Sociologia15
Da Ortosociale.
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Premessa
Queste considerazioni andrebbero discusse con conoscenti, famigliari, amici, compagni di idee. Riguardano la previsione ragionata di una situazione difficile, complessa, assolutamente "originale": le conseguenze della globalizzazione. Istintivamente la reazione umana corretta dovrebbe essere quella di "tenersi stretti", stringersi assieme, aiutarsi. Ma è anche importante valutare razionalmente questa nuovo scenario. Senza dogmatismi ma cercando di mettere in relazione tutti gli aspetti del quotidiano, della nostra esperienza giornaliera. Non hanno importanza i termini o i riferimenti "accademici". Non fatevi disturbare da questi formalismi e cercate di relazionare questi discorsi con la esperienza pratica quotidiana. Ogni feed-back è il benvenuto.
La fonte dei dati
I dati che sto usando sono quelli di Immanuel Wallerstein, commento 280, titolato "L'Europa sta Implodendo?", del 1 maggio 2010; importante anche l'altro commento di IW, il n.283 del 15 giugno 2010, titolato "Scelte impossibili all'interno della Depressione Mondiale". I due commenti sono tradotti in italiano.
Questi sono tutti i commenti di Immanuel Wallerstein tradotti in italiano
Questo è il commento 280: L'Europa implode?
Questo è il commento 283: La crisi economica mondiale
Istituzioni, stati-nazione, sistema-mondo
La situazione del Belgio come "precursore" delle generale crisi europea era stata evidenziata da IW già al 1 maggio 2010. E' stata confermata ieri 6 settembre dal giornale radio di RAI3. La frammentazione degli stati nazionali che fanno parte della Unione Europea è dovuta a fenomeni di disgregazione statale. In Italia questo è evidente con la Lega Nord e il suo programma apertamente secessionista, il separatismo Sardo (in forte ripresa), il malessere del Sud stretto tra la mafia e uno stato colonialista. Come spiega IW la propagazione del germe "Belgio" potrebbe avvenire con questo meccanisco di diffusione: se si separano in due o tre tronconi (nel caso del belgio i tronconi sono tre: Valloni, Fiamminghi, la capitale Bruxelles) paesi come il Belgio o l'Italia, che fanno parte della UE, i tronconi NON riusciranno a coabitare in un organismo "statale" o "semi-statale" più ampio e disorganizzato come la UE. Le cause storiche. IW accenna in breve nel caso del Belgio, in modo però emblematico e molto acuto, alle cause storiche che stanno portando a questa disgregazione. In breve: Gli stati nazione e le varie associazioni internazionali, come la Unione Europea, sono costruzioni del tutto artificiose e artificiali proposte nel tempo da "potentati" quali gli Asburgo, Napoleone, l'Impero britannico, la Chiesa Cattolica, IL COLONIALISMO OCCIDENTALE EUROPEO E STATUNITENSE, etc. etc. Queste costruzioni non corrispondono alle affinità elettive o alle etnie, o alle miscelazioni culturali-pratiche che si sono venute consolidando AL DI SOTTO DELLA CROSTA STATALE-ISTITUZIONALE. Queste Gemeinschaft (comunità) popolari riemergono come magma che cerca la sua strada verso la superficie. Il 1848 è stato un discreto esempio storico di questo ribollire. La decolonizzazione (anni 1960) pure. La costruzione dell'unità di Italia è un altro esempio storico di questa artificiosità artefatta.
Depressione economica mondiale
Altro elemento concomitante di questa crisi "istituzionale" è la DEPRESSIONE MONDIALE, che inutilmente si cerca di nascondere. Vedi il Commento 283. In breve tutti gli stati, ad eccezione forse della Cina Popolare, stanno accumulando DEBITI, finanziariamente. In senso lato l'intero sistema-mondo sta accumulando debiti. La Cina potrebbe rilanciare in parte lo sviluppo promuovendo la sua crescita interna, la crescita dei consumi interni, ma questo porterebbe a delle incognite sociali (la richiesta di democrazia e diritti sindacali, vedi Tien An Men 1989) che l'attuale oligarchia del Partito Comunista Cinese non è in grado di affrontare politicamente e ideologicamente. La scelta dei carri armati a Tien An Men è stata una scelta obbligata, dal loro punto di vista.
Tutto ciò senza minimamente considerare i LIMITI AMBIENTALI e il degrado dell'ambiente: vedi le inondazioni in Pakistan (20 milioni di persone coinvolte), in Australia, in Francia (agosto-settembre 2010).
In queste situazioni di crisi ognuno pensa per sè. Si è visto in UE con la crisi finanziaria del 2008 (siamo nel 2010 e ci siamo ancora dentro). Si vede in Italia con la crisi del latte di pecora, dovuto al fatto che imprenditori italiani hanno delocalizzato la produzione di latte di pecora (in Polonia) e rivendono il "pecorino romano-polacco" (lo vendono come pecorino romano autentico) in USA a prezzi inferiori. I marchi DOC possono rimediare questa situazione? Ne dubito. L'ultima notizia è questa:
Twinings lascia l'Inghilterra, il te' si fa in Polonia e in Cina - Gloriosa casa dal '700 delocalizza, polacchi a scuola di miscele
Conclusione
Potrebbe aprirsi a breve uno scenario quale quello disegnato da IW: il sistema-mondo precipita in una situazione caotica necessaria per la costituzione di "alternative" (questa è una ipotesi di IW basata sulla teoria del Caos). Gli strumenti economici possibili in mano agli stati sono tre: stimolo allo sviluppo (incentivi), riduzione del debito (Berlusconi ha tagliato 25 miliardi di Euro nel bilancio 2010), aumento delle tasse (allo studio in Giappone). IW sostiene che nessuno dei tre strumenti può funzionare. Perchè sono collegati tutti e tre tra di loro (Se il PIL nazionale crolla diminuiscono le entrate fiscali e non si possono aumentare le tasse, se si taglia il debito diminuiscono i consumi e diminuisce il PIL, etc,). L'unica possibilità economica è la riduzione delle spese militari. Ma il clima internazionale è a un tale livello di FIDUCIA reciproca da consentire di prendere NECESSARIAMENTE TUTTI INSIEME CONTEMPORANEAMENTE questa strada? Si dimentica a proposito che il problema della Grecia, del suo strasbordante debito pubblico, era dovuto IN PRIMA CAUSA alle spese militari (problema di Cipro, della Turchia etc). Il FMI non ha imposto alla Grecia di ridurre le spese militari ma anzi ha apprezzato la sua riduzione di pensioni, stipendi, sussidi, la riduzione degli stimoli alla economia etc. Tutto questo è idiota (FMI) da un punto di vista economico: questi tagli distruggono l'economia e soprattutto la società civile ENTRO cui l'economia è radicata (embedded). Il fatto che non si riesca a ridurre le spese militari LA DICE LUNGA SULLA "CULTURA" di questa <<millenaria>> "civilizzazione" planetaria. Karl Marx (economia di stato, il primo a "fallire"), Emile David Durkheim (divisione del lavoro sociale, in corso di fallimento), Max Weber (perfetta efficienza razionale della burocrazia, qualcuno comincia ad avere dei dubbi) dove siete? Lo storico Pieter Lagrou (ironia del destino: BELGA) avanza l'ipotesi del FALLIMENTO DELLE SCIENZE SOCIALI.