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m (CoP - Comunità di Pratica)
m (Ricomposizione di Produzione e Consumo in un nuovo modello socioeconomico)
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==Ricomposizione di Produzione e Consumo in un nuovo modello socioeconomico==
 
==Ricomposizione di Produzione e Consumo in un nuovo modello socioeconomico==
Questa breve relazione individua nella ricomposizione teorica e pratica di Produzione e Consumo una via di uscita alla crisi dell’attuale modello socioeconomico. Quali sono i possibili attori di questa “Transizione”, o meglio di questa “Trasformazione”?  Per scoprirlo ho utilizzato 4 fonti. La prima è il Manifesto di Ottobre 2023 che elenca gli attori possibili: “si può costruire un’agenda condivisa da un ampio spettro di forze politiche, di movimenti, di soggetti associativi e alleanze civiche, di attori del terzo settore e, non da ultimo di sindacati.”. L’Agenda condivisa proposta dal manifesto ha l’obiettivo di ricostruire una Economia Fondamentale che soddisfi i bisogni “fondamentali” dell’intera società nazionale. La seconda fonte è il Documento del Terzo Congresso (Novembre 2022) nazionale di USB che ripropone la centralità delle lotte dei lavoratori. Ma queste lotte secondo USB vanno a costruire un intero blocco sociale con gli altri settori che lottano per i loro diritti “sociali” come studenti, giovani, donne, anziani, immigrati, fasce deboli, intellettuali. In questa convergenza vedo l’unificazione viva e reale dei lavoratori produttori con i cittadini consumatori che disegnano i loro bisogni di istruzione, formazione, salute, abitazione, e di tutte le infrastrutture essenziali intese come beni comuni. Questi “cittadini”, che comprendono gli stessi lavoratori, si incontrano con i lavoratori nel disegno complessivo dei beni comuni necessari alla riproduzione sociale. In questo Disegno non si può prescindere da una decisa Decrescita di produzione e consumo per rispettare i limiti del pianeta e ridurre l’impronta ecologica dell’umanità, dell’umanità più ricca in primis. Le terza fonte è la ricerca-azione di DICEA e Fairwatch a Roma sui Poli Civici (vedi link alla Nota che che chiude questa relazione). Questo documento DICEA-Fairwatch è la sintesi delle altre due fonti che riunisce in un progetto organico sperimentale basato sulla ricerca di casi studio e sulla costruzione di prototipi. Il metodo che propongo con convizione è appunto quello della ricerca-azione sociologica e antropologica che potrebbe rendere “scientifica” la trasformazione sociale, basata sinora sulla violenza, l’approssimazione ideologica, la manipolazione culturale. Nel punto 4 evidenzio il ruolo centrale che in questo processo assumono le relazioni familiari e la direzione in cui stanno rapidamente evolvendo e dissolvendo. La quarta fonte è un rapporto Istat di settembre 2023 (vedi link al punto 4) che fornisce il quadro nazionale di quelle che chiamo “microsocietà” familiari. Queste microsocietà sono i veri attori e costruttori, oggetti e soggetti, della Trasformazione.
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Questa breve relazione  
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*[[Ricomposizione di Produzione e Consumo]]
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individua nella ricomposizione teorica e pratica di Produzione e Consumo una via di uscita alla crisi dell’attuale modello socioeconomico. Quali sono i possibili attori di questa “Transizione”, o meglio di questa “Trasformazione”?  Per scoprirlo ho utilizzato 4 fonti. La prima è il Manifesto di Ottobre 2023 che elenca gli attori possibili: “si può costruire un’agenda condivisa da un ampio spettro di forze politiche, di movimenti, di soggetti associativi e alleanze civiche, di attori del terzo settore e, non da ultimo di sindacati.”. L’Agenda condivisa proposta dal manifesto ha l’obiettivo di ricostruire una Economia Fondamentale che soddisfi i bisogni “fondamentali” dell’intera società nazionale. La seconda fonte è il Documento del Terzo Congresso (Novembre 2022) nazionale di USB che ripropone la centralità delle lotte dei lavoratori. Ma queste lotte secondo USB vanno a costruire un intero blocco sociale con gli altri settori che lottano per i loro diritti “sociali” come studenti, giovani, donne, anziani, immigrati, fasce deboli, intellettuali. In questa convergenza vedo l’unificazione viva e reale dei lavoratori produttori con i cittadini consumatori che disegnano i loro bisogni di istruzione, formazione, salute, abitazione, e di tutte le infrastrutture essenziali intese come beni comuni. Questi “cittadini”, che comprendono gli stessi lavoratori, si incontrano con i lavoratori nel disegno complessivo dei beni comuni necessari alla riproduzione sociale. In questo Disegno non si può prescindere da una decisa Decrescita di produzione e consumo per rispettare i limiti del pianeta e ridurre l’impronta ecologica dell’umanità, dell’umanità più ricca in primis. Le terza fonte è la ricerca-azione di DICEA e Fairwatch a Roma sui Poli Civici (vedi link alla Nota che che chiude questa relazione). Questo documento DICEA-Fairwatch è la sintesi delle altre due fonti che riunisce in un progetto organico sperimentale basato sulla ricerca di casi studio e sulla costruzione di prototipi. Il metodo che propongo con convizione è appunto quello della ricerca-azione sociologica e antropologica che potrebbe rendere “scientifica” la trasformazione sociale, basata sinora sulla violenza, l’approssimazione ideologica, la manipolazione culturale. Nel punto 4 evidenzio il ruolo centrale che in questo processo assumono le relazioni familiari e la direzione in cui stanno rapidamente evolvendo e dissolvendo. La quarta fonte è un rapporto Istat di settembre 2023 (vedi link al punto 4) che fornisce il quadro nazionale di quelle che chiamo “microsocietà” familiari. Queste microsocietà sono i veri attori e costruttori, oggetti e soggetti, della Trasformazione.
  
 
==CoP - Comunità di Pratica==
 
==CoP - Comunità di Pratica==

Versione delle 20:39, 26 dic 2023

Tutti i progetti sono interconnessi tra loro. Scoprire nuove connessioni o nuovi progetti aiuta a rendere più organica e robusta la progettazione complessiva. Come in un ologramma le parti contengono il tutto. Una sintesi organica di tutti questi progetti si trova qui:



Ricomposizione di Produzione e Consumo in un nuovo modello socioeconomico

Questa breve relazione

individua nella ricomposizione teorica e pratica di Produzione e Consumo una via di uscita alla crisi dell’attuale modello socioeconomico. Quali sono i possibili attori di questa “Transizione”, o meglio di questa “Trasformazione”? Per scoprirlo ho utilizzato 4 fonti. La prima è il Manifesto di Ottobre 2023 che elenca gli attori possibili: “si può costruire un’agenda condivisa da un ampio spettro di forze politiche, di movimenti, di soggetti associativi e alleanze civiche, di attori del terzo settore e, non da ultimo di sindacati.”. L’Agenda condivisa proposta dal manifesto ha l’obiettivo di ricostruire una Economia Fondamentale che soddisfi i bisogni “fondamentali” dell’intera società nazionale. La seconda fonte è il Documento del Terzo Congresso (Novembre 2022) nazionale di USB che ripropone la centralità delle lotte dei lavoratori. Ma queste lotte secondo USB vanno a costruire un intero blocco sociale con gli altri settori che lottano per i loro diritti “sociali” come studenti, giovani, donne, anziani, immigrati, fasce deboli, intellettuali. In questa convergenza vedo l’unificazione viva e reale dei lavoratori produttori con i cittadini consumatori che disegnano i loro bisogni di istruzione, formazione, salute, abitazione, e di tutte le infrastrutture essenziali intese come beni comuni. Questi “cittadini”, che comprendono gli stessi lavoratori, si incontrano con i lavoratori nel disegno complessivo dei beni comuni necessari alla riproduzione sociale. In questo Disegno non si può prescindere da una decisa Decrescita di produzione e consumo per rispettare i limiti del pianeta e ridurre l’impronta ecologica dell’umanità, dell’umanità più ricca in primis. Le terza fonte è la ricerca-azione di DICEA e Fairwatch a Roma sui Poli Civici (vedi link alla Nota che che chiude questa relazione). Questo documento DICEA-Fairwatch è la sintesi delle altre due fonti che riunisce in un progetto organico sperimentale basato sulla ricerca di casi studio e sulla costruzione di prototipi. Il metodo che propongo con convizione è appunto quello della ricerca-azione sociologica e antropologica che potrebbe rendere “scientifica” la trasformazione sociale, basata sinora sulla violenza, l’approssimazione ideologica, la manipolazione culturale. Nel punto 4 evidenzio il ruolo centrale che in questo processo assumono le relazioni familiari e la direzione in cui stanno rapidamente evolvendo e dissolvendo. La quarta fonte è un rapporto Istat di settembre 2023 (vedi link al punto 4) che fornisce il quadro nazionale di quelle che chiamo “microsocietà” familiari. Queste microsocietà sono i veri attori e costruttori, oggetti e soggetti, della Trasformazione.

CoP - Comunità di Pratica

Le Comunità di Pratica sono il metodo per realizzare qualsiasi progetto. Tramite esse i gruppi si organizzano per raggiungere il loro obiettivo. Per questo si chiamano di Pratica. Perchè realizzano degli obiettivi. Spiegano come ci si deve organizzare per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Ed anche come definire gli obiettivi o i percorsi per arrivarci. Le comunità si auto-costruiscono ponendo e facendo un obiettivo condiviso. Le comunità inoltre costruiscono progetti che interagiscono tra loro facendo interagire le relative comunità. Questi progetti vanno a costituire un eco-sistema di culture che si intrecciano e che possiamo chiamare Intelligenza Collettiva.

Le Comunità del FARE

Per saperne di più

Ogni progetto contiene elementi vitali degli altri progetti

Le Comunità di Pratica nascono e vivono sia nel contatto diretto tra persone e gruppi che attraverso la comunicazione multimediale. Compresenza significa infatti interazione diretta, fisica, face-to-face, tra persone. Si possono intendere come compresenza le riunioni face-to-face con l'uso di mezzi multimediali, oltre a incontri conviviali e altre ritualità. Web significa l'uso della rete come punto di snodo delle comunicazioni multimediali di massa. La Compresenza resta comunque il cardine delle relazioni interpersonali. I gruppi che interagiscono sono quelli dei vari Progettisti e quelli degli Utenti che interagiscono in modo tendenzialmente paritario e cooperativo diventando "Co-Progettisti". Quello che si indica in modo indististo come "obiettivo" di un gruppo, diventa un "Progetto" preciso, che esige una precisa organizzazione consapevole. I Progetti si intrecciano tra loro, collegando tra loro le Comunità di Pratica che li realizzano.

Tutti i progetti intrecciati formano una Piattaforma Open Source

Dalle Comunità Matriarcali un nuovo paradigma sociale



Per saperne di più....

Orti Sociali

Orti urbani o periurbani: da piccole aree verdi soffocate dalle cinture post industriali semi dismesse delle periferie urbane, usati da testardi pensionati con ricordi e amore per la civiltà contadina, a cinture verdi attive per alimentare le città a filiera corte e produzione biologica. Il recupero della civiltà contadina, il ritrovato contatto con la natura, una alimentazione sana, sono le premesse culturali basilari per uscire da questa situazione di crisi culturale. Gli orti sociali sono un tassello centrale di tutti i progetti qui elencati.

Cibo Sano per Tutti

La battaglia contro gli OGM e per una agricoltura organica, come fondamento di una alimentazione sana e salvaguardia della biodiversità.

Parchi Agrari Metropolitani e Agricoltura Urbana

Sacro Cuore Pacta

Liste Civiche Partecipate - Democrazia Diretta - Economia

Le liste civiche seguono le regole della democrazia partecipata dando ai cittadini la parola in fase di progettazione e di esecuzione. Questo vale per i Piani di Assetto Territoriale, Mobilità, Servizi, Rifiuti, Ambiente. Agganciandosi al progetto OSE si possono prevedere Multiutility cittadine (o consorziate tra i comuni) che seguano il paradigma OSE Open Source Ecology - Open Source Economy con notevole risparmio di costi (da 10 a 1) e coinvolgimento dei cittadini/clienti secondo il paradigma OSE. L'Economia è strettamente collegata alla Politica ed alla Scienza (o Cultura). Dalla Scienza si ricava un modello di Organizzazione utilizzato in Economia che può diventare un modello di Organizzazione Politica e Culturale, derivato dalle Scienze della Complessità. Questo Modello di Auto-Organizzazione, che sostituisce il modello burocratico-gerarchico, se adottato contemporanemente nei network di Economia, Politica, Cultura, può costituire l'elemento di unificazione e di innovazione reciproca delle tre reti principali (vedi Modello IEMP):






