Crastu
Da wikiort.
La Sardegna: Terra e Mare
Crastu, il Villaggio
2 Giugno 2016. Ho visitato Crastu che è una borgata del comune di Laconi (provincia di Oristano). E' un villaggio della ETFAS (anno 1951, Ente di Riforma Agraria della Sardegna) , costruito al tempo della riforma fondiaria De Gasperi, come quello di S.Sofia prima di Villanovatulo. I terreni erano la parte migliore delle proprietà della Marchesa di Laconi, Aymerich Ripoli. Crastu era considerato il "granaio" della Marmilla. Crastu si trova a circa 350 m. s.l.m. Il villaggio di Crastu è più grande di quello vicino di S.Sofia. Era composta da circa 200 persone (ora sono in 30 o 40), con un locale grande come un capannone ma con una forma arcuata più bella tipica degli anni '50 destinato a deposito ortofrutta, tuttora esistente, che si vorrebbe trasformare in un centro culturale multimediale; c'è anche una costruzione rettangolare destinata in origine a scuola. Le case qui hanno una forma diversa. Si trovano al culmine di una collinetta pianeggiante per cui l'ingresso è al piano strada, mentre la casa sviluppa nella parte inferiore un piano che dà sulla discesa. Al piano "alto" c'è l'abitazione vera e propria, grande sui 100 mq, cioè ampio soggiorno, cucina, bagno, due camere da letto. Sotto altrettanto spazio, destinato in origine a fienile, stalla, laboratorio. La casa dei due ragazzi (35 anni) ha la parte sotto trasformata in una bella camera con un bel bagno (B&B) e un locale come dispensa, cantina (erbe, conserve, farina) e laboratorio alimentare. Il tetto è nuovo, raccolgono l'acqua piovana in due cisterne, si riscaldano con un camino a ventilazione collegato ai termosifoni delle camere ed alla stanza sotto del B&B (hanno la possibilità di rifornirsi agevolmente di legna). Nella parte davanti alla casa hanno l'orto. Hanno seminato a grano due ettari vicino a casa . Hanno galline. Hanno le api. Avevano alcune capre ma hanno dovuto venderle; ora vogliono ricomprarle. Molte case sono abbandonate per cui l'aspetto attuale del posto è piuttosto malandato. Le case costano sui 25.000€ e se hanno il tetto buono 35.000€. Sotto il villaggio c'è ancora Il "Rio Abba Frida" (Rio Acqua Fredda) che James vorrebbe rivitalizzare per ricostituire biodiversità. Qui la storia di Crastu dal 1951 al 2005 (vedi ):
La Google Map del Villaggio; la striscia verde in basso è Rio Abba Frida. A sinistra le due grandi serre in funzione.
Le persone
Sara Pisci è di Isili (la cittadina più grande vicino a Crastu, a 15 km. dotata di ospedale). Il suo compagno James (Elias) Grove viene dalla Virginia, USA. Lavoravano per ONG in giro per il mondo. Si sono conosciuti in Marocco. Lei è sociologa, ha un master ed ha anche insegnato un anno alla università di Cagliari. Hanno 35 anni. Hanno un bambino di 15 mesi e sono in attesa di un altr* bambin* che nascerà a fine luglio 2016. Sono lì da cinque anni. Hanno comprato e ristrutturato una casa ETFAS, costruito l'orto, lavorato due ettari in affitto a grano biologico (che per il momento vendono come mangime). Lui lavora anche in giro negli orti e nelle serre, oltre a insegnare inglese (la sua specializzazione è la pedagogia). Mi ha colpito la loro forza di carattere, la loro determinazione. Il loro principio attivo è la "autosufficienza" (in tutti i sensi), soprattutto pratica. Coincide con lo stesso principio per cui io sono partito nel 1979 per la Sicilia, per fare una cooperativa agricola autosufficiente in provincia di Ragusa (quello che i superstiti massari di Ragusa fanno tuttora realizzando un invidiabile benessere). Per una strana coincidenza io sono partito con "Il manuale della autosufficienza" di John Seymour prime edizione 1976 (in italiano). Loro con lo stesso manuale versione 2009 (in inglese). Sanno fare quasi tutto: formaggio, pane, conserve, apicoltura (si producono il miele), lavori vari. Io ho mangiato la loro insalata, biete, fagioli, ceci, conserva di pomodori, marmellata di amarene, miele. Il pane è eccezionale (lo fa James/Elias) perchè, oltre ad usare una pasta madre che risale ad una pasta madre di 300 anni fa, si produce la farina al momento con un macinino elettrico che conserva gli oli essenziali del germe di grano. Non bevono alcolici ma mangiano carne, molto moderatamente. Non hanno rigità ideologiche ma si adattano alle situazioni. Gli dispiace molto che i 30 "sopravvisuti" del villaggio ETFAS si lamentino e sognino di andar via.
