto come fondante della relazione di coppia-matrimonio da Elena e Antonio. Sullo sfondo di un mediterraneo infinito e liberatorio, caldo e culla di ogni civiltà. Siamo nella Puglia di Vendola (nella produzione c'è la Apulia Film Commission, oltre alla RAI), ma il cancro non è dovuto alla ILVA di Taranto perchè siamo a Lecce. La vivace imprenditoria locale di Elena e del suo simpatico amico gay Fabio sistemano in modo creativo una antica postazione di benzinaio degli anni '50, dove i clienti, tra cui il sindaco della città, sorbiscono i loro caffè o cappuccini con alle spalle il traffico tranquillo di una città del Sud italiano. Viene del tutto trascurata la piccola officina meccanica di Antonio, classificato ufficialmente come buzzurro, omofobo, cripto-razzista, macho. Ma Antonio si riscatterà quando ascolterà con partecipazioen affettiva la dolorosa storia di Fabio e del suo amore gay per il fratello di Elena. L'intreccio potrebbe continuare con una relazione mediterranea tra Fabio ed Antonio. Ma tutto viene magicamente sospeso in un finale/non finale, in un flash forward che è anche un flash back. Vivrà o morirà la bella Elena? La trama la trovate qui: