Storia44

Da Ortosociale.

Nasce il "Laboratorio dei Sindaci". Cagliari, 6 Novembre 2016.

Indice

I sindaci di Cagliari, Bari, Parma

Questa notizia è veramente molto importante e estremamente positiva, del 6 novembre 2016. A Cagliari si sono incontrati tre sindaci Massimo Zedda (Cagliari, SEL, sindaco anche della CM, Città Metropolitana, di Cagliari), Antonio Decaro (Bari, PD), Federico Pizzarotti (Parma ex M5S). Sono tre città medio-grandi. Zedda è molto forte politicamente in tutta la Sardegna. Decaro da pochissimo tempo è presidente dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Pizzarotti è molto popolare a Parma e bene in sella, spina nel fianco della logica di non-partito del M5S. Non è un incontro una tantum ma l'inizio di una agenda politica dei sindaci che dovrebbe modificare la politica nazionale (dichiarazione ufficiale). La vedo come una svolta eccezionale, verso una forma italiana di municipalismo libertario federalista, capace di sciogliere delicatamente, senza sconvolgimenti costituzionali o drammi collettivi, il nodo soffocante di potere rappresentato oggi da tutti i partiti, ricostituendo una matrice vitale di nodi attivi di sviluppo civile fatta da Comuni, centrati sui territori. Qui in Sardegna era da tanto tempo che se ne vedevano i segnali, e forse non è casuale che sia stato Zedda a prendere l'iniziativa. Zedda pur avendo appoggiato la Giunta Regionale a direzione PD-Renziana ne sente il peso centralistico soffocante, che si esprime apertamente nella spaccatura Sì/No sul Referendum Costituzionale. Il PD in Sardegna è paralizzato senza segreteria da mesi, dopo la condanna per evasione fiscale di Renato Soru, ex presidente della Regione dal 2004 al 2008, attualmnete europarlamentare, dimessosi da segreteraio regionale del PD. Le varie amministrazioni sarde sono soffocate da una direzione regionale rigidamente liberista, soprattutto sul problema del vincolo di bilancio (o bilanci armonizzati) che penalizza i comuni virtuosi che non possono spendere quanto risparmiato in precedenza. Contro questa politica regionale si muove il presidente dell'ANCI regionale dei piccoli comuni, Omar Hassan, sindaco di Modolo. Questa auto-organizzazione dei Sindaci è il contesto politico istituzionale senza il quale non è possibile nessuna innovazione economica o culturale reale nel territorio. Incredibile. Staremo a vedere. Comunque è un segnale importante che la direzione giusta e possibile è quella. E' quello stesso processo che con alterne vicende ha portato all'elezione del sindaco Sara Bettinelli, Presidente dei sindaci dell'Alto Milanese, aggregando Sinistra, Ambientalisti, frazioni del PD, frazioni consistenti di M5S. E' un'operazione spontanea di "scrematura" delle forze "individuali" presenti in ciascun partito, M5S compreso perchè ha una struttura comunque fortemente gerarchica e burocratizzata da uno "staff" mascherato da software. Sull'onda del NO al referendum Costituzionale proposto dal Governo Renzi, che ha visto esponenti del centrodestra e persino della destra "contaminarsi" con discorsi "anti-autoritari" e "anti-centralizzatori", si può persino ipotizzare una estensione della linea di frattura anche verso la destra moderata. Per liberare queste energie è necessario "attraversare" trasversalmente i partiti, staccando lo strato fertile da quello inerte. Questo avviene in gran parte in modo spontaneo perchè sono emersi gravi problemi ambientali (salute, inquinamento, territorio, cementificazione, cambiamento climatico, gestione dei rifiuti, necessità fisiologica di verde e paesaggi ancestrali), gravi problemi politici (corruzione, l'antico problema della criminalità organizzata, tentativo di alcune cricche di scassare gli equilibri del potere costituzionale, di far tacere la Magistratura, soprattutto di bloccare le autonomie amministrative sul territorio tagliando i cordoni della borsa, di ridurre progressivamente quello che resta del welfare), economici (stagnazione secolare prevista dalle scuole economiche mainstream, crisi della "economia a bolle" del capitalismo finanziario), geopolitici (guerre in Africa, Medio Oriente, con truppe italiane impegnate, problema dei profughi e migranti per guerre, carestie, drammi ambientali, dittature, quella che Papa Francesco definisce la Terza Guerra Mondiale senza fronti definiti che si va configurando come una serie disordinata di conflitti atroci sul piano umanitario e ambientale), problemi ai quali i "partiti" storici non sanno o non vogliono dare alcuna risposta seria, proseguendo nel vecchio modello predatorio di risorse ambientali e umane. Perchè non sanno come affrontare questi problemi che presi singolarmente sarebbe molto difficile risolvere. Presi tutti insieme con le loro evidenti interrelazioni potrebbero spaventare le persone più dotate di coraggio intellettuale ed emozionale. Chiunque può verificare nel proprio paese la non adeguatezza delle èlites nazionali nell'affronatre questi problemi. Molti ne sono consapevoli ma non hanno èlites di ricambio. Da qui la crisi politica di governi e partiti. Da qui il tentativo autoritario di mettere tutto a tacere con la pretesa della "governabilità", cioè con la pretesa di risolvere i problemi in modo burocratico dall'alto, aggiustando mediaticamente o nascondendo i risultati della loro azione politica. Questa dei sindaci è il livello più alto, se visto dal basso, o il livello più basso, se visto dall'alto, al quale può realizzarsi questa faglia orizzontale. Una faglia che ha contorni altalenanti, profili alti e bassi, cha vanno dalle grandi città metropolitane come Roma o Milano, ai piccolissimi comuni della Sardegna (moltissimi hanno poche centinaia di abitanti) che sono "costretti" anche per ragioni legali (non sono previsti comuni sotto una certa soglia minima di abitanti) a riunirsi in Gruppi di Azione Locali (di seguito GAL) o in Unioni di Comuni, o in poche residue Comunità Montane. Vediamo di seguito il livello medio (Cagliari, Bari, Parma) e poi quello "minimo" del GAL del Sinis. Due brevi accenni ai livelli "massimi", Roma (sotto) Milano (ancora più sotto).

