Fisica05

Da Ortosociale.

Stephen Hawking e i marziani

26 aprile 2010 - Dice Hawking: “Di alieni chissa quanti ce ne sono. Ma è meglio tenersi alla larga da loro. Faremmo la fine dei nativi americani dopo la sbarco di Cristoforo Colombo. Un incontro devastante. Con cento miliardi di galassie conosciute, con centinaia di milioni di stelle ciascuna, esiste la possibilità che civiltà molto più evolute della nostra raggiungano la Terra.” Ma secondo Hawking meglio evitarlo. Il radioastronomo Frank Drake, che già nel 1960 cercò di captare segnali intelligenti dallo spazio, sostiene una tesi diversa: i cattivi si autodistruggono appena raggiungono un alto livello tecnologico, come faremmo noi oggi con la bomba atomica. Per questo sopravviverebbero solo gli alieni buoni secondo una specie di selezione darwiniana a livello cosmico. Intanto prosegue il programma SETI (Ricerca di Intelligenze Extra Terrestri) di cui è portavoce il fisico Paul Davis, con il compito di elaborare una risposta in caso di contatto.

Nota di ortosociale.org

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Va senz'altro tenuta nella massima considerazione la raccomandazione di Stephen Hawking, che sicuramente ha molti più elementi di informazione di noi e che applica il sano principio di precauzione. Lo stesso che si consiglia di applicare verso gli OGM: meglio evitare finchè non è dimostrato il contrario. La teoria di Frank Drake invece sembra semplicistica: come è possibile soltanto immaginare un tipo di civiltà di gran lunga più evoluta di quella terrestre attuale? Come si potrebbe ridurre nei parametri buono-cattivo, già peraltro molto discussi all'interno di questa civiltà terrestre??? Alcuni sostengono che queste civiltà extraterrestri siano già entrate in contatto con la terra e con i terrestri che li hanno venerati come “dei”. Tra i principali i sumeri che adoravano gli Anunnaki, dei del cielo, simili a quelli posteriori della Bibbia (gli elohim) ed a quelli del pantheon greco (Giove, Mercurio, Apollo, etc). Secondo tali mitologie sarebbero stati proprio tali “dei” a creare l'uomo così come lo conosciamo, impastandolo con la “argilla” di questa Terra e con parte del proprio “sangue”. Quanto fosse complessa la società di questi dei, che rientra molto di più nello schema di Stephen Hawking che in quello ottimistico di Frank Drake, lo si deduce dal poema di Atrahasis o poema del Grande Saggio. Mi sia consentito un ultimo commento. Quale motivo potrebbe spingere alcune di queste civiltà a prendersi cura dei terrestri? Per aiutarci? E se fossero stati loro a manipolare la nostra genetica come raccontano i miti? Dunque per quale motivo? E' difficile dirlo. Confrontando il nostro rapporto con loro e il nostro rapporto con specie indifese sulla terra (scimmie, cavie, drosophila melanogaster), uno dei possibili motivi sarebbe: la sperimentazione genetica, culturale, spirituale. Con altre civiltà, ancora più evolute, che stanno a guardare, alle LORO spalle, quelle che sperimentano. Sapendo che il vero grande esperimento cosmico è la NON INTERFERENZA.

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