Per quanto riguarda l'area del Mediterraneo vedi:

La Casa Campidanese - Ricostruzione del Tessuto Sociale



Ristabilire relazioni e relazioni armoniche tra le persone è la condizione per affrontare, gestire e risolvere i problemi, le urgenze, le necessità sociali con la massima vicinanza al tempo ed allo spazio del loro manifestarsi. La delega a organizzazioni istituzionali e burocratiche dovrebbe avvenire secondo il "principio di sussidarietà", auspicato tra l'altro dall'Unione Europea. Questo comporta un risparmio di risorse finanziarie e di dolore, stress, fatica collettive enormi. Si produce su scala maggiore quello che viene chiamato Welfare Generativo. Il welfare generativo, autoprodotto dalle Comunità Locali, è necessario perchè il rapporto tra i salari percepiti (reddito da lavoro) e la spesa sul welfare (statale e sociale) viene gestito dalle istituzioni eliminando il welfare senza creare nuovo lavoro (vedi l'articolo del Guardian sulle città dell'Inghilterra). Le relazioni sociali o microsociali riguardano i rapporti familiari, di coppia, le relazioni inter-generazionali, la scuola, gli amici, i rapporti di vicinato e le dinamiche dell'urbanizzazione, i flussi migratori, le attività sportive, commerciali, culturali localizzate nei quartieri e nelle periferie urbane, la salute, il benessere, la sicurezza, il paesaggio. Per quanto riguarda i rapporti familiari vedi Le Comunità Matriarcali qui sopra. Per quanto riguarda il tessuto sociale "cittadino" vedi i Parchi Agrari Metropolitani.

Cineround

NUOVI SPAZI E NUOVI MODI E NUOVE FORME DI SFERA PUBBLICA CINEMATOGRAFICA DAI FESTIVAL E OLTRE I CINEFORUM

Finalità:

  • Creare e stimolare nuove forme di sfera pubblica legata al cinema
  • Rispondere con nuove formule organizzative alla crisi dei cineforum
  • Trasferire alcune dinamiche di festival del cinema fuori dai festival del cinema
  • Fornire ai cittadini l’occasione di discutere in maniera consapevole di temi proposti da alcuni film
  • Rendersi consapevoli dei processi culturali che costruiscono le relazioni sociali


L’intento generale del progetto è quello di verificare alcune ipotesi teoriche che vedono dietro la crisi dei cineforum l’inadeguatezza di tempi e metodologie organizzative. Serve diffondere presso la cittadinanza almeno gli strumenti base dell’analisi del film in modo che poi la discussione pubblica possa essere davvero circolare coinvolgendo esperti e platea. Va superato l’errore metodologico di utilizzare il film in maniera strumentale, cioè per arrivare ad altro senza approfondire la genesi del film. Si propone di partire dal film e dai suoi significati per discutere le questioni di pubblico interesse.

  • Nota di ortosociale - Questo progetto ha una forte valenza culturale. Lega il cinema, la sfera pubblica di costruzione delle opinioni, l'arte. Si può considerare a pieno titolo un progetto Open Source perchè apre gli strumenti e i vari necessari frame culturali ai cittadini, che quindi possono attivarsi in modo autonomo nella co-costruzione simbolica, sia cognitiva che emozionale-artistica (poesia). Il gruppo si configura in partenza come una piccola comunità destinata ad allargarsi, basata sul lavoro volontario. Valutata assieme ai partecipanti la validità della formula CINEROUND, questa può essere estesa ad altre realtà cittadine con il consueto e open scambio di esperienze via web.

Federalismo - Ipotesi di Confederazioni

La stretta necessità del Federalismo

Il quadro scientifico complessivo è

professore emerito alla "Sapienza" di Roma (qui il suo Curriculum).