Zedda, Pizzarotti, Decaro

L'articolo di "La Nuova Sardegna". Il titolo del convegno è significativo: "Dal buongoverno delle città le idee per superare la crisi far rinascere il paese". I sindaci si reincontreranno a breve a Parma. Dice Decaro (PD): "Vogliamo costruire una agenda urbana nazionale dove potere scrivere i temi da porre all'attenzione del Governo. Abbiamo chiesto al Governo di liberare i sindaci perchè in questo modo si liberano le comunità e forse l'Italia può tornare a volare". Dice Pizzarotti: "I sindaci hanno una propria identità perchè pagano il prezzo del loro lavoro e questo è qualcosa che vale la pena di raccontare perchè il dialogo fa venire nuove idee". Poi parla della giunta Raggi a Roma: "L'errore della giunta Raggi è l'autoreferenzialità: non hanno accettato i consigli di nessuno. Roma ha un pregresso gigantesco e di certo amministrarla non è facile. Tuttavia imparare dagli altri, far tesoro di esperienze può servire a crescere". Qui Pizzarotti, che è stato espulso via Internet dal M5S, tocca un punto fondamentale: quanto i sindaci sono vincolati alle loro aree di origine politico-culturale o partitica e quanto sono invece vincolati al mandato dei loro elettori ed alla solidarietà orizzontale con gli altri sindaci degli oltre ottomila comuni italiani? Precisa e razionale anche l'analisi di Zedda: "C'è un mondo di amministratori e di persone impegnate in politica che non hanno più un partito, e c'è un universo di giovani che non si riconoscono in alcuna forza politica esistente. Portarli a ragionare con noi sui temi può consentire di dare una speranza sul futuro. E se da ciò nasce un movimento politico che aggrega, ben venga". La concentrazione di giovani nelle aree metropolitane, per studio o in cerca di lavoro è altissima.

GAL del Sinis

L'articolo di "La Nuova Sardegna". Il Sinis è la penisola che sta sopra Oristano, affacciata al Mare. I Comuni di Cabras, San Vero Milis, Narbolia, Riola e Baratili San Pietro hanno costituito una Unione che si chiama "Terra dei Giganti". Il riferimento è ai Giganti di Monte Prama, il primo esempio di statuaria nel Mediterraneo. Dell'Unione fanno parte, oltre ai Comuni, imprese, privati, associazioni, per un totale di 132 partner. La regione ha già stanziato un finanziamento per 3 mln di euro destinato ai settori agroalimentare e turismo sostenibile. Intrecciare virtuosamente l'agroalimentare di qualità con il turismo sostenibile significa adottare un modello che è locale (agroalimentare) e globale (turismo). Significa soprattutto investire nell'agricoltura locale: "del vino (vernaccia, vitigni locali e reti d'impresa), del grano, dell'ortofrutta, per investimenti tesi a realizzare spazi attrezzati per la vendita di prodotti aziendali, per la riqualificazione delle strutture e del contesto paesaggistico nelle aziende agricole che offrono servizi agrituristici, didattici e sociali". Le "aziende agricole che offrono servizi agrituristici, didattici e sociali" sono la Aziende Agricole Multifunzionali studiate come modello di sviluppo dalla sociologia rurale della Università di Wageningen in Olanda (vedi Agricoltura Multifunzionale). Per quanto riguarda il "turismo attivo" il progetto è articolato: "(B&B, affittacamere, locande), miglioramento funzionale e adeguamento ai principi ecosostenibili e di accessibilità di strutture esistenti, realizzazione di spazi aziendali di trasformazione, sviluppo e commercializzazione dei servizi turistici inerenti il turismo rurale e degli itinerari turistici tematici". La ripartizione dei 3 mln di euro è questa: 1.8 mln all'agroalimentare, 1.2 mln al turismo attivo.

Organizzazione

Per risolvere un problema bisogna innanzitutto avere la forza morale di affrontarlo. Poi, come affrontare un problema complesso? Vediamo la differenza tra "complesso" e "complicato". Per risolvere un problema complicato basta suddividerlo analiticamente in pezzi distinti. Esempio: per "s-piegare" un pezzo di carta e leggerlo, basta svolgere le pieghe con un certo ordine e "aprire" il foglio. Esempio già più complesso che complicato: per riattaccare tre pezzi di un foglio di carta A4 tagliato basta raccoglierli, controllare che formino l'intera pagina A4, metterli in modo che formino un rettangolo A4 e usare lo scotch. Per risolvere un problema complesso bisogna sì analizzarlo ma tenendo conto delle relazioni tra le parti. Esempio, per aggiustare la gamba rotta del nostro gattino bisogna esaminare la ferita e rimettere insieme le parti "funzionali", le ossa, la circolazione sanguigna, la pelle, tutto insieme allo stesso tempo e soprattutto badando che la bestiola non muoia durante l'operazione (nel qual caso il problema sarebbe stato affrontato senza tenere conto di quella complessità che si chiama "vita"). Un esempio di "governance" di progetti sul territorio, generalmente focalizzati allo sviluppo di una agricoltura sostenibile multifunzionale, dove l'interazione tra gli strati decisionali alti (governo, regioni, strutture sanitarie e di ricerca) e gli strati decisionali bassi (cittadini attivi, associazioni, Comuni) si trova in questo studio della Università olandese di Wageningen che ha preso in esame Milano e il suo comprensorio territoriale come sede di progetti di agricoltura multifunzionale. Per evidenziare i collegamenti tra metropoli, territorio, agricoltura multifunzionale e il modello liberista dell'economia, orientato esclusivamente a scambi di import(Cina)/export(USA, Germania), vediamo il caso di Milano. Attualmente Milano ha come sindaco Giuseppe Sala, del PD, che è stato presidente di Expo 2015 (Alimentazione) dove ha trionfato il modello economico liberista di scambi a kilometri illimitati, che ha emozionato decine di migliaia di visitatori con la sua avvolgente comunicazione mediatica. Come si comporterà Giuseppe Sala verso il Parco Agricolo di Milano Sud? Prenderà in considerazione il modello di Wageningen? Ci auguriamo che il sindaco di Milano dialoghi con gli altri 8mila sindaci italiani. L'operazione che i sindaci sono chiamati a svolgere riguarda le tre reti sociali che si intrecciano nei territori che amministrano:

  • economica (lavoro, investimenti di capitale, know-how, strutture edilizie, agricole, idrogeologiche)
  • culturale (tradizioni enogastronomiche, memoria storica, intergenerazionalità)
  • politica (rapporti con gli altri comuni, regione, governo nazionale, Unione Europea)

L'Unione dei comuni del Sinis (Terra dei Giganti) si auto-organizza nell'affrontare questa complessità con una partnership di 132 associati, imprenditori (economia), Comuni (politica), cittadini e Associazioni (cultura). Sull'intreccio "auto-organizzato" di economia, politica, cultura vedi Sardegna Virtuosi - Sei Casi.

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