Sociologia44

Da Ortosociale.

Pubblicato il 16 Gennaio 2014 da Peter Gray in Psychology Today (Freedom to Learn):

Questionari di valutazione clinici indicano che il narcisismo è in aumento e l'empatia è in calo nei giovani americani negli ultimi 30 anni o più. Perché? Qui ci sono diverse spiegazioni ragionevoli.

Indice

Perché il narcisismo è in aumento tra i giovani americani?

La deprivazione del gioco può essere alla base dell'aumento del narcisismo e del declino in empatia.

Narcisismo

Il Narcisismo è un grave problema sociale e psicologico. Il termine si riferisce a una visione gonfiata del sé, insieme ad una relativa indifferenza verso gli altri. Le persone caratterizzate da un alto contenuto di questo tratto non riescono ad aiutare gli altri a meno che non vi sia un guadagno immediato o il riconoscimento di se stessi per aver fatto così; spesso pensano di essere al di sopra della legge e quindi la violano, e facilmente calpestano gli altri nei loro sforzi a salire al "top ", che è dove pensano di appartenere. Un mondo pieno di narcisisti sarebbe davvero un mondo triste. Noi esseri umani siamo, per natura (vedi la Psicologia Ambientale) animali sociali; dipendiamo, assolutamente e vicendevolmente, dalla buona volontà e dalla cura di ciascuno di noi. Il narcisismo è un male non solo per la società nel suo insieme, ma anche per il narcisista individuale. Le persone caratterizzate da questo tratto sono spesso infelici, arrabbiate con il mondo, perchè il mondo non riconosce la loro superiorità . Essi sono generalmente incapaci di formare quel tipo di profondi, significativi, rapporti duraturi con gli altri di cui tutti abbiamo bisogno per vivere una vita felice, per essere emotivamente sicuri.

Narcisismo

Empatia

La caratteristica che forse più contraddistingue i non-narcisisti dai narcisisti è l'empatia. L'empatia si riferisce alla capacità e alla tendenza a sperimentare la vita non solo dal proprio punto di vista ma anche da quella degli altri, per sentire l'altrui gioia e dolore e per prendersi cura del benessere degli altri. Specialisti dello sviluppo morale considerano l'empatia come il fondamento della compassione umana e della moralità. Negli ultimi tre decenni, o poco più , i ricercatori sono andati valutando sia il narcisismo che l'empatia con questionari sviluppati alla fine del 1970. Il questionario volto a valutare il narcisismo è il Narcissistic Personality Inventory ( NPI ). Una personalità narcisistica è qui descritta: Personalità Narcisistica. Se volete vedere il questionario NPI, e anche mettervi personalmente alla prova su di esso, si può trovare qui:

Il questionario volto a valutare l'empatia è l'Indice della Reattività Interpersonale (Interpersonal Reactivity Index), che potete trovare qui:

Come si può vedere, se andate a controllare questi link, le domande sono abbastanza trasparenti. Se si volesse, si potrebbe facilmente ingannare se stessi dimostrando di avere una personalità a basso contenuto di narcisismo e ad alto contenuto di empatia, o viceversa . Tuttavia, molte persone ( anche quelle ad alto contenuto di narcisismo ) apparentemente rispondono abbastanza onestamente e con precisione. Molti studi hanno dimostrato che i punteggi su tali questionari si correlano in modo affidabile ad un corrispondente comportamento nel mondo reale e con la valutazione delle altre persone degli individui esaminati. Ad esempio, coloro che realizzano un punteggio alto nel narcisismo si è verificato che sopravvalutano le proprie capacità, si scatenano con rabbia in risposta alle critiche, e commettono i cosiddetti crimini dei colletti bianchi (truffe) a tassi più elevati rispetto alla popolazione generale [ Nota 1 ]. Coloro che hanno un punteggio basso in empatia più probabilmente rispetto alla media si impegneranno in bullismo e meno probabilmente in azioni di volontariato per aiutare le persone bisognose [ Nota 2 . ].

