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Da Ortosociale.
Per Agricoltura Open Source intendiamo una agricoltura dove sia possibile scambiare sementi, pratiche, conoscenze, prodotti, in un regime economico misto o ibrido che veda affiancati e sinergici il tradizionale settore di mercato con il settore delle imprese Open Source, dei neo-contadini, delle imprese sociali. Obiettivo politico della Agricoltura Open Source è una tendenziale autonomia alimentare regionale.
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Open Source
Per "Open Source" si intende una pratica di condivisione delle conoscenze sperimentata con successo nella produzione di software (programmi informatici) e di recente anche nella produzione di macchinari e tecnologie (il cosiddetto "hardware"). La condivisione della conoscenza è regolata da legge severe come la GPL (General Public License, arrivata alla versione 3 e considerata della massima efficacia) o la più recente licenza Creative Commons, più sofisticata e granulare. Queste regole definiscono gli aspetti economici e culturali dei beni comuni rappresentati dalle innovazioni scientifiche, tecnologiche, culturali, economiche. Le relazioni riguardano tre gruppi di reti:
- le corporazioni o le imprese di mercato tradizionali (capitalistiche, orientate al profitto)
- le comunità Open Source in tutta la gamma delle loro attività produttive: dal gioco, all'arte, all'agricoltura
- i consumatori destinatari finali dei beni servizi culturali, alimentari, tecnologici a loro destinati
In queste reti i consumatori diventano tendenzialmente dei produttori-consumatori ovvero dei prosumer, partecipando al processo produttivo fino a diventare (tendenzialmente) dei co-progettisti. In queste reti di relazioni sistemiche si modificano i processi cognitivi sociali:
Esperienze reali del mondo Open Source
Si noti bene che Open Source non significa solo gratuito o free. Open Source dà al consumatore la possibilità di conoscere l'intima struttura del bene servizio che usa. Da tempo IBM, una delle maggiori corporazioni dell'informatica, appoggia il progetto Open Source Linux (la parte centrale o "nucleo" di un sistema operativo informatico). Oggi, grazie anche a questo appoggio tra il mondo tradizionale delle corporazioni orientate al profitto ed al mercato e imprese spontanee di ricercatori, studenti, informatici, il "nucleo" Linux gira su 9 server su 10. Nel campo dei personal computer, dominati da Microsoft, il nucleo Linux si va inesorabilmente affermando, partendo dall'alto (grandi server Internet) e dal basso (tablet, cellulari di ultima generazione con Android). Assistiamo dunque ad una fusione già operante tra una parte dell'economia capitalistica tradizionale e un nuovo tipo di economia che potremmo chiamare "Open Source" basata sulla condivisione delle conoscenze. Questa condivisione implica da parte dell'utente finale la responsabilità di mantenere, sviluppare, e personalizzare il bene/servizio. La proposta di una "Agricoltura Open Source" si inquadra dunque in quella più ampia di una "Economia Open Source" ibrida con una parte dell'economia tradizionale.
Esempio di Agricoltura Open Source
La cooperativa agricola biologica Iris nasce nel 1978 in provincia di Cremona con quindici soci, tutti figli di agricoltori locali. La cooperativa diffonde gratuitamente la sua conoscenza, estremamente complessa, di agricoltura biologica a molti piccoli coltivatori indipendenti. Nel frattempo Iris acquista una piccola fabbrica di trasformazione del frumento in pasta, in breve un piccolo pastifico con 25 dipendenti, efficiente e pulito come un laboratorio giapponese. I lavoratori, essendo signore di una certa età in vista della pensione, optano per un rapporto di lavoro dipendente anzichè diventare soci della cooperativa. Ma il pastificio afferma ed accresce la sua produzione affermandosi nel crescente mercato del biologico e dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale). Molti dei piccoli agricoltori convertiti al biologico diventano i "fornitori" di frumento bio per il pastificio Iris. Sociologicamente, vediamo in questa breve "case story" la diffusione di conoscenza gratuita "aperta" (open). Vediamo il costituirsi di una comunità di coltivatori bio che si intreccia tramite Iris con una comunità di consumatori bio orientata su precise regole eque e solidali. Vediamo il decentramento della produzione (come avviene anche nella economia tradizionale con l'indotto Fiat, i lavoranti su commissione per il Fashion, il franchising Benetton, e tanti altri) ma con regole diverse dalla gestione monopolistica, capace di abbandonare i piccoli produttori per emigrare in Cina, in Vietnam, in Polonia o Romania. Vediamo soprattutto l'emergere di una economia ibrida, dove il calcolo di mercato di un giusto prezzo e la ricerca della massima efficienza, rimangono all'interno di precise regole comportamentali verso gli individui e la società nel suo complesso.