- La pagina Facebook della Casa Verde di Sara Pisci e James Grove
- L'autopresentazione di Sara Pisci
- La Casa Verde di Crastu
Il progetto
Consiste nella costruzione graduale di un ecovillaggio a Crastu. Che realizzi il principio della autosufficienza e rilanci lo sviluppo della zona creando lavoro basato su agricoltura, turismo e cultura (antropologia, archeologia, arte). Io personalmente gli ho parlato anche di Tecnologia sotto forma di Open Source Ecology (OSE, vedi anche il Paradigma OSE). La loro road map è:
- potenziare la produzione agricola con ortaggi, frutta, seminativo, foraggi (intendono ricostituire il piccolo gregge di capre che avevano)
- acquisire la casa ETFAS vicina (ora abbandonata) per organizzare un centro didattico che insegni praticamente/teoricamente "La Vita in Campagna" (siamo in una ambiente culturale trilingue: inglese "Country Life School", sardo: non ho la traduzione al momento). Il centro dovrebbe funzionare anche come foresteria e B&B
- organizzare un centro di medicina naturale/convenzionale che "curi" le persone sia per i problemi di salute normali, sia per recuperare persone con problemi (dipendenze, psichiatrici, riabilitativi).
Questo progetto realizza in modo sinergico e completo il modello della Agricoltura Multifunzionale basato su Fattoria di Produzione agro-alimentare, Fattoria Didattica, Fattoria Sociale, Agriturismo. La Fattoria Sociale non è dedicata esclusivamente al recupero da dipendenze etc, ma a valorizzare lo stile di vita "campagnolo" dal punto di vista della salute come benessere in continuità. Si lega quindi bene ai progetti "Argiolas/La Casa Campidanese/Comunità Mondiale della Longevità" (vedi La Casa Campidanese). A Nuragus (3 km da Crastu) c'è una centenaria di 106 anni. Una rappresentanza cinese si è incontrata di recente con professori di università sarde (SS e CA) e imprenditori sardi per finanziare e studiare le proprietà salutari delle piante della macchia mediterranea (mirto, lentischio, etc) soprattutto in relazione alla longevità. La strategia del progetto proposta da Sara (sulla quale concordo) è graduale: step 1, step 2, e poi step 3. Sono in contatto con RIVE (Rete Italiana dei Villaggi Ecologici) e Terra Nuova che li hanno appoggiati e aiutati con consigli vari. Sara (che ha un master in sociologia politica) propone di costituire un gruppo di pressione "politica" verso le "istituzioni" locali per avere un appoggio finanziario minimo. Il candidato naturale a questo tipo di “pressione politica” è il comune di Laconi. In sostanza si tratterebbe di attuare la politica adottata con successo da altri comuni sardi (Ollolai, Ulassai) di acquisire le case sfitte dagli attuali proprietari e venderle ad 1€ simbolico a patto che chi le compra si accolli i lavori di restauro e manutenzione. Questo permetterebbe a molti candidati di entrare nel circuito di costruzione dell'ecovillaggio (ce ne sono già alcuni) o comunque di ripopolare la borgata. Questo permetterebe a Sara e James di passare allo step 2 della "Country Life School". Se da un lato i Comuni sono privi di risorse finanziarie, d'altro lato la situazione dello spopolamento in Sardegna (e dell'indice di vecchiaia) è drammatica e conosciuta a tutti i livelli politici (governatore Pigliaru compreso). Per fare un esempio: nel comune di Laconi (il comune cui appartiene Crastu) negli ultimi due anni sono nati solo due bambini, uno dei quali è il figlio di Sara e James.
I luoghi
Crastu si trova al centro di una area incantevole: Laconi (Museo dei Menhir, Parco Aymerich, Trenino Verde della Sardegna), Nuragus (vino, Compagnia di Teatro Centu Concas Centu Berrittas, enogastronomia), Nurallao, Genoni (Park archeologico, paleontolgico, geologico con laboratori didattici), Gesturi con la Giara di Gesturi (quella dei cavallini selvaggi), uno dei luoghi di maggior biodiversità del Mediterraneo, Isili. Non lontano Villanovatulo (e l'ex villaggio ETFAS di S.Sofia) che comprende una delle ultime foreste originali del Mediterraneo (Foresta di Pantaleo). Tutta la zona è costellata da Nuraghi, Tombe dei Giganti, Pozzi Sacri, Domus de Janas, rovine Romane, a dimostrazione che dal neolitico fino a pochi secoli fa era una zona molto antropizzata. Il paesaggio è dolce e mosso allo stesso tempo con rocce calcaree bianche che costellano una zona che varia da una altezza di 200/300 m. s.l.m ai 600 m della Giara di Gesturi. A 25 km a Nord in linea d'aria il Gennargentu ("Porta d'Argento").