I questionari

Nel corso degli anni , i questionari sono stati somministrati a molti campioni di studenti universitari, e le analisi di tutti i dati insieme rivelano che il punteggio medio del narcisismo è in costante aumento e il punteggio medio della empatia è in costante diminuzione da quando sono stati sviluppati i questionari [ Nota 3. ]. Le modifiche sono altamente significative statisticamente e sufficientemente grandi da indicare che circa il 70 per cento degli studenti di oggi realizzano punteggi superiori sul narcisismo e inferiori sull'empatia rispetto ad uno studente medio di trent'anni fa. Quale spiegazione per questo storico aumento del narcisismo e declino dell'empatia? Non c'è modo di sapere con certezza sulla base dei dati, ma ci sono un sacco di considerazioni importanti da fare . Una possibilità che viene facilmente in mente è che le modifiche degli indici hanno semplicemente a che fare con il modo in cui le persone rispondono ai questionari in oggetto. Forse gli studenti sono più onesti oggi di quanto lo fossero 30 anni fa, ed ammettono tendenze egoistiche o indifferenza verso gli altri . Questo è forse l'interpretazione più rosea possibile, perché suggerisce che il cambiamento non è un maggiore narcisismo, ma una maggiore onestà. La maggior parte delle persone che fanno questa ricerca, tuttavia, rifiutano questa spiegazione, perché altre evidenze suggeriscono che la tendenza a cercare di far bella figura sui questionari ( che vengono compilati in forma anonima in questi studi ) non è cambiata nel corso degli anni e perchè altri metodi di valutazione, che sarebbe più difficile falsificare, tendono anch'essi a rivelare un aumento del narcisismo e un declino dell'empatia [ Nota 3. ]. Così la maggior parte delle congetture hanno a che fare con i cambiamenti del mondo in cui i giovani stanno crescendo.

Autostima

Alcune delle congetture o ipotesi di interpretazione sono centrate sul fuorviante movimento della "autostima", che ha cominciato a prendere forma nel 1980 [ Nota 4. ]. I genitori gli insegnanti e le altre persone coinvolte con i bambini sono state invitate a costruire l'autostima dei bambini attraverso l'uso frequente della lode. Molti genitori, in particolare, hanno iniziato a raccontare ai loro figli quanto belli, intelligenti, e generalmente meravigliosi fossero, oppure hanno iniziato vantarsi dei loro figli con altri, di fronte ai loro stessi figli. Programmi televisivi per bambini presentano canzoni che esaltano l'essere " speciale" e lezioni secondo cui "si può essere tutto quello che vuoi essere". Nelle competizioni ognuno ha sempre un qualche tipo di trofeo. Forse qualcosa di tutto ciò è stato incorporato nel pensiero dei giovani che crescono in questa epoca . Essi possono in qualche modo essere cresciuti credendo in ciò che gli è stato detto . Nella misura in cui così si sono comportati, essi sarebbero diventano narcisisti, perché le cose che gli sono state raccontate sono esattamente il tipo di cose che i narcisisti credono di se stessi. Un altro possibile imputato, il che ha ancora più senso per me, è l'aumento della pressione sui bambini e gli adolescenti per realizzare un fine, il raggiungimento del quale coniste nel battere gli altri nella competizione [ Nota 5. ]. Quando il fine è definito come l'ottenere i migliori voti a scuola, entrare nel college migliore, vincere singole competizioni sportive, e simili, allora il focus del pensiero è il sé e gli altri sono visti come ostacoli, o come la gente che si deve sconfiggere, o come la gente che si deve manipolare per servire i nostri scopi. Se lo scopo della vita di un bambino è quello di costruirsi un forte curriculum vitae per la futura carriera, come molti genitori sembrano credere, poi naturalmente il bambino cresce mirando a diventare "il numero uno" e non ha molto tempo o interesse per gli altri. In queste condizioni i giovani potrebbero fare volontariato per cause che starebbero bene su un curriculum, ma non spenderanno del tempo per aiutare gli altri per pura compassione con atti che non appariranno mai sul loro curriculum.