Necessità di costruire Confederazioni di Stati Regionali
Le sfide da affrontare
Le sfide da affrontare

Un Esempio

Giorgio Carnevali

Il Federalismo è una antica modalità politica e diplomatica di UNIRE culture e popoli in patti negoziati di simbiosi e collaborazione. E' una prospettiva completamente diversa dalla distorsione grottesca che del federalismo hanno fatto G.Miglio e la Lega Nord. I quali hanno inteso il federalismo, che è una proiezione positiva all'amicizia ed all'unione, in una propagazione di odio xenofobo e di logica amico-nemico alla Carl Schmitt. Il Federalismo storico e vero è quello delle nazioni irochesi, di Alexander Hamilton, degli stati federati dell'America del Nord, della Svizzera, delle unioni tribali della antropologia classica come quelle dei Nuer. La Federazione SPIG potrebbe innescare una nuova logica di politica internazionale, dove i più deboli bilanciano i più forti aiutandoli a disporsi al dialogo, alla trattativa, infine all'amicizia politica. Tutto questo non è utopia, ma studio empirico del possibile. L'area culturale latina può ritrovare la sua identità senza complessi di inferiorità razziale verso il settentrione razionale biondo muscoloso e calvinista. Per approfondire il tema del Federalismo nel suo significato di amicizia politica, si consiglia l'aureo libretto di un centinaio di pagine di G.Carnevali docente di Scienza della politica all'università di Padova:

Ipotesi di Federalismo

In questa dinamica complessa, unica alternativa concreta ad uno stato mondiale autoritario ed impossibile, nessuna ipotesi è da scartare a priori. Tutto è possibile. Vanno evitate le lacerazioni, le secessioni cruente, superati i "confini" verso la pace e la non-violenza. Ben vengano gli Stati Uniti di Europa, anche e soprattutto nell'ambito di una sovranità monetaria fuori dall'Euro. Ben vengano gli Stati Uniti di Europa che possono scomporsi e ricomporsi anche come Unione di Stati-Nazione antichi e tradizionali e di giovani innovative Federazioni come quelle che proponiamo in bozze semplificate qui sotto:

Nucleare

Un progetto prioritario. La società occidentale prima e quelle orientali poi hanno sviluppato una tecnologia nucleare a scopo distruttivo capace di assicurare per diversi ordini di grandezza la distruzione totale dell'umanità. Ognuna delle potenze fornite di armi nucleari si assicura di poter distruggere più volte il "nemico". E' la Mutua Distruzione Assicurata o MAD ("pazzo") dall'inglese Mutual Assured Destruction. Queste armi sono tuttora operative nei loro depositi e non sono previste opzioni di una loro distruzione nell'agenda politica dei principali stati che le mantengono pronte all'uso: Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Korea del Nord, Cina, Russia, Pakistan, India. Per citare solo quelli "ufficiali". Questa tecnologia è stata utilizzata "anche" nel settore civile, con la costruzione di reattori nucleari per la produzione di energia elettrica con l'arcaica procedura di scaldare l'acqua per produrre vapore da convertire in energia elettrica. La storia delle centrali nucleari "pacifiche", per quanto coperta da una segreto quasi militare, è costellata da incidenti che ne dichiarano la totale NON sostenibilità: Three Mile Island (1979, Stati Uniti), Cernobyl (Ucraina, ex-URSS, 1986), Fukushima (2011, Giappone). Sono i tre paesi con il più alto livello tecnologico del pianeta ad aver "sofferto" di questi "incidenti". Gli scienziati e gli ingegneri che hanno sviluppato e prodotto questa tecnologia (allo stesso tempo militare e pacifica) NON si sono preoccupati di predisporre una tecnologia di controllo della radioattività così scatenata, pur conoscendo i tempi millenari di decadimento dei principali composti radioattivi. Il classico diavolo che fa le pentole senza i coperchi. Visto che ormai il problema delle scorie radioattive esiste, eccome, è urgente riparare il mal fatto e procedere in modo concentrato allo sviluppo di una tecnologia di controllo e di bonifica delle radiazioni. Questo può essere utile oltre che nel caso dell'industria nucleare "pacifica" anche per disincentivare qualche "pazzo" dall'usare l'industria nucleare militare (bombe atomiche o termonucleari). Ogni scienziato o ingegnere che si senta parte dell'umanità è invitato a dare il suo contributo a questo sforzo collettivo che dimostrerà la vera potenzialità umana di scienza, cultura, e valore etico.