Sociologia70
Da Ortosociale.
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Il Papa e l'Europa
Il premio Carlo Magno
Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano i rappresentanti ufficiali della Unione Europea, i capi della Commissione Europea (Claude Juncker), del Consiglio Europeo (Donald Tusk), del Parlamento Europeo (Martin Schulz). La foto di rito li ritrae impettiti come scolaretti davanti al tavolo dietro cui siede Francesco. In mattinata Francesco aveva ricevuto la Merkel, leader della Germania e leader effettivo della Unione Europea. Ecco l'elenco delle autorità presenti alle varie cerimonie: "Al termine della cerimonia di conferimento del premio Carlo Magno in Vaticano, papa Francesco, concluso il suo discorso, si è diretto a salutare con una stretta di mano il re di Spagna Felipe VI, il Granduca Enrico di Lussemburgo, la presidente lituana, Dalia Grybauskaite, la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier italiano Matteo Renzi e quindi i tre presidenti europei, Martin Schulz, Jean-Claude Juncker, Donald Tusk, già ricevuti in mattinata. Ai saluti al Papa hanno quindi avuto accesso, tra gli altri, il presidente della Bce, Mario Draghi, l'Alto rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio agli Affari europei, Sandro Gozi". L'elenco di coloro che hanno vinto il premio negli anni precedenti non è per niente rassicurante, basti dire che nel 2012 è stato vinto da Wolfgang Schäuble, attuale ministro delle Finanze della Germania e principale attore della disfatta economica greca. Qui si trova l'elenco. Da notare che l'intestazione del premio, essendo rivolta ad un imperatore, cioè ad un potere Militare-Politico (in breve MP), dà simbolicamente la priorità alla Corona nell'eterno duello tra Corona ed Altare. Che senso ha "oggi" mettere tra tutti i rappresentanti del potere militare-politico (MP) premiati fino ad oggi, un eminente rappresentante del potere Ideologico (in breve I) come Francesco? E' una dichiarazione di "resa" del potere Militare Politico (MP) di fronte a quello Ideologico-Religioso-Culturale (I)?
Il Tempio Sacro e il Palazzo Reale
Il presidente del Comitato direttivo dell'Associazione per l'assegnazione del Premio Internazionale Carlo Magno di Aquisgrana-Per l'Unità dell'Europa, Juergen Linden dà lettura dell'attestato del Premio che recita: "Il 6 maggio 2016, in Vaticano (Roma), a Sua Santità Papa Francesco è stato conferito il Premio Internazionale Carlo Magno di Aquisgrana in tributo al Suo straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia in una società europea di valori". A Natale 1949 un gruppo di cittadini di Aquisgrana fondò, su iniziativa del Dr. Kurt Pfeiffer, la "fondazione internazionale Carlo Magno di Aachen" e chiarì che il premio dovesse essere annualmente «conferito a personalità il cui pensiero, di comune accordo, sia stato di riferimento in ambito politico, economico e spirituale». Quindi il premio si richiama alle tre sorgenti del potere sociale, come è comune nella filosofia politica ma non nella sociologia o nell'antropologia. Le tre sorgenti del potere sociale qui vengono definite come: "ambito politico, economico e spirituale". Non si tratta di "ambiti" ma di "reti", o meglio di "sistemi intrecciati", nella sociologia storica di Michael Mann, e sono:
- (I) come Ideologia
- (E) come Economia
- (MP) come Militare Politico
Dall'apparizione delle prime società statali si è sempre manifestata una "dialettica" vivace, a volte violenta, tra potere religioso (I) e potere politico-militare (MP). "Oggi - dice Bergoglio - ci urge poter realizzare <coalizioni> non più solamente militari o economiche ma culturali, educative, filosofiche, religiose. Coalizioni che mettano in evidenza che, dietro molti conflitti, è spesso in gioco il potere di gruppi economici. Coalizioni capaci di difendere il popolo dall'essere utilizzato per fini impropri. Armiamo la nostra gente con la cultura del dialogo e dell'incontro". Papa Francesco evidentemente conosce bene il modello IEMP e lo sa usare con scaltrezza per favorire la Chiesa e il suo progetto politico. Fa spuntare sapientemente sulla scena il network (E) del potere economico "che sta dietro". Network Economia da cui bisogna difendersi con "Coalizioni capaci di difendere il popolo dall'essere utilizzato per fini impropri". Lo aveva denunciato tempo fa in modo aspro e solenne chiamando in causa i trafficanti di armi e di morte come tra i primi responsabili delle guerre in corso. Nella sua proposta di una "Europa come Madre", papa Francesco va oltre la denuncia ed affaccia un modello positivo e propositivo di un nuovo tipo di "Economia": la Economia della Cura, che è la base di ogni economia e la matrice culturale del nostro rapporto con l'ambiente (vedi l'enciclica "Laudato si"). La gestione dei migranti è l'occasione per proporre un nuovo modello di civilizzazione.