Declino del gioco libero tra bambini

Strettamente legata alla maggiore pressione per raggiungere il successo è il declino del gioco. Quelli di voi che leggono questo blog regolarmente sanno che sono sempre stato molto interessato a questo declino . Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un continuo e, nel complesso, drammatico declino nella libertà e opportunità di giocare dei bambini con gli altri bambini, non diretti dagli adulti. In altri saggi ho collegato questo declino alla crescita ben documentata di depressione e ansia tra i bambini e gli adolescenti, e al declino di creatività di recente documentato. Il gioco libero è il mezzo principale attraverso il quale i bambini imparano a controllare la propria vita, risolvere i propri problemi e affrontare efficacemente paurae rabbia, e quindi proteggersi da ansia e depressione prolungata. Il gioco libero è anche il mezzo principale attraverso il quale i bambini mantengono e ampliano le loro potenzialità creative. Ora, a mio avviso, il libero gioco sociale - cioè , il giocare dei bambini con altri bambini senza essere diretti dagli adulti - è anche il mezzo principale attraverso il quale i bambini superano il loro narcisismo e costruiscono la loro capacità di empatia. Il gioco, per definizione, è sempre volontario, e questo significa che i giocatori sono sempre liberi di smettere. Se non riesci a smettere, non è giocare. Tutti i bambini normali hanno una forte impulso biologico a giocare con gli altri bambini (a strong biological drive). Questo fa parte della natura umana del bambino, una parte straordinariamente importante. In questo gioco ogni bambino sa che gli altri possono uscirne in qualsiasi momento e ne usciranno se non ne sono felici. Pertanto, per far funzionare il divertimento, ogni bambino è motivato a mantenere gli altri bambini felici. Per fare questo i bambini devono ascoltarsi l'un l'altro, leggere in quello che stanno dicendo, e in generale entrare ciascuno nella mente degli altri, in modo da sapere cosa gli altri vogliono e cosa non vogliono. Se un bambino non riesce a far ciò e costantemente si comporta da bullo con gli altri o non tiene conto delle loro opinioni, gli altri si chiuderanno, lasciando il bambino “offensore” da solo. Questa è una potente punizione che porta il trasgressore a provare più tenacemente la prossima volta a vedere dal punto di vista altrui. Così nel loro gioco sociale i bambini continuamente praticano e costruiscono le loro capacità di empatia, di negoziazione e cooperazione. Inoltre i bambini, a differenza degli adulti, sono raramente effusivi nel lodarsi l'un l'altro. Hanno poca tolleranza per chi pensa di essere "speciale ", o di essere in qualche modo al di sopra delle regole, o di essere un leader naturale che dovrebbe convincere gli altri a lasciarlo fare quello che vuole. I compagni di gioco sono spesso altamente qualificati nello sgonfiarsi a vicenda l'un l'altro i ripsettivi ego, attraverso mezzi come l'umorismo e gli insulti, o attraverso il rifiuto assoluto se quei mezzi falliscono. Coerentemente con questa visione, studi di correlazione hanno rivelato che i bambini che si impegnano di più nel gioco sociale con altri bambini mostrano più empatia e più capacità di comprendere il punto di vista degli altri, di quanto riescano a fare i bambini che si impegnano meno in tale gioco [ Nota 6. ]. Inoltre diversi esperimenti a breve termine condotti in scuole materne hanno dimostrato che quando alcuni bambini sono dotati di opportunità extra per dedicarsi al gioco sociale esibiscono prestazioni più elevate su diverse misure di capacità di assunzione di una prospettiva sociale e di capacità di andare d'accordo con gli altri di quanto non facciano quelli dei gruppi di controllo cui non erano state offerte queste opportunità extra di gioco [ Nota 7. ]. I forti impulsi dei bambini al gioco arrivano, attraverso la selezione naturale, per servire a molti scopi. Come ho spiegato in precedenti saggi, il gioco è un mezzo attraverso il quale i bambini praticano la creatività, praticano la presa in carico della propria vita e la risoluzione dei loro problemi, praticano la capacità di seguire una regola e di controllare gli impulsi, praticano l'arte di disciplinare le proprie emozioni .

La vita sociale e la felicità degli altri

E, come parte di tutto questo, il gioco è anche come i bambini imparano a vivere socialmente, in condizioni di parità con gli altri esseri umani. Il modo naturale di assicurare che noi sopravviviamo come esseri sociali è stato quello di impiantare in noi, da bambini, un potente impulso a giocare con gli altri bambini (a strong biological drive). Purtroppo, per una serie di motivi, negli ultimi decenni stiamo rendendo sempre più difficile per i bambini trovare opportunità di farlo senza interferenze degli adulti. Se vogliamo invertire la tendenza verso il narcisismo, dobbiamo trovare nuovi modi per permettere ai bambini, ancora una volta, a spendere grandi quantità di tempo a giocare liberamente l'uno con l'altro.

Cosa ne pensi?

Peter Gray

Peter Gray, Ph.D., research professor at Boston College, is author of the recently published book Free to Learn (Basic Books, 2013) and Psychology (Worth Publishers, a college textbook now in its 6th edition). He has conducted and published research in comparative, evolutionary, developmental, and educational psychology. He did his undergraduate study at Columbia University and earned a Ph.D. in biological sciences at Rockefeller University. His current research and writing focus primarily on children's natural ways of learning and the life-long value of play. His own play includes not only his research and writing, but also long distance bicycling, kayaking, back-woods skiing, and vegetable gardening.
Con quali ipotesi potreste spiegare l'aumento narcisismo e il declino in empatia nei giovani, come misurato da questi questionari? La privazione del gioco è un'ipotesi che ha senso per voi? Come hai fatto tu stesso ad imparare ad andare d'accordo con gli altri e a non pensare a te stesso come un individuo superiore? I tuoi figli come stanno imparando tutto questo? Questo blog è un forum di discussione e le vostre storie, i commenti e le domande sono valutate e trattate con rispetto da me e dagli altri lettori. Come sempre io preferisco se postate i vostri commenti e domande qui piuttosto che inviarle al mio indirizzo email privato. Mettendole qui si condivide con gli altri lettori, non solo con me. Ho letto tutti i commenti e cerco di rispondere a tutte le domande serie, se sento di avere qualcosa di utile da dire. Naturalmente se avete qualcosa da dire che si applica veramente solo a te e me, allora mandami una email:

Note

  • [1] Blickle, G., Schlegel, A., Fassbender, P., & Klein, U. (2006). Some personality correlates of white-collar crime. Applied Psychology 55, 220-233. // Judge, T. A., LePine, J. A., & Rich, B. L. (2006). Loving yourself abundantly: Relationship of the narcissistic personality to self- and other perceptions of workplace deviance, leadership, and task and contextual performance. Journal of Applied Psychology. 91, 762-776. // Thomaes, S., Bushman, B. J., DeCastro, B. O., & Stegge, H. (2009). What makes narcissists bloom? A framework for research on the etiology and development of narissism. Development and Psychopathology 21, 1233-1247.
  • [2] Konrath, S. H., O’Brien, E. H., & Hsing, C. (2011). Changes in dispositional empathy in American college students over time: A meta-analysis. Personality and Social Psychology Review, 15, 180-198.
  • [3] Twenge, J. M., & Foster, J. D. (2010). Birth cohort increases in narcissistic personality traits among American college students, 1982-2009,” Social Psychological and Personality Science 1, 99-106. // Konrath, S. H., O’Brien, E. H., & Hsing, C. (2011). Changes in dispositional empathy in American college students over time: A meta-analysis. Personality and Social Psychology Review, 15, 180-198.
  • [4] Otway, L. J., & Vignoles, V. L. (2006). Narcissism and childhood recollections: A qualitative test of psychoanalytic predictions,” Personality and Social Psychology Bulletin 32,104–116. // Thomaes, S., Bushman, B. J., DeCastro, B. O., & Stegge, H. (2009). What makes narcissists bloom? A framework for research on the etiology and development of narissism. Development and Psychopathology 21, 1233-1247.
  • [5] Konrath, S. H., O’Brien, E. H., & Hsing, C. (2011). Changes in dispositional empathy in American college students over time: A meta-analysis. Personality and Social Psychology Review, 15, 180-198.
  • [6] Connolly, J. A., & Doyle, A. (1984). Relation of social fantasy play to social competence in preschoolers. Developmental Psychology, 20, 797–806. // Elias, C. L., & Berk, L. E. (2002). Self-regulation in young children: Is there a role for sociodramatic play? Early Childhood Research Quarterly, 17, 216–238. // Jenkins, J. M., & Astington, J. W. (1996). Cognitive factors and family structure associated with theory of mind development in young children. Develop- mental Psychology, 32, 70–78. // Newton, E., & Jenvey, V. (2011). Play and theory of mind: Associations with social competence in young children. Early Child Development and Care, 181, 761–773.
  • [7] e.g. Burns, S. M., & Brainerd, C. J. (1979). Effects of constructive and dramatic play on perspective taking in very young children. Developmental Psychology, 15, 512–521.

Il punto di vista sociologico (di ortosociale)

Quando dai questionari Peter Gray rileva la profondità del problema, dice "Così la maggior parte delle congetture hanno a che fare con i cambiamenti del mondo in cui i giovani stanno crescendo".

Microsociologia

Un approccio condiviso della sociologia è vedere la formazione della psiche individuale come un processo in cui entrano vari self significativi (i genitori, i fratelli, i compagni di giochi) che costituiscono il ME o altro generalizzato, assieme ad un nucleo "originale" che costituisce l'IO. E' l'ipotesi di G.H.Mead. Cooley, Blumer, dell'interazionismo simbolico. Questo processo è una "società" che agisce dentro l'individuo attraverso il "dialogo interiore" tra le varie figure simulate. L'empatia, la capacità di correlare la simulazione alla percezione istantanea dell'altro da sè, è fondamentale in questo processo di "socializzazione". Quindi il tema "Narcisismo vs Empatia" toccato da Peter Gray è fondamentale per l'inserimento sociale e la stessa felicità/equilibrio dell'individuo "essere umano". E' fondamentale per la sua stessa "umanità". Nessuna macchina ha questa capacità fantastica di simulazione che cresce sulle sue stesse esperienze. Eliminarla significa ridursi ad una macchina "machiavellica" che calcola i mezzi per raggiungere un fine (senza probabilmente raggiungerlo mai, perchè le manca la simulazione empatica).

Socializzazione primaria, secondaria, ri-socializzazione

La socializzaizone primaria avviene nella famiglia, dalla nascita in poi. La socializzazione secondaria inizia con la scuola e prosegue con il "lavoro", nell'interazione tra i vari ruoli che l'individuo si trova ad agire o subire. Vedi A.Bagnasco, M.Barbagli, A.Cavalli, [2007], Corso di Sociologia, Il Mulino, Bologna, cap.VI "Identità e socializzazione". Questi processi di socializzazione sono dei processi "culturali" che in realtà si intrecciano profondamente tra di loro, e si intrecciano soprattutto con la componente "natura" di ogni individuo. Vedi ad esempio il rapporto con il prorio corpo ed i suoi "bisogni" studiato da Norbert Elias (sotto). Il capitolo si chiude in modo ottimistico sulla possibilità dell'individuo di autogestire il suo proprio processo di socializzazione. Una importante agenzia di socializzazione sono i mezzi di comunicazione di massa, oggi molto attivi sin dalle prime fasi dell'età umana. Tali "media" comprendono anche cartelloni pubblicitari, insegne, spot televisivi, videogiochi. La ri-socializzazione, che avviene quando gli elementi mobili di uno strato sociale (alcuni usano il termine "classe") entrano in uno strato superiore, implica una ridefinizione della propria identità sociale e del modo di pensare e di agire (vedi sotto il modello di Norbert Elias). Questa ipotesi della ri-socializzazione è stata confermata dalle ricerche di Goldthorpe J.H [1980], Social Mobility and Class Structure in Modern Britain, Oxford, Clarendon Press.

Giocare liberamente

Significa che i giovani, i bambini, gli adolescenti, possano avere degli spazi liberi dove poter interagire. Questo era possibile quando esistevano le famiglie estese, spazi di campagna, cortili di città dove trovarsi, periferie agibili. Oggi tutto questo non esiste più, semplicemente è scomparso. Il Free Play proposto da Peter Gray con i suoi complessi giochi di "socializzazione" ed il suo contatto con gli elementi naturali (anche in città) non è più praticabile. Questa possibilità va ricostruita utilizzando tutti gli spazi urbani e periurbani possibili, soprattutto gli spazi verdi. Vedi Progetto AGIL.

Teatro e Arte per diventare ingegneri

Teatro, musica e arte: così i bambini diventano matematici e ingegneri. Il 93% dei laureati in discipline scientifiche come matematica, scienze e ingegneria ha avuto, da piccolo, un’educazione musicale (contro il 34% della media degli altri laureati). E, in generale, questi laureati hanno sperimentato, durante l'infanzia, un coinvolgimento superiore alla media in attività che avessero a che fare con le arti visive, con la recitazione, con la danza e con la scrittura creativa. Dietro una formazione scientifica, insomma, è nascosta un’anima artistica. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Economic Development Quarterly dai ricercatori della Michigan State University (Usa), che per giungere ai loro risultati hanno esaminato le professioni di un gruppo di laureati tra il 1990 e il 1995, incrociando i dati sulle loro attuali professioni con quelli del periodo della loro vita compreso tra 0 e 14 anni. Dallo studio è emerso, in generale, che coloro che dirigevano un’azienda o avevano ottenuto il riconoscimento di brevetti avevano partecipato, durante l'infanzia, ad attività artistiche e musicali otto volte di più rispetto alla media. In particolare per quanto riguarda l’ottenimento di brevetti, dai dati raccolti è emerso che coloro che coloro che tra entro i 14 anni avevano avuto a che fare con l'elettronica e con la lavorazione dei metalli avevano il 42% di probabilità in più di ottenerne uno, mentre quelli che avevano la passione per la fotografia avevano il 30% di probabilità in più. Questo dice la ricerca di psicologia. Ma dal punto di vista sociologico l'arte, il teatro, la musica, l'amore per la natura e gli infiniti aspetti della cultura umana, universale e locale, vengono trasmessi via socializzazione primaria e secondaria. I piccoli assorbono dai genitori, quando l'assorbono, la passione per la musica, l'arte, i libri, e così via. O da coloro che sono nella loro cerchia affettiva, emozionale, cognitiva.

Macrosociologia

Un approccio conosciuto è quello di Norbert Elias, con la sociogenesi (macrosociologica) di nuove "formazioni storico-sociali" (figurazioni) che comportano la "psicogenesi" di nuovi tratti comportamentali umani, di vere e proprie modifiche profonde della psiche umana. Lo studio di Elias prende come modello la Corte francese del Re Sole, centro della sociogenesi del moderno stato-nazione assolutistico (nuova "unità di dominio" nel panorama storico europeo occidentale). In essa, tramite i vari "rituali di corte" la "etero-costrizione" della etichetta di Versailles diventa "autocostrizione", all'interno dello strato elitario dell aristocrazia. Da Versailles questa "autocostrizione", che rappresenta la nascita del moderno Super-Io, si propaga alla borghesia in ascesa, e da lì poi a tutto il popolo. Processi analoghi ma diversi avvengono in Inghilterra, in Germania, in tutta Europa. Il modo di vivere e di intendere la vita cambia profondamente, e con esso soprattutto il rapporto con il proprio corpo e tutti i suoi messaggi. L'aristocrazia passa dall'indifferenza verso la "animalità" del "popolo", che vive cioè un diverso rapporto con il proprio corpo e la natura, ad un vero e proprio disgusto nei suoi confronti. Quindi da una non-empatia ad una vera e propria avversione psicologica. Questo permetteva di uccidere, massacrare, torturare con indifferenza gli esseri umani nella violenza praticata dalle costanti guerre, predazioni, crociate, repressioni di rivolte contadine e di eresie religiose, nel corso di tutta la storia occidentale dall'alto Medioevo ad oggi. Nella aristocrazia, nel clero, nei vari re e imperatori, è facile scorgere i segnali di quel "narcisimo" che Peter Gray denuncia come un grave problema sociale e psicologico che ha ai suoi estremi la psicopatia e il machiavellismo. Questo soprattutto permetteva alle elite dominanti (monarca e corte, nobiltà, strati superiori della borghesia, variamente consociati) di assumere come missione la propagazione di questo "processo di civilizzazione" a tutto il pianeta. Partiva la colonizzazione europea del globo terraqueo, in nome certo della religione, ma soprattutto delle "buone maniere".

Ipotesi alternativa

L'aumento dell'indice narcisistico e la parallela diminuzione dell'indice di empatia datano da circa 30 anni, cioè dall'inizio dell'età della de-regulation di Ronald Reagan e di Margaret Thatcher. In questo periodo viene proclamato soprattutto attraverso la pubblicità ed i mezzi di comunicazione di massa (la più importante agenzia di socializzazione "virtuale" oggi) un consumismo sfrenato basato sull'affermazione narcisistica e competitiva dell'individuo. Peter Gray mette l'accento sulla educazione rivolta a far crescere l'autostima nei giovani. Nell'era liberistica di Regan e Thatcher, giovani e non giovani sono spinti con ogni mezzo a competere duramente per il successo, nel quale si specchiano come Narciso nella sua pozza d'acqua. Va tenuto presente questo aspetto competitivo della "socializzazione di massa" dovuto ai media e al lavoro, nel quadro di una economia senza pietà per i vinti, nel corso di socializzazioni primarie, secondarie, e ri-socializzazioni intrecciate tra loro. Processi cha passano dai genitori e dagli "educatori" ai giovani, e viceversa.

Non solo i giovani

"Come il capitalismo di tutti giorni ha plasmato i modi di vivere della gente comune". Non capita spesso di leggere a distanza di anni le lungimiranti previsioni di chi sa leggere il suo tempo e così anticipare l'esito dei processi in atto. Ed è appunto quello che fanno due pensatori disincantati come Castoriadis e Lasch in questa conversazione del 1986 sulla modernità e i suoi costi. Una modernità già ostaggio di quella logica capitalista che ha invaso l'intero campo dell'esistenza umana, tanto che a essere messe in discussione sono soprattutto le ricadute morali, psicologiche e antropologiche di quel capitalismo di tutti i giorni che si è tradotto in una nuova cultura dell'egoismo. In un mondo abitato da estranei chiusi nella loro intimità, ha avuto libero gioco il processo di atomizzazione sociale che ha sancito la fine tanto dei legami comunitari quanto di uno spazio pubblico in cui esercitare una democrazia non corporativa. Nulla di cui stupirsi, ci avvertono con decenni di anticipo gli autori: sono gli esiti necessari e prevedibili di un mondo in cui l'anima umana è plasmata dal capitalismo. Cornelius Castoriadis (Costantinopoli, 1922 - Parigi, 1997), è stato uno dei maître à penser più innovativi e radicali della cultura francese del secondo Novecento. Christopher Lasch (1932-1994) è stato uno dei maggiori sociologi degli Stati Uniti. Il libro è: Castoriadis, Lasch, LA CULTURA DELL'EGOISMO, l'anima umana sotto il capitalismo, postfazione di Jean-Claude Michéa, edizioni Elèuthera.

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