Sociologia66
Da Ortosociale.
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La crisi dello Stato
Nei secoli lo Stato ha sempre alternato "comprensione" verso i problemi dei sottomessi, per permettergli di sfogarsi senza che niente cambiasse, e uso letale della forza. Quando i sottomessi si accorgevano del gioco ( dopo decenni o secoli ) o quando insorgevano venivano repressi con la forza. La gente viene tenuta tranquilla da secoli con il cartello "Stiamo Lavorando Per Voi". Come venirne fuori? L'approccio bottom/up non consiste in iniziative superficiali ( come le proteste organizzate con la raccolta di firme ) ma nella costruzione tenace, in tutte le fessure aperte della società, di una nuova economia e di una nuova cultura-scienza-ideologia. Come hanno fatto per primi i benedettini e gli altri "cenobiti" con le Abbazie e i Monasteri dal 500 dC in poi risolvendo finalmente la crisi della civilizzazione greco-romana. Hanno ricostruito il settore primario della Agricoltura ( cioè la Economia ) e ricopiato i libri dei classici ( cioè la Cultura ). Questo nel 1000, quando moltissimi erano convinti sarebbe arrivata la Apocalisse o Rivelazione, ha prodotto un tale benessere da sviluppare un nuovo modello di capitalismo decentralizzato che si è auto generato assieme ad un nuovo modello ideologico: la scienza al posto della teologia. Bisogna tornare alla semplicità di "Ora et Labora" ricordandoci che i capi delle Abbazie venivano eletti da tutti i monaci riuniti in Capitolo. All'epoca gli amanuensi erano dispensati dal lavoro manuale. Oggi non dispenserei nessuno. Le elezioni degli Abati erano come quelle sociocratiche: Assenso ( Bottom/Up ) per la scelta dell 'Abate. Piena obbedienza all' Abate poi: gerarchia Top / Down in fase operativa. Su questa regola comunque sarà bene riflettere ( per gestire in modo sicuro una eventuale revoca dell'"abate" prima che faccia danni seri nel caso di).
Auto-Organizzazioni
Principio | Derivato da | Aree Organizzative | Declinazioni |
---|---|---|---|
Riconfigurazione | Organizzazione Olonica | Area 1 - Progettazione Struttura | Scambio di ruoli, partner, prodotti, Co-Evoluzione con l'Ambiente |
Ridondanza | Organizzazione Olografica | Area 2 - Coordinamento del Lavoro | Tutti imparano a fare tutto, intercambiabilità |
Interconnessione | Organizzazione Circolare | Area 3 - Processi Decisionali | Decentralizzazione verticale e orizzontale, apertura |
Condivisione | Organizzazione Cellulare | Area 4 - Sistemi di Controllo | Ogni collaboratore è supervisore dei propri "vicini", Conoscenza Distribuita |
Ricomposizione della divisione sociale del lavoro
Riproponendo "la regola benedettina" di Ora et Labora non intendo riproporre il Medio Evo Alto e Basso tout court. Come sai la mente maschile e la mente femminile hanno bisogno di libertà sessuale ed emozionale. Ho messo insieme alcuni spunti semplici che si possono riproporre. Ad esempio nella Regola c'è una forte "integrazione delle competenze" nell'area del "coordinamento del lavoro" ( pag.208 di "Auto-Organizzazioni - Il mistero dell'emergenza nei sistemi fisici, biologici, e sociali", di Alberto F. De Toni, Luca Comello, Lorenzo Ioan, Marsilio, Venezia, 2011 ); la forte integrazione delle competenze avviene quando la Regola divide la giornata in lavoro sia intellettuale che manuale, capisci sia intellettuale che manuale. In più la Regola divide la giornata in lavoro e preghiera. Ora et Labora. Quindi nell'area "coordinamento del lavoro", secondo me la più significante, abbiamo il massimo della ridondanza: tutti fanno tutto. Tranne gli amanuensi che sono esentati dal lavoro manuale. Questo di fatto permette un processo decisionale del tipo decentralizzato (area 3 del Profilo di un Modello Organizzativo di "Auto-Organizzazioni"). Quindi l'area 2 (coordinamento del lavoro) e l'area 3 (processi decisionali) sono strettamente e positivamente integrati. L'area 1 (progettazione e riconfigurazione della struttura) e l'area 4 (sistemi di controllo) sono pure strettamente integrati. Ad esempio quando c'è una grave "crisi" o "bisogno funzionale", scattano i sistemi di controllo e la riconfigurazione della struttura. In tutto questo che cosa dobbiamo intendere per preghiera? Per la parte "Ora" di Ora et Labora. Cosa è stato storicamente "Orare"? Gli storici specialisti del medioevo hanno sostenuto che i monasteri hanno costruito il medioevo. Soprattutto che i monasteri erano "macchine per pregare". Quando ho studiato questa epoca storica mi sono chiesto: "ha funzionato?". Naturalmente che ha funzionato, anche se a tutti noi fa orrore la Chiesa. Ha funzionato a favore di Istituzioni come la Chiesa, l'Impero, le Monarchie. Ripeto: orrore. Ma dobbiamo capire.
Il potere della Meditazione
Ora pensa al potere della meditazione, ai poteri della psiche, alle visioni magiche della antropologia. La preghiera si può interpretare come la costruzione psichica di un obiettivo intenzionale e consapevole, di una energia senza la quale l'obiettivo non si raggiunge. Indipendentemente dal tipo di obiettivo, buono o cattivo. Bisogna aver fatto certe esperienze "psichiche" come la sincronicità, la telepatia, o la stessa meditazione, per accettare questo tipo di esplorazione. Ma andiamo avanti. La risposta ad una crisi come il crollo della civilizzazione greco-romana, è stata l'innovazione "medio-evo" costruita dai monasteri sparsi nella campagna, cioè decentralizzati sul territorio, Subiaco, Montecassino, Farfa, Nonantola. Hanno fatto ripartire l'agricoltura sulle terre abbandknate, rin-selva-tichite e ritrasformate in paludi malariche. Sono stati loro, e non i vescovi cristiano-imperiali nelle città deserte, a "costruire" il medio-evo prima ( le abbazie ) ed i liberi comuni poi ( quando dalle campagne hanno ricominciato a ripopolare le città ). Quello che succederà a breve da noi con "abbazie-ecovillaggi".
Meditazione, Preghiera, Ricerca Scientifica
La via orientale del Buddha è diversa da quella mistica occidentale ma, al contrario della seconda che rimane ferma ad una rigida separazione tra "scienza e fede", l'esperienza budddista si va assimilando con la ricerca scientifica, soprattutto con la fisica quantistica e le neuro-scienze. Grazie soprattutto all'attuale Dhalai Lama Tentsin Giatso. Le vie comunque possono essere infinite e possono pure intrecciarsi. Grandi sono i poteri che si narra storicamente siano stati raggiunti dal Buddha. Il quale insisteva presso i suoi discepoli perchè non si facessero distrarre da queste "performance" (come la levitazione). Si narra che un discepolo si esibisse in salti che raggiungevano una altezza anomala (levitazione) e che fu aspramente redarguito per questo. Un professore di studi buddisti e tibetani presso l'Università del Michigan, Donald Lopez Jr., descrive in "Buddhism and Science" le molte qualità attribuite al Buddha: "...con questa illuminazione, si credeva possedesse tutti i tipi di poteri soprannaturali, tra cui la piena conoscenza di ciascuna delle sue vite passate e quelle di altri esseri, la capacità di conoscere i pensieri degli altri, la capacità di creare doppi di se stesso, la capacità di salire in aria e simultaneamente sparare fuoco e acqua dal suo corpo. . . . Anche se è passato nel Nirvana, all'età di ottantuno anni, egli avrebbe potuto vivere "per un Eone o fino alla fine dell' Eone" se solo gli fosse stato richiesto di farlo". Vista la recente "scoperta del secolo" delle onde gravitazionali sottolineo tra questi "poteri" quello della levitazione. La morale che si può trarre da queste esperienze storiche importanti dell'umanità riguarda la necessità di fondere le varie scienze tra loro come fa la teoria dei Sistemi Complessi, e fondere il tutto con la Sapienza Storica dell'umanità sub specie di "Scienze Sociali", quelle elaborate a Oriente, a Occidente, nel Mezzo, 3000 anni fa, 1000 anni fa, 50 anni fa.
Un nuovo modello di Evoluzione
Qui viene la parte più bella. È una ipotesi. Allora ammettiamo che la preghiera sia la sintonizzazione psichica su obiettivi condivisi ( come quella di uno stormo o come le lucciole della Malesia ma vista come un processo psichico ). Questo permette la "innovazione" in momenti crisi. Ma la innovazione è la "evoluzione" di Lamarck con il suo "fluido nervoso" che è la "preghiera". Ed è l'evoluzione di Darwin con la sua selezione naturale che va integrata dalla cooperazione. (Vedi sotto "Un articolo di Le Scienze"). Tutto questo l'aveva capito Petr Kropotkin, anarchico, a parte forse l'aspetto magico-psichico che è fondamentale e presente in tutta l'antropologia assieme al senso di unità che si esprime nel "sacro" e che non ha niente di gerarchico. Allora nella nostra auto-organizzazione dobbiamo inserire come area organizzativa ( la quinta area organizzativa oltre alle quattro del manuale di De Toni) la innovazione, la innovazione permanente, l'evoluzione, la preghiera, la meditazione. È quello che De Toni chiama "double learning", imparare ad imparare. Niente ci potrà garantire "a priori" che gli obiettivi siano quelli giusti, perchè gli obiettivi vengono proiettati da noi stessi, come una astronave che costruisce il tempo e lo spazio sui quali viaggia.
Un articolo di Le Scienze
Nel n.536 di Aprile 2013, pag.27, di Le Scienze, edizione italiana di Scientific American, titolato "L'imprevista prevedibilità dell'evoluzione", si riporta un esperimento di Michael Doebeli e Matthew Herron della British Columbia university, pubblicato su "PLoS Biology": Parallel Evolutionary Dynamics of Adaptive Diversification in Escherichia coli. I ricercatori hanno analizzato popolazioni di batteri E.coli coltivate in tre provette diverse per sei mesi, ovvero per mille generazioni. In tuti e tre i casi si partiva con popolazioni identiche, a cui venivano imposte le stesse condizioni ambientali: in particolare venivano alimentate tutte e tre con una soluzione zuccherata ed una acetosa. Alla fine dell'esperimento in tutte e tre le provette si era sviluppata la stessa situzione: due popolazioni di batteri, ciascuna specializzata in uno dei due alimenti. In più il percorso evolutivo che aveva condotto a questo scenario era identico. Esaminando in vari stadi del processo il DNA dei batteri, i ricercatori hanno scoperto che geni simili erano mutati circa allo stesso tempo in tutti e tre i casi. L'articolo conclude "In queste condizioni sperimentali, l'evoluzione ha dato la stessa soluzione allo stesso problema, per quanto a priori ci si potesse aspettare che la natura casuale de processo avrebbe generato soluzioni diverse". E si inserisce sul dibattito circa la selezione naturale e la deriva genetica poi risolta nella "teoria neutrale della evoluzione molecolare" di Motoo Kimura. Ricordo che l'evoluzione inoltre può essere parallela, convergente, divergente. Comunque tutto questo non porta alcun sostegno alla teoria del Disegno Intelligente. Anzi, l'evoluzione appare come l'autoproduzione di un adattamento relativamente veloce a condizioni ambientali mutate. I due autori inoltre parlano di "co-evoluzione". L'articolo su PLoS Biology conclude così: "The parallel genetic changes underlying similar phenotypes in independently evolved lineages provide empirical evidence of adaptive diversification as a predictable evolutionary process" ("I cambiamenti genetici paralleli alla base di fenotipi simili in linee evolute indipendentemente forniscono l'evidenza empirica della diversificazione adattativa come un processo evolutivo prevedibile").