L'Europa come Madre
"Con la mente e con il cuore, con speranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo", ha detto il Papa. "Sogno un'Europa giovane, capace di essere ancora madre", ha affermato. "Sogno un'Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo". E' la proposta di un nuovo modello di civilizzazione "matrifocale" centrato sulla "cura" dei piccoli della specie e dei "bisognosi di cura", sulle ceneri di quella civilizzazione romano-imperiale di Costantino che aveva soggiogato la Chiesa facendone un "istrumentum regni". Modello imperiale che Carlo Magno, cui è intestato il premio dato a Francesco, aveva tentato inutilmente di riesumare. Modello imperiale che Dante Alighieri aveva sponsorizzato sui media del tempo con la sua potentissima poesia. Inutilmente. Modello che naufraga con il sogno imperiale del Regno Unito (UK), in questi giorni (Maggio 2016) di elezioni inglesi dove i conservatori minacciano in modo ridicolo di staccarsi dalla UE quando invece devono affrontare al loro interno la secessione della Scozia. Questo modello di civilizzazione assomiglia a quello pacifico e culturalmente evoluto dell'Antica Europa di Marija Gimbutas.
Federalismo Positivo
"Nel secolo scorso - ha ricordato Francesco -, essa ha testimoniato all'umanità che un nuovo inizio era possibile: dopo anni di tragici scontri, culminati nella guerra più terribile che si ricordi, è sorta, con la grazia di Dio, una novità senza precedenti nella storia". "Le ceneri delle macerie - ha proseguito - non poterono estinguere la speranza e la ricerca dell'altro, che arsero nel cuore dei Padri fondatori del progetto europeo. Essi gettarono le fondamenta di un baluardo di pace, di un edificio costruito da Stati che non si sono uniti per imposizione, ma per la libera scelta del bene comune, rinunciando per sempre a fronteggiarsi. L'Europa, dopo tante divisioni, ritrovò finalmente sé stessa e iniziò a edificare la sua casa".
(I) come Ideologia
La forza e la novità della proposta di papa Francesco sta in queste parole:"Armiamo la nostra gente con la cultura del dialogo e dell'incontro". Francesco propone in breve una politica culturale di mutua tolleranza e di relazioni interculturali. E', su posizioni opposte a quelle di Ratzinger, un trionfo del "relativismo", un relativismo che potremmo definire "relativismo attivo" capace di unificare le varie comunità sul piano pratico della (E) Economia e della (MP) Militare-Politico (verso la Pace), mantendo una diversità cooperativa nel network (I) della Ideologia-Arte-Scienza-Ritualità. E', come dice Francesco la realizzazione sul piano (I) della Ideologia e della Scienza di "<coalizioni> non più solamente militari o economiche ma culturali, educative, filosofiche, religiose". L'unico modello di questo tipo era la Antica Europa dove la priorità nella costruzione di civilizzazioni era data al Sacro, all'Arte, alla contemplazione del mistero della Natura Vivente. D'altra parte, oltre alla Chiesa Cattolica, sono in difficoltà tutte le religioni storiche: il protestantesimo è scisso in mille chiese e chiesette o schiacciato per gli anglicani sotto il peso della Corona (UK). Gli ortodossi sono al rimorchio di Putin o di Tsipras oppure ostaggio dei Turchi. I Musulmani vedono stravolta in senso terroristico la loro fede millenaria. I Buddisti e/o Induisti, nonostante le loro stupefacenti esperienze meditative di autorealizazzione, non sono capaci di liberarsi del duro giogo del potere comunista cinese in Tibet o del libero mercato in India. L'invito del Papa alla costruzione di una civilizazzione multi-culturale e pacifica è una grande opportunità per tutte le filosofie differenti da quella cattolica. Una opportunità che va colta proprio riaffermando, in un ambito di tolleranza e dialogo civile, la propria "diversità". I punti di accordo con il Papa potrebbero essere questi che lui stesso enuncia: "non si sono uniti per imposizione, ma per la libera scelta del bene comune, rinunciando per sempre a fronteggiarsi". La rinuncia alla "imposizione" ( o "Dominio" come relazione tra individui e Comunità), la libera scelta del bene comune (sottolineo libera), la rinuncia ad atteggiamenti di ostilità attraverso la pratica del consenso.