Esempio di Agricoltura Scientifica
La medicina tradizionale e la medicina tout court usavano ed usano la natura e le sostanze vegetali per curare ogni tipo di male. La prevenzione delle malattie sta, come tutti riconoscono, nello stile di vita e soprattutto nella alimentazione. Con un corpo che è identico a quello dei nostri antenati cacciatori-raccoglitori uno dei maggiori pericoli per la nostra salute è l'inquinamento. L'agricoltura biologica può fornire rimedi anche a questo pericolo, ed abbinata ad una alimentazione (biologica) favorire il nostro benessere psico-fisico. Aboca Spa, Società Agricola, fornisce medicinali derivati dalla coltivazione biologica e OGM-Free di circa 1000 ettari di terreno. I suoi laboratori di ricerca sperimentano nuove cure adatte ai pericoli di cui sopra. Aboca è attiva oltre che sul piano della ricerca farmacologica naturale anche su quello della ricerca culturale ad ampio spettro, per la definizione di un nuovo paradigma del rapporto uomo/ambiente. Vedi:
Anche nella alimentazione umana si dovrebbe cominciare ad usare un approccio scientifico. Si potrebbero proporre diete adatte alle varie fasi di età, clima, contesto ambientale, monitorare la loro salubrità in relazione alla presenza di pesticidi e di altre sostanze di sintesi, etichettare l'uso di alimenti provenienti da filiere prive di OGM, come purtroppo non avviene nel caso della carne in cui viene spesso usata la soia transgenica OGM, comune in USA e Argentina, senza segnalazione in etichetta.
Le Sementi, il primo target del paradigma Open Source
Gli agricoltori si sono sempre scambiati le loro esperienze, su base locale, condividendo le nuove varietà nella loro diversità di aspetto, di resa, di robustezza, di feeling, di qualità organolettiche. Era un mondo totalmente Open Source che si estendeva su ampie fasce territoriali omogenee. Oggi le sementi sono in gran parte brevettate e il brevetto è una pratica Closed Source. Anche il loro controllo e la loro riproduzione sono in mano a poche potenti multinazionali che hanno più facilità di accesso alle commissioni istituzionali di decisione politica. Chi si batte in prima persona per una libera diffusione delle sementi e delle conoscenze pratiche che esse convogliano è Vandana Shiva, ecofemminista indiana. In Italia l'agronomo toscano Riccardo Bocci rappresenta la rete Semi Rurali che difende questa libertà di scambio, di conoscenza, di utilizzo agricolo delle varietà rurali che consentono una vera biodiversità:
Riorganizzare il settore delle sementi su base Open Source è il primo passo necessario allo sviluppo di una agricoltura biologica estesa agli agricoltori di professione, agli agricoltori multifunzionali (part time), agli agricoltori urbani, un settore nuovo in piena espansione di circa 2 milioni di persone attive. Questo target dei "nuovi contadini" è già stato avvistato dalla Bayer, e da altri, per la sua linea di prodotti biologici. I "nuovi contadini" sono un bell'esempio di prosumer di prodotti alimentari e il primo target dei prodotti medicinali naturali per aziende come Aboca. Il progetto SOLIBAM (Strategies for Organic and Low-input Integrated Breeding and Management - Strategie integrate di miglioramento genetico e tecniche agronomiche per l'agricoltura biologica e a basso impatto - 2010-2014) è supportato dalla Commissione Europea attraverso il VII Programma Quadro per lo sviluppo della Ricerca e della Tecnologia. Adotta 10 Concetti. Il Concetto 10 è la ricerca partecipativa, assonante con il concetto qui proposto di Open Source: "La ricerca partecipativa mette insieme diversi attori che condividono una visione comune dei concetti, metodi e mezzi necessari per disegnare e sviluppare nuovi sistemi alimentari basati su una forte interrelazione tra sapere scientifico multidisciplinare e conoscenze degli agricoltori. La ricerca-azione è portata avanti insieme dai diversi attori in tutte le sue fasi, dal suo concepimento alla disseminazione". I 10 Concetti SOLIBAM sono:
- Resilienza (capacità di risposta ad una perturbazione)
- Resistenza/Robustezza (resistenza a malattie e competitività verso le infestanti)
- Diversità funzionale (utilizzo di biodiversità costituita da geni/organismi/habitat multipli e diversificati)
- Stabilità produttiva (rendimento regolare in ambienti diversi)
- Adattamento specifico (è in alternativa alla "ampia adattabilità" oggi dominante)
- Colture consociate (diverse colture nello stesso tempo e nello stesso campo)
- Sostenibilità (preoccupazione per le generazioni future)
- Processi evolutivi (marcatori per mappare l'evoluzione dei tratti agronomici e qualitativi)
- Qualità organolettica (tiene conto di ogni sensazione indotta dal cibo)
- Ricerca partecipativa (per aumentare la biodiversità, la performance dei sistemi alimentari, la qualità dei prodotti)
E' di per sè evidente che questi stessi concetti andrebbere estesi dal settore primario della agricoltura al settore secondario della produzione industriale manifatturiera ed al settore terziario dei servizi, con le opportune varianti. Esempio: "Processi Evolutivi" significa, nella produzione di cellulari o di software, studiare il ciclo di vita del prodotto in funzione delle esigenze dei consumatori e dell'ambiente. La Ricerca Partecipativa è il paradigma Open Source.
Agricoltura Urbana e Periurbana
L'ordine degli architetti veneto ha di recente proposto un Manifesto per la Rigenerazione Urbana, delle periferie ma anche dei centri storici, che rivaluti il verde, il paesaggio, il risparmio energetico, l'agricoltura urbana e periurbana, le relazioni umane e con l'ambiente naturale-artificiale. Attraverso la progettazione di Parchi Agrari-paesaggistici Metropolitani, di una nuova mobilità, la città sia come centro storico sia come tessuto periferico ridiventa un organismo vivente che scambia sostanze con la campagna circostante rivitalizzata dalla Agricoltura Multifunzionale. Questo significa un immediato "Stop al Consumo di Suolo", come richiesto dal Manifesto, una attiva partecipazione dei "cittadini" ad un Community-based planning, lo sviluppo di iniziative integrate di cohousing, coworking, maker's lab.
Tecnologie Open Source al servizio della Agricoltura
Sempre nel contesto della Agricoltura Multifunzionale, le nuove tecnologie che hanno una base di Software Open Source, quali l'Internet delle Cose o Fabbrica 4.0, modulabili con Hub di Maker's Lab urbani o periurbani, potrebbero contribuire alle esigenze della Agricoltura Open Source con tutta una serie di prodotti e servizi, elencati di seguito:
- AgroBots i robots per l'agricoltura
- Open Source Ecology
- tecnologie per la progettazione, costruzione, manutenzione, di macchine e impianti per la coltivazione biologica, il corretto uso del suolo, la sua fertilità, la gestione delle acque, la produzione di strutture intelligenti (serre open source, allevamenti mobili semi-bradi, recinzioni, trattamento delle biomasse, etc)
- servizi per il monitoraggio biologico della coltivazione e produzione degli alimenti, il loro stoccaggio, la loro trasformazione
Conclusioni
L'agricoltura biologica Open Source diventa al tempo stesso una attività "Labour Intensive", "Technology Intensive" e "Social Intensive" (fitta rete di relazioni e di scambi di conoscenza). Cade lo stereotipo di una agricoltura come mera attività manuale-meccanica e si afferma una Agricoltura Multifunzionale ad alto livello culturale (paesaggistico e turistico), didattico (scienza della vita e del rapporto con la Natura per piccoli, adulti e anziani), sociale (recupero dei disagi derivanti dalla vecchia urbanizzazione), produttivo (tecniche biologiche come complessa scienza della vita) e di trasformazione (tecniche alimentari e catena del prodotto fresco). La agricoltura si candida come la principale attività "economica", dove per economia si intende la complessa rete di interazione sociale con l'ambiente capace di garantirci la sopravvivenza fisica e culturale sul lungo